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Bitcoin, la moneta degli hacker che spaventa Cia e banche È una nuova valuta elettronica, che si basa sulla crittografia e sul peer-to-peer, che per i suoi creatori rivoluzionerà il commercio mondiale. Ma ci sono dubbi sulla sicurezza: le transazioni anonime possono aiutare criminali e terroristi dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI BERLINO – Già la chiamano la Wikileaks delle valute: per i critici è un progetto che può destabilizzare i mercati e l’economia mondiale e rovesciare governi; i suoi fan invece vi vedono un passo decisivo verso l’indipendenza dei consumatori e dei comuni cittadini del mondo da banche e autorità. E’ una nuova valuta digitale, creata da gruppi di hacker e che già viene usata per acquistare su aste online telefoni cellulari o dvd, o per giochi d’azzardo sulla rete. Questa nuova divisa virtuale si chiama Bitcoin, e bitcoins al plurale. Interessa tutti, sta allarmando la Cia, altri servizi segreti e probabilmente le grandi banche centrali e fa sperare milioni e milioni di utenti del web. Spiegel online ne ha parlato in un ampio servizio del collega Christian Stoecker. I bitcoins sono il denaro degli hacker. L’idea è nata dai circoli del movimento open source ed è fondata sulle tecniche antichissime (adattate all’elettronica e al web) della crittografia e della chiave di codificazione. I bitcoin hanno un vantaggio assoluto sulle altre valute, assicurano i suoi sostenitori: è al sicuro da ogni tentativo di falsificazione perché una volta che cambi euro in bitcoin - comprandoli in rete dagli hacker e dai loro gruppi che lo vendono come una banca - o li usi per transazioni online, ogni singolo bitcoin porta con sé i suoi codici, le sue memorie elettroniche. Quindi, è la promessa del movimento degli hacker monetari, non è possibile per nessun falsario creare bitcoins falsi. La nuova valuta virtuale già si diffonde, la sua circolazione cresce. Organizzazioni come Free software foundation o Electronic frontier foundation già l’accettano, piattaforme commerciali forniscono anche tassi di cambio con dollari, euro, sterline o le altre grandi valute reali. "Soldi a palate dalla presa del computer", ironizza l’edizione web del settimanale tedesco. La piattaforma Mt.Gox ha realizzato il mese scorso transazioni dal dollaro al bitcoin per un valore di circa sei milioni di dollari. I ‘miners’ (minatori), cioè gli operatori e giocatori sui cambi della valuta virtuale, spesso si sono fatti ricchi dal nulla: uno singolo di loro, che ovviamente non vuol essere menzionato per nome, ha realizzato una fortuna di 2,4 milioni di dollari attuali. Il valore del bitcoin nelle intenzioni degli hacker suoi inventori dovrà divenire stabile, una garanzia come una forte valuta reale. Ma quando è stato creato un bitcoin valeva tra 20 e 30 cents di dollaro, mentre venerdì scorso le quotazioni online erano sugli otto dollari per ogni bitcoin. “In futuro può essere una valuta stabile”, dice a Spiegel online il professor Gerhard Roesl, esperto di questioni valutarie dell’istituto superiore di Ratisbona. I creatori del bitcoin insistono: la sicurezza dei codici elettronici rende il bitcoin molto meno a rischioso di falsificazione rispetto alle valute tradizionali. Obiezioni dei critici: le transazioni elettroniche anonime in bitcoin possono essere usate da tutti attorno al mondo, ma anche per operazioni illegali, dal terrorismo internazionale alla criminalità organizzata. Un difetto che il bitcoin condivide con il denaro reale contante. A metà giugno Gavin Andresen, che pare sia uno degli inventori del bitcoin, dovrebbe spiegare tutto sulla valuta virtuale degli hacker, ospite a una conferenza della Cia americana, “anche per sfatare ogni mito o teoria di congiure”. (31 maggio 2011) |
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Stati Uniti, le autorità indagano su decine di società legate al Bitcoin di Stefania Spatti12 agosto 2013 Stati Uniti, le autorità indagano su decine di società legate al Bitcoin Le società che gestiscono valute virtuali come il discusso Bitcoin sono entrate nel mirino delle autorità bancarie americane. Almeno 20 gruppi hanno ricevuto un mandato di comparizione del dipartimento dei Servizi finanziari della stato di New York. L'obiettivo: capire come tali entità si interfacciano con gli investitori individuali, attratti dal carattere esotico di queste monete alternative, ma forse non sufficientemente esperti per capire i rischi che esse comportonano. È per questo che si punta a raccogliere informazioni su strategie di investimento, misure di protezione dei consumatori e programmi di riciclaggio di denaro. A dovere spiegare il funzionamento del loro business ci sono, tra gli altri, Coinbase, BitInstant e Coinsetter e anche i gemelli Winklevoss, gli Zuckerberg mancati. Nel 2011 portarono in tribunale il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, accusandolo di avergli rubato l'idea del famoso social network. Allora i gemelli Winklevoss dovettero accontentarsi di un risarcimento di 'appena' 65 milioni di dollari. Recentemente i fratelli Cameron e Tyler sono tornati alla ribalta con la moneta elettronica Bitcoin. I due hanno fatto domanda alle autorità finanziarie competenti con l'obiettivo di permettere agli investitori di scambiare questo tipo di valuta attraverso un Etf. Il loro intento è quello di rimuovere lo stigma sulle Bitcoin, impresa non da poco visto che soltanto a fine luglio la Securities and Exchange Commission ha accusato un uomo del Texas di avere architettato uno schema Ponzi attraverso la sua Bitcoin Savings & Trust: ha usato i soldi degli investitori, 4,5 milioni di dollari, a proprio piacimento, anche per il gioco d'azzardo. Lo scorso maggio il governo americano ha congelato due account legati a un operatore di Bitcoin di Tokyo, Mt. Gox. Nello stesso mese le autorità statunitensi, aiutate da quelle di altri 17 Paesi, hanno accusato una società specializzata in valute digitali di avere messo a punto quello che sembra essere il più grande caso di riciclaggio internazionale della storia. Si tratta di Liberty Reserve, presumibilmente responsabile di avere riciclato oltre sei miliardi di dollari negli ultimi sette anni. Nel mirino dell'organizzazione con sede in Costa Rica sono finite 55 milioni di transazioni, effettuate per conto di almeno un milione di utenti attivi su scala globale. Non sorprende dunque che il dipartimento dei Servizi finanziari newyorchese voglia vederci chiaro. Il suo numero uno, Benjamin Lawsky, dovrebbe pubblicare oggi un memo in cui si sostiene che gruppi finanziari che trattano valute virtuali non stanno rispettando le leggi dello stato relative al trasferimento di denaro, quelle per intenderci che gruppi come Western Union devono rispettare. Di conseguenza le autorità competenti potrebbero pubblicare nuove linee guida dedicate prettamente a questo tipo di monete. "Crediamo che, per vari motivi, l'adozione di misure di salvaguardia darà benefici di lungo termine nel rafforzamento del settore delle valute virtuali" ha scritto Lawsky nel memo a cui ha avuto accesso il Wall Street Journal. "Se le valute virtuali restano un Wilde West virtuale per narcotrafficanti e altri criminali, ad essere messa a rischio non è solo la sicurezza nazionale ma anche l'esistenza del settore delle valute virtuali come attività imprenditoriale legittima", continua il memo. Per il momento gli operatori del settore mostrano tranquillità. Jaron Lukasiewicz, amministratore delegato di Coinsetter, ha scritto al Wall Street Journal dicendo che le richieste di informazioni arrivate dalle autorità "sono un'opportunità per le società attive nel nostro settore di aprirsi a un dialogo più aperto" con le autorità stesse. |
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Tutti i portafogli Bitcoin creati con Android a rischio furto Bitcoin avverte i suoi clienti: tutti i portafogli creati con un device Android sono a rischio sicurezza. Da stamattina, già 5000 dollari sono già stati rubati. Scritto il 12/08/2013Tweet Cos’è il Bitcoin? Si tratta di una valuta elettronica creata nel 2009 da un anonimo, conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Una sorta di moneta virtuale sicura ed anonima. Ultimamente, però, un po’ meno sicura: a causa di un bug del sistema operativo Android, tutti i portafogli Bitcoin creati dagli utenti con questo OS sarebbero a rischio furto. Il problema riguarda il modo in cui vengono creati i numeri casuali attraverso la classe “SecureRandom” di Javascript, che serve per creare l’ID del portafoglio utente. Di conseguenza, sfruttando questa debolezza, dei malintenzionati potrebbero scoprire la wallet key e rubare tutti i nostri Bitcoin. E’ stata la stessa azienda, sul proprio sito, ad avvertire gli utenti di questa falla nella sicurezza. bitcoin furti androidIn breve, chiunque abbia generato il proprio wallet ID attraverso un’applicazione Android è a rischio. Per ora, sembra che la vulnerabilità sia stata sfruttata per rubare ben 55 BTC (circa $5,720). Cosa fare, se abbiamo creato effettivamente il nostro portafoglio Bitcoin su Android? Meglio aprire un nuovo wallet da un servizio online e trasferire tutti i bitcoin al nuovo portafoglio. Le applicazioni in questione (Bitcoin Wallet, BitcoinSpinner, Mycelium Bitcoin Wallet, blockchain.info) comunque, dovrebbero già essere state aggiornate. Infine, un membro del forum Bitcointalk.org ha fatto notare che le chiavi generate da blockchain.info su desktop o iPhone possono comunque essere a rischio se i pagamenti sono stati effettuati da un device Android. |
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Bitcoin, la moneta "virtuale" tanto di tendenza sul web, quanto controversa, e per la quale le autorità americane stanno cercando di definire le regole, ha adesso anche il suo primo sportello bancomat. Lo ha aperto martedì scorso in una caffetteria di Vancouver, in Canada, la società Robocoin, del Nevada. Un vero e proprio "Atm" (automatic teller machine) col quale scambiare il proprio denaro per comprare o vendere Bitcoin. Il bancomat di Bitcoin consente nella fattispecie di scambiare la valuta virtuale con dollari canadesi e viceversa. Funziona effettuando la scansione della mano dell'utente per far sì che non venga superato un limite giornaliero di scambio di 3mila dollari canadesi, pari a quello previsto dalla legge anti-riciclaggio del Canada. Solo nel primo giorno, spiega Robocoin, sono state effettuate 81 transazioni per uno scambio di oltre 10mila dollari. Circa un terzo degli utilizzatori era alla sua "prima volta" con Bitcoin. Infatti l'Atm può essere utilizzato anche da chi non possiede ancora un conto e decide di creare un account per scambiare denaro con la moneta virtuale. Bitcoin, il primo bancomat Creata nel 2009, Bitcoin è moneta "crittografata" che può essere acquistata con valuta tradizionale su internet. Utilizza la tecnologia peer-to-peer, quella dello scambio di file online, e non opera con alcuna autorità centrale, né tantomeno con banche. La gestione delle transazioni e l'emissione di Bitcoin viene effettuata collettivamente dalla rete. Un sistema che le autorità Usa stanno provando a regolamentare per il timore che dietro vi si nascondano affari loschi e, in particolare, giri di riciclaggio di denaro sporco. Problema tornato alla ribalta circa un mese fa quando il blitz che ha chiuso Silk Road, l'eBay delle merci illegali, ha portato all'arresto del suo fondatore e gestore Ross William Ulbricht e alla confisca di ben 3,6 milioni di dollari di Bitcoin. Anche se non ancora universalmente accettata, la moneta del web fa comunque proseliti grazie al numero sempre maggiore di aziende che cominciano ad accettarla. L'ultima in ordine di tempo è stata Baidu, il "Google cinese". Tra i suoi investitori Bitcoin annovera pure i gemelli Winklevoss, i "nemici" di Mark Zuckerberg che provarono a rivendicare la paternità di Facebook. L'attenzione su questa moneta - considerata "bene rifugio" post crisi - è cresciuta in particolare quest'anno, in primavera, quando il suo prezzo è raddoppiato per poi crollare in poche settimane facendo temere lo scoppio di una bolla. Ora il valore si aggira intorno ai 200 dollari. A fine settembre SecondMarket, la piazza finanziaria balzata alle cronache per consentire agli investitori di acquistare azioni in aziende private come Twitter, ha lanciato il primo fondo di investimento con in portafoglio solo Bitcoin. Anche i Google Glass, non ancora sul mercato, hanno già la loro prima app per pagare in Bitcoin. Di recente questa moneta ha perfino reso "milionario" uno studente norvegese che nel 2009 aveva comprato l'equivalente di 25 dollari di Bitcoin per poi dimenticarsene. L'investimento, tornato alla memoria grazie alla nuova ondata di popolarità della moneta, gli ha fruttato 850mila dollari. |
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Il Bitcoin a 600 dollari In Cina è più usato dell'euro La divisa "internettiana" ha toccato i suoi livelli massimi. Le operazioni di cambio tra lo yuan cinese e il bitcoin rappresenta ormai il 21 per cento del totale nella Repubblica popolare cinese. A titolo di confronto, il volume di transazioni valutarie in euro rappresenta appena il sei per cento dal nostro corrispondente Andrea Tarquini Il Bitcoin a 600 dollari In Cina è più usato dell'euro TAG bitcoin, cina, baidu BERLINO – Volo a sorpresa nel mondo dei tassi di cambio tra le valute mondiali. O meglio, irruzione di un nuovo protagonista sulla scena dei cambi. Parliamo dei bitcoin, la valuta virtuale che esiste solo su internet, senza banconote né monete reali. Il corso del bitcoin in questi giorni vola e si apprezza senza sosta. Ieri pomeriggio, leggiamo nelle pagine di notizie finanziari del quotidiano liberalconservatore Die Welt, il bitcoin ha raggiunto il valore di ben 600 dollari Usa. Nel mattino, era a 500 dollari. Dunque l’apprezzzamento del bitcoin è stato del 20 per cento in poche ore. Nel mese scorso, la moneta virtuale valeva poco meno di 200 dollari. Gli osservatori, nota Die Welt, vedono diversi fattori come causa del volo del bitcoin, ma il più importante è il ‘fattore Cina’. Le operazioni di cambio tra lo yuan cinese e il bitcoin rappresenta ormai il 21 per cento del totale nella Repubblica popolare cinese. A titolo di confronto, il volume di transazioni valutarie in euro rappresenta appena il sei per cento. I cinesi si fidano del bitcoin perché al contrario delle valute che esistono come denaro contanti, spiega il quotidiano tedesco, la divisa internettiana non rischia di essere stampata a volontà da governi proni a politiche inflazionistiche o di deficit spending. L’euforia per il bitcoin ha contagiato i cinesi, oltre 1,3 miliardi di persone, al punto che Baidu, il maggiore portale internet del paese, accetta il bitcoin per ogni transazione o vendita e acquisto online che consente di effettuare sul sito. La stessa televisione pubblica cinese CCTV, ovviamente vicinissima al governo, ha appena mandato in onda un lungo reportage sulla moneta virtuale, esaltandone la crescente popolarità e i vantaggi. Casualmente, o forse non casualmente, il boom del bitcoin nella Repubblica popolare coincide di fatto con le importanti riforme e aperture –chiusura di diversi campi di concentramento, allentamento della severa politica demografica che accettava solo un figlio per famiglia – appena annunciate dalla nuova leadership cinese guidata dal presidente Xi Jinping. (19 novembre 2013) |
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Il volo del Bitcoin e la sfida alla volatilità. Così la moneta virtuale è diventata reale Nata nel 2009 è caratterizzata dalla modalità di creazione della "base monetaria". A differenza delle valute tradizionali, non esiste una banca centrale con il potere esclusivo di stampare moneta: chiunque può "coniarla", a condizione di saper risolvere problemi matematici complessi perché la liquidità non può essere infinita. La settimana scorsa il debutto al Congresso Usa dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI Lo leggo dopo Il volo del Bitcoin e la sfida alla volatilità. Così la moneta virtuale è diventata reale Bitcoin TAG bitcoin, cheapair, cipro, moneta virtuale, Satoshi Nakamoto NEW YORK - Qualcuno storcerà il naso nell'apprendere che tra le prime istituzioni non americane ad accettare Bitcoin come moneta di pagamento c'è l'università (privata) di Nicosia. Poiché l'isola di Cipro è associata all'idea di bancarotta, come sponsor forse non è il massimo. E tuttavia Christos Vlachos, direttore amministrativo della University of Nicosia, è convinto che questa scelta metterà l'ateneo all'avanguardia. Non solo Bitcoin può essere usata per pagare le rette, ma ben presto diventerà materia d'insegnamento. Vlachos considera la moneta digitale come "uno sviluppo inevitabile" che trascinerà con sé altre innovazioni nel commercio online, nei pagamenti internazionali, nelle relazioni economiche globali. Chiamarla moneta "virtuale" ormai è riduttivo. Quattro anni dopo la nascita di questa valuta digitale (2009), negli Stati Uniti ormai si moltiplicano gli esercizi commerciali "fisici", che esibiscono in vetrina l'annuncio "Bitcoin accepted here". Hanno cominciato a proliferare nella Silicon Valley californiana, poi si sono diffusi in tutta la West Coast, infine in altre zone degli Stati Uniti. Si tratta ancora di una minoranza, e per lo più sono dei locali che si rivolgono a una clientela giovane, tecnologica. Accettare i Bitcoin, come minimo, è una discreta trovata pubblicitaria per far parlare di sé e attirare l'attenzione. Poi si vedrà. Un altro sintomo del successo di Bitcoin è il boom delle imitazioni. Un'inchiesta del Wall Street Journal dedicata a queste "cripto-valute" ne ha contate 80. La più antica, Litecoin, nacque nel 2011 quindi appena due anni dopo Bitcoin. Ma è in tempi molto più recenti che il successo di Bitcoin e la pubblicità sui media hanno provocato il boom dei "cloni". A ottobre e novembre di quest'anno sono nate Gridcoin, Fireflycoin, Zeuscoin. Si sono aggiunte alle pre-esistenti Worldcoin, Namecoin, Hobonickels. La febbre delle imitazioni ha un nome: si parla ormai di "criptomania". Un altro momento di gloria per le cripto-valute c'è stato questa settimana, quando la loro regina ha fatto il suo ingresso al Congresso. I parlamentari di Washington per la prima volta hanno dibattuto molto seriamente sul fenomeno Bitcoin. A far scattare le audizioni congressuali, per la verità, era stato un campanello d'allarme. Di recente l'Fbi ha chiuso un sito, Silk Road, che faceva pagare in Bitcoin gli acquisti online di droga. Al termine delle audizioni, dopo aver sentito il parere delle forze dell'ordine e dell'autorità monetaria, il Congresso è arrivato ad una conclusione piuttosto rassicurante per i fautori della cripto-valuta: Bitcoin è una moneta legittima, anche se ha bisogno di essere regolata e sottoposta a controlli onde evitare che sia usata per business criminali. Bitcoin fu creata nel 2009 da un collettivo che si nasconde sotto uno pseudonimo giapponese: Satoshi Nakamoto. La sua caratteristica più originale è la modalità di creazione della "base monetaria" o liquidità digitale. A differenza delle valute tradizionali, non esiste una banca centrale con il potere monopolistico ed esclusivo di stampare moneta. Chiunque può "coniare" Bitcoin, ma a condizione che sappia risolvere con l'ausilio del suo computer dei problemi matematici complessi. Il numero di Bitcoin che può essere creato ha un limite, dunque la "liquidità" non può essere aumentata all'infinito... a differenza di quel che la Federal Reserve sta facendo con i dollari. I Bitcoin possono essere scambiati solo nel formato digitale, non esistono "su carta". Il loro valore viene fissato in tempo reale su delle vere e proprie Borse globali, dove gli investitori comprano e vendono il bene raro. E qui s'incontra un primo problema serio che può compromettere il futuro di Bitcoin. E' la sua eccessiva volatilità. Per fare un esempio: nel gennaio di quest'anno Bitcoin valeva 13 dollari, questa settimana durante le ore di massima visibilità e attenzione collegate all'audizione al Congresso, il suo valore ha toccato i 900 dollari. La quotazione media della settimana, a 548 dollari, corrisponde a una circolazione globale di Bitcoin pari a 6,6 miliardi di dollari. Per altri beni d'investimento la volatilità può essere un effetto collaterale della febbre speculativa: abbiamo visto l'oro andare su e giù sulle montagne russe negli ultimi anni. Ma una moneta, usata come mezzo di pagamento nelle transazioni commerciali di tutti i giorni, deve avere una certa stabilità. Sappiamo che i periodi di iperinflazione, quando il potere di acquisto delle monete era aleatorio, fecero gran danno all'economia, ai risparmi, alle tasche dei consumatori. Lo stesso può valere per la deflazione, quando la moneta si rivaluta troppo. Una moneta troppo soggetta alla speculazione non è rassicurante, né per noi consumatori né per i commercianti, se con essa dobbiamo andare a fare la spesa. Alcuni stanno cercandosi delle soluzioni rudimentali, per poter continuare a usare Bitcoin proteggendosi dalle fluttuazioni selvagge. E' il caso di un'agenzia viaggi online basata a Los Angeles, CheapAir.com, che nel suo settore è la prima ad accettare i Bitcoin come pagamento per l'acquisto di biglietti aerei. Jeff Klee, chief executive di CheapAir, ha deciso di affidarsi a un intermediario, la società Coinbase, che gli gestisce il sistema di pagamenti e "isola" il suo business dal rischio di cambio: cioè dal rischio che improvvisamente i Bitcoin che lui ha accettato perdano una parte del loro valore. La vicenda di CheapAir è un caso da manuale che illustra le contraddizioni della moneta digitale. Non c'è dubbio che una delle attrattive di Bitcoin sta nel fatto di fare a meno delle banche: sia le banche centrali, sia quelle di deposito. In un'epoca in cui i banchieri sono odiati per i danni inflitti all'economia mondiale e alle condizioni di vita di ciascuno, una moneta non-bancaria esercita un fascino indubbio. E tuttavia l'accorgimento adottato da CheapAir per tutelarsi dall'eccessiva volatilità, in qualche modo equivale a dare spazio a una nuova forma di intermediazione bancaria. L'operazione che fa la società Coinbase per il suo cliente, è quello che nel gergo dei trader si chiama "hedging" ovvero copertura del rischio, in questo caso il rischio di cambio. Manca poco, e sentiremo parlare di boom dei derivati di Bitcoin. E' una strada inclinata, e sappiamo già a quali aberrazioni può condurre... (23 novembre 2013) |
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24000 dollari grazie ad uno striscione e a Bitcoin: lo studente americano guadagna con uno scherzo Yahoo Finanza Scritto da Arianna Galati | Il sistema di pagamento Bitcoin, la moneta alternativa peer-to-peer che negli ultimi giorni sta crescendo in visibilità per il valore reale acquisito con le proprie monete virtuali, è al centro di discussioni per il rischio “bolla economica” che potrebbe colpire i risparmiatori, ma di sicuro uno studente universitario statunitense dall’ottimo tempismo televisivo non ha di questi problemi. Nel corso della trasmissione televisiva ESPN College Game Day, che viene registrata in un diverso college americano ogni settimana, uno studente è apparso davanti alle telecamere tenendo ben alto sulla testa uno striscione con su una scritta: “Ciao Mamma, manda…” e il simbolo ufficiale di Bitcoin, affiancato da un QR code che è risultato essere l'immagine rappresentativa del suo portafoglio virtuale in valuta alternativa. I fan di Bitcoin hanno ingrandito il QR code e hanno caricato l’immagine e la storia sul popolare sito americano di social news Reddit, dandogli subito moltissima visibilità e raggiungendo in breve tempo l’homepage tra gli argomenti caldi del giorno: postando la foto del QR code sono iniziate le donazioni peer-to-peer al portafoglio Bitcoin dello studente, con una lunga catena di invio di moneta virtuale che ha fatto lievitare il patrimonio del giovane e anonimo universitario: 100 transazioni raggiunte per un totale di 22 bitcoin sembrerebbero ben poco, se non fosse che attualmente 1 Bitcoin ha un valore stimato in moneta reale di circa 1.100 dollari. Il conto è presto fatto: il giovane studente universitario, grazie ad un semplice cartellone e ad un uso intelligente del QR code, ha guadagnato ben 24 mila dollari totali. Malgrado le transazioni siano pubbliche e tracciabili, ciò che non è assolutamente rivelato è proprio l’identità di chi possiede il portafoglio Bitcoin: dopo alcune ricerche incrociate grazie alla community di Reddit è stato più o meno definito chi sia stato il fortunato ricevente di tanta generosità, l’utente BitcoinPitcher2, che ha stabilito di voler donare la maggior parte dei Bitcoin rivevuti ad una fondazione, la Sean’s Outpost, che si occupa del recupero e dell’assistenza ai senzatetto di Pensacola, in Florida. Per chi è un Gastone fortunato che guadagna tanto e in poco tempo, esiste una controparte Paperino di sfortuna cosmica: un giovane informatico del Galles, James Howells, ha gettato via per errore un hard disk contenente circa 7500 Bitcoin, che cominciò a mettere da parte nel 2009 quando un Bitcoin valeva appena 4 centesimi. Ad oggi, il prezioso hard disk di Howells contiene un valore di Bitcoin pari a circa 5 milioni di euro reali: l’informatico sta setacciando da circa un mese la discarica di Newport, in Galles, alla ricerca del suo perduto portafogli virtuale. |
Il conto è presto fatto: il giovane studente universitario, grazie ad un semplice cartellone e ad un uso intelligente del QR code, ha guadagnato ben 24 mila dollari totali.
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NEW YORK (CNNMoney) JPMorgan Chase has patented a digital payment system that could rival Bitcoin. The system includes digital wallets, the ability to transfer money to anyone and anonymity too, according to a patent application filed to the U.S. Patent and Trade Office on Aug. 5. The Financial Times first reported the story. JPMorgan has also patented payment software that would latch onto your Internet browser and allow you to shop without pausing to fill out forms with personal financial information. And with what the bank calls its Internet Pay Anyone Account, moving funds would be anonymous and as easy as sending an email. Related: What is Bitcoin? "The credit pushes can be made completely anonymously, with the recipient of the credit having no way to determine from where the credit originated," the bank says in the application." Another aspect of the digital payment system is a virtual private lockbox. Think of it as a bank account that can only accept funds. That way, users can receive funds from anyone by publishing its digital address publicly without fear that someone can pull money out of it. The impetus for the project is likely Bitcoin, the independent electronic currency created in 2009 that has gained lots of recent attention. But the patent application shows no mention of Bitcoin. It does, however, say what led to its development: The modern financial system is outdated. In the patent application, JPMorgan notes two trends that are making the old banking system obsolete. One is that merchants are establishing direct relationships with customers -- and they don't want middlemen slowing down the transfer of money. The second is that digital products are often sold in small increments for very low prices, and the currently high price of per-transaction fees don't make sense. "A new marketplace has emerged for low dollar, high volume, real-time payments with payment surety for both consumers and producers," the bank writes in the application. To top of page First Published: December 10, 2013: 3:21 PM ET |
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U.S. Government Nastygram Shuts Down One-Man Bitcoin Mint BY ROBERT MCMILLAN 12.12.13 6:30 AM Mike Caldwell spent years turning digital currency into physical coins. That may sound like a paradox. But it’s true. He takes bitcoins — the world’s most popular digital currency — and then he mints them here in the physical world. If you added up all the bitcoins Caldwell has minted on behalf his customers, they would be worth about $82 million. Basically, these physical bitcoins are novelty items. But by moving the digital currency into the physical realm, he also prevents hackers from stealing the stuff via an online attack. Or at least he did. His run as the premiere bitcoin minter may be at an end. Caldwell has been put on notice by the feds. Just before Thanksgiving, he says, he received a letter from the Financial Crimes Enforcement Network, or FINCEN, the arm of the Treasury Department that dictates how the nation’s anti-money-laundering and financial crime regulations are interpreted. According to FINCEN, Caldwell needs to rethink his business. “They considered my activity to be money transmitting,” Caldwell says. And if you want to transmit money, you must first jump through a lot of state and federal regulatory hoops Caldwell hasn’t jumped through. Caldwell has stopped taking orders for his popular Casascius bitcoins, which have become one of the most recognizable images of the thoroughly intangible digital currency Because the process is so complicated, Caldwell has stopped taking orders for his popular Casascius bitcoins — which have become one of the most recognizable images of the thoroughly intangible digital currency. In recent months, the feds have cracked down on many other bitcoin operations in similar ways, including Mt. Gox, the most prominent online bitcoin exchange. But Caldwell’s case is a little different. He doesn’t think he transmits money. Caldwell doesn’t accept U.S. dollars or any type of fiat currency. You send him bitcoins via the internet, and he sends you back metal coins via the U.S. Postal Service. To spend bitcoins, you need a secret digital key — a string of numbers and letters — and when Caldwell makes the coins, he hides this key behind a tamper-resistant strip. So long as you can keep your Casascius bitcoins safe, nobody can learn the key. To date, Caldwell has minted nearly 90,000 bitcoins in various denominations. That’s worth about $82 million at today’s exchange rate. Caldwell takes a fee of about $50 on each coin he mints, but he argues that sending the coins through the mail is not a way of transmitting money. He thinks the coins should be viewed as collectibles. But, clearly, that’s not how the federal government sees things. If he doesn’t verify or have a way of knowing whether the owner of the bitcoins is the same person he’s sending the coins to, that’s a problem, says Faisal Islam, the director of compliance advisory services with Centra Payments Solutions, a company that advises corporations on financial compliance. Running afoul of FINCEN is a risky proposition. In the spring, the Department of Homeland Security seized two bank accounts belonging to Mt. Gox. The reasoning behind the $5 million seizure: Mt. Gox, like Caldwell, hadn’t registered itself as a money transmission business. FINCEN did not return a message left by WIRED on Wednesday, but according to the letter it sent to Caldwell, dated Nov. 15, the agency believes that Caldwell’s business is a “money services business,” that must be registered with FINCEN. Because he runs a bitcoin-only business, Caldwell says there’s no Casascius bank account for authorities to seize. But he adds that he has no desire to anger the feds, whether he agrees with them or not. So he’s cranking out his last few orders and talking to his lawyer. He says this may spell the end of Casascius coins. “It’s possible. I haven’t come to a final conclusion,” he says. Caldwell isn’t the only person who makes physical versions of bitcoins. You can also buy bitcoins that look like dollar bills or tickets or even other types of metal coins similar to Casascius. Noah Luis, another virtual currency coin-maker who produces metal litecoins as well as bitcoins, says he has talked to Caldwell and is carefully watching his case. Luis and his company, Lealana, isn’t registered as a money services provider — like Caldwell, he doesn’t believe that swapping bitcoins for bitcoins qualifies — but he says he’d probably follow Caldwell’s lead if he receives a similar letter. “I’d probably stop production and sales, just to be safe,” he says. Minting digital currency has been lucrative for Caldwell, but it’s not without its stresses. For one thing, as the value of bitcoins has soared, the value of Caldwell’s inventory has gone up too, making theft and fraud a bigger concern. “When the coins are worth $1,000 apiece, that’s a ridiculous amount of money,” he says. They might be worth even more now, as collectibles, should Caldwell get out of the business. On Monday, someone forwarded him a photograph of tamper-resistant hologram labels made to look like the ones used on Casascius bitcoins. They were fakes. But now Caldwell is worried that someone may be out there counterfeiting his bitcoins. And with his operations suspended, Caldwell is going to be taking a revenue hit, just as the holidays approach. He wouldn’t say how much he has made from his bitcoin business, but things really took off in 2013, he says. “It’s good money, but I went and spent $5,000 in lawyer bills in two weeks.” Additional reporting by Kif Leswing. Source: http://www.wired.com/wiredenterprise/2013/12/casascius/ |
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Il Bitcoin è Già Morto (e Mi Dispiace ma NON sarà Lui a Spazzare via le Banche Centrali, Anzi sta Accadendo Esattamente il Contrario) 24 novembre 2013Di FunnyKing Versione 2.0 dell’articolo (coretta da una inesatezza sulla frazionabilità del BTC), in fondo ho fatto ulteriori considerazioni. Questo forse è il mio quarto pezzo sul Bitcoin, ne parlai agli albori del processo quando l’allora Jonny Cloaca (oggi Franceso Simoncelli) me lo fece notare in uno storico scambio di mail, e coinvolsi anche un matematico per cercare di capire meglio di cosa si trattava. E ammetto di avere fatto l’errore di non averci creduto a livello speculativo e di essere fra quelli che non se lo sono comprato (pur sapendo come fare, era il 2010 e valeva circa 1$ o giù di li). Oggi osservo il nostro BitCoin arrivare quasi a 1000$ e ovviamente provo un certo fastidio (dai diciamola tutta, rosico come un matto) per non aver seguito il consiglio di Johnny. Gli auguro di averne fatto incetta. Detto questo, mi tocca leggere una serie di stronzate epocali sul Bitcoin anche da insospettabili blogger che normalmente scrivono cose intelligenti roba del tipo: i governi (per estensione le banche centrali e i banchieri) non hanno ancora capito cosa rappresenti il Bitcoin come minaccia al sistema della moneta fiat. Ohhh Svegliaaaaa Hanno capito benissimo e lo stanno uccidendo. E qui immagino che parta la risatina del tecno-bimbominkia “so tutto io” : aha non si può uccidere il BitCoin, aha le banche centrali non lo possono stampare aha è un file che puoi tenere sulla chiavetta aha basta che la gente lo usi bla bla bla- Risposta dell’analista finanziario: Il BitCoin è una merce scarsa, fungibile come la moneta elettronica, che si può acquistare con moneta fiat su piattaforme di trading. Non è un problema per le banche centrali. Traduco Diamo per buono il grafico più sopra, l’ho preso fideisticamente da wikipedia e non ho modo di controllare se dice la verità. Si tratta della curva che descrive la quantità di BitCoin in circolazione, compresi quelli che verranno scoperti preso atto che il misterioso (per me) algoritmo BitCoin permette di estrarre dalla rete un quantità sempre più difficile di unità, in dipendenza della potenza di calcolo utilizzata o altri trucchetti da consulente informatico. Oggi siamo a circa 14 milioni di BitCoin “estratti”, si potrà arrivare al massimo diciamo a 21 milioni nel 2035. Facciamo che il Bitcoin, oggi valga 1000$, dunque significa che il monte Bitcoin oggi è di 14 miliardi di dollari. Cominciate a capire perchè è già morto (e anche perchè non è mai stato una minaccia)? No? Scusatemi tanto, ma secondo voi chi sta comprando BitCoin fino a 900-1000$ l’uno? forse la mafia Russa, o i due gemelli del film su Facebook, gli spekulatory?!? Allora rifaccio la domanda, chi sta comprando BitCoin come se non ci fosse un domani? Ma è ovvio : Le Banche Centrali, Sciocchini. Perchè il Bitcoin lo uccidi facile come stampare 14 miliardi di dollari, ovvero 5 giorni di QE. Bastano 5 giorni di QE americano (85 mld $ al mese) per comprarseli tutti a questi prezzi e anche se il BitCoin andasse diciamo a 1.000.000$ al pezzo sarebbe comunque una cifra abbordabile per eliminare una minaccia mortale. (14 triliardi di dollari, al massimo 21 nel 2035) Quindi io penso che i prezzi del Bitcoin stiano andando alle stelle per precisa volontà delle banche centrali e dei governi che si sono perfettamente resi conto della minaccia. Noi occidentali abbiamo ammazzato e stiamo tuttora ammazzando, milioni di uomini, donne e bambini per i mantenere il dominio dei petrodollari e pensate che il BitCoin lo si lasci passare inosservato perchè è cool? Comprando quasi tutti i bitcoin le banche centrali ottengono 4 risultati riducono il numero di unità Bitcoin per fare transazioni aumentano la volatilità del Bitcoin ad un livello tale da renderlo inutilizzabile per qualsiasi transazione commerciale seria e duratura controllano il valore attraverso scambi fittizzi sulle piattaforme di trading fanno arricchire (in moneta fiat) qualche banchiere o amico del banchiere (magari uno del Bildenberg…ahahahah diabolico), che sapeva in anticipo Quindi ragazzi miei, I’m sorry. Fine del sogno Bitcoin. Il progetto BTC se intendeva creare un mezzo di pagamento per sostituire la valuta fiat, era buggato fin dall’inizio, e di brutta maniera. Il Bitcoin NON spazzerà via le banche centrali, sono le banche centrali che lo stanno letteralmente spazzando via dal mercato, e anche per quattro spiccioli dal loro punto di vista. Aggiornamento: dunque , mi scuso, il BTC è frazionabile fino all’ottava cifra decimale il che lo rende abbastanza flessibile nell’utilizzo da circolare fra gli utenti anche quando l’unità di conto principale fosse arrivata ad una cifra elevatissima, (diciamo 100.000.000$ per un BTC). Il resto dell’articolo però rimane assolutamente valido. Sono del tutto convinto che i “Governi” e le “Banche Cetrali” siano del tutto consapevoli della minaccia Bitcoin e stiano attuando la semplice strategia descritta per impedire che quest criptomoneta possa raggiungere la necessaria stabilità/maturità per diventare effettivamente una minaccia per il sistema delle valute fiat. Per il resto però, lunga vita e prosperità a chi ci ha creduto per tempo (e Johnny lo merita eccome). Invece credo che sia interessante e potenzialmente inarrestabile il concetto stesso di “criptomoneta”, immaginiamo che in qualche modo il BTC venga fermato o contrastatoa sufficenza dalle banche centrali, nulla impedisce di inventare un nuovo algoritmo e un nuova criptomoneta più forte e che aggiri il problema. L’importante è che si sviluppi la consapovelezza fra le persone della differenza che passa fra possedere veramente una moneta o possedere semplicemente un titolo di credito i cui termini del contratto sono alterabili in ogni momento da un governo. Cioè i pezzetti di carta che abbiamo nel portafoglio o il numero che appare sul conto corrente. Non è difficile prevedere un mondo in cui esistano diversi tipi di criptomoneta, ognuna con caratteristiche tecniche diverse e con un relativo tasso di cambio. Da questo punto di vista, il BTC è l’inizio, non è il punto di arrivo. lo ripeto: tempi interessanti ci aspettano, divertenti i santoni della moneta sovrana che allo stesso tempo invocano il Bitcoin, li voglio vedere a fare debito pubblico in BTC. p.s. il fatto che siano nati etf e cfd in BitCoin e di trovarsi la sigla BTC sulle piattaforme di trading non vi ha fatto venire qualche leggerissimo sospetto? p.p.s. però a volerci buttare un cippino magari su uno storno e poi non pensarci più…. (e dandoli per persi….) p.p.p.s. nulla vieta che un giorno venga creato un algoritmo migliore del BitCoin come valido sostituto della moneta delle banche centrali, diciamo una versione 2.0. Quindi c’è ancora speranza per quelli come me che vorrebbero una moneta molto poco elastica (ma VOI siete sicuri di volerla… cioè voi che volete uscire dall’Euro intendo, siete davvero sicuri di volere il Bitcoin? sicuri sicuri?) Ai nostri lettori è piaciuto anche BTC vs BankWire vs CreditCard Manovra shock da 150 miliardi di Riduzione delle Tasse (e Spese) per far Rinascere l’Italia Berlusconi, ultimo atto? Come il Bitcoin, Solo Molto Meglio. Incoming search terms: comprare bitcoin bitcoin oggi quanto costa creare bitcoin vendo bitcoin dove comprare bitcoin valore bitcoin grafico bitcoin come comprare bitcoin produzione il bitcoin e gia morto I bitcoin sono aria |
ho visto la richiesta di accesso.. ti interessi di signoraggio? |
>CERTO CHE MI INTERESSO DI SIGNORAGGIO E SOPRATUTTO COME FARLO CESSARE ADOTTANDO LA NUOVA MONETA BITCOIN CHE STA ORAMAI SOPPIANTANDO TUTTI GLI ALTRI SISTEMI DI PAGAMENTO VORREI ENTRARE NEL FORUM PER SPIEGARE A TUTTI LA STRAORDINARIA OPPURTUNITA DEL B-I-T-C-O-I-N- !!! overstostck amazon e in futuro moltre altre aziende usaranno il bitcoin |
noi abbiamo una rubrica già aperta dal nome "LA BUFALA DEL BITCOIN". e credo siano un po' lontanucci dalla soluzione signoraggio, ma puoi scrivere ciò che pensi in determinate aree già ora. entra e presentati con nome e cognome. |
COME OSATE DEFINIRE BUFALA IL BITCOIN? ORA NON HO TEMPO DI POSTARE CMQ DIMMI IN CHE SEZIONI STA COI MI FACCIO DUE RISATE COL VOSTRO FORUM SE POI AVRO VOGLIA DI EDUCARVI POTRO PERDERCI DEL MIO PREZIOSISSIMO TEMPO |
togliti dalle palle.. |
OH CHE CATTIVO ! A NATALE SIAMO TUTTI PIU BUONI NO? AHAH SUL TUO FORUM CI SCRIVI SOLO TE NON C'E NESSUN ALTRO ! P-A-T-E-T-I-C-O |
Lo come? ti volevi iscrivere in un Forum e POI scopri che è PATETICO? la volpe e l'uva te fanno 'na pippa a te!! ![]() ![]() ![]() ps: a parte che dio non esiste è stato pure dimostrato che, qualora esistesse, il giorno del 25 dicembre è (A) un giorno RUBATO a una festività pagana o (B) un calcolo errato di qualche traduttore del passato. iniziamo bbene gesucrì! iniziamobbene! |
MI SONO ISCRITTOMA NON MI DA LA FUNZIONE RICERCA NON TROVO DOVE PARLATE DEL BITCOIN VORREI FARVI CAPIRE CHE LA BITCOIN REVOLUTION E COMINCIATA LA MONETA DECENTRALIZZATA E L UNICA CHE POTRA DITRUGGERE IL SIGNORAGGIO DELLE BANCHE |
vuoi cambiare il mondo con una moneta che non si sa da chi creata/gestita (sì sì.. dai nodi della rete.. tu "scavi".. "loro" accreditano.. blablabla..) basata su meccanismi (algoritmi) sconosciuti sui quali IL POPOLO non ha nessun POTERE ma.. MA non sai trovare un thread in un piccolo Forum? dai.. togliti dallA pElle.. (cambia pure le vocali tra loro)© |
PER ORA MI LEGGO I FUMETTI CHE AVETE MOLTO BELLI, PERO MANCANO QUELLI DI TOPOLINO QUANDO LI METTETE ? |
ho capito: hai 9 anni. mi dispiace ma devi, per Legge, mandare una autorizzazione da parte di un ADULTO, capisci? ora vai e NON usare i botti stasera, mi raccomando!! |
MA DAMMI STO LINK DEL VOSTRO FORUM CHE VI BITCOINIZZO A TUTTI ! |
scioò!! |
LO DICO A TE MA MI RACUMANDI muto come un pesce bernanke dopo che se ne va dalla fed entra come ceo in una startup BITCOIN e dara la scalata alla finanza di wall street acqua in bocca e che il bitcoin sia con te |
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I bitcoin ora sono soldi veri e diventano carte di credito La metamorfosi della valuta nata dal web: da sinonimo di transazioni sospette a denaro accettato pure dagli hotel. E presto pure da eBay Giuliana De Vivo - Sab, 25/01/2014 - 08:27 commenta Fino a un anno fa la maggior parte delle persone non aveva idea di cosa fossero. Chi ne aveva sentito parlare li associava mentalmente soprattutto a Silk Road - il portale di e-commerce che vendeva droghe in tutto il mondo, chiuso nell'ottobre scorso - oppure a riciclaggio di denaro e traffico di materiale pedo-pornografico. In effetti è soprattutto così che i bitcoin hanno cominciato a circolare. Ma ora il destino delle monete virtuali nate in rete (inventate nel 2009, da un anonimo, o forse un gruppo di anonimi, con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto) che consentono transazioni tra sconosciuti sottratte ai controlli delle autorità bancarie, sta nettamente cambiando. Un'inversione a U che trasforma il bitcoin da valuta per acquisti illeciti da parte di smanettoni e facile escamotage per il money-washing a nuovo strumento, potenzialmente di massa, per gli acquisti online divenuti ormai pratica comune per tutti. Negli ultimi mesi sempre più realtà commerciali popolari stanno aprendo ai pagamenti attraverso la moneta digitale. L'ultima in ordine di tempo è niente meno che eBay, il colosso di aste e vendite online: la sezione britannica tra poco più di due settimane, il 10 febbraio, aprirà una sezione dedicata alla compravendita di bitcoin. L'azienda fa sapere che non esclude di aprire un canale analogo anche in altri Paesi, Italia compresa. E prima di eBay ad accettare i bitcoin sono stati gli hotel e casino D e Golden Gate di Las Vegas, dove da mercoledì scorso questo pagamento è equiparato a quelli con carta di credito Visa, Mastercard o con il circuito Paypal. Tra i retailer ci sono da quest'anno lo store online overstock.com e il marchio di lingerie Victoria's Secret, mentre già mesi fa l'Università di Nicosia, Cipro, ha consentito agli studenti di versare le tasse con la moneta che sorpassa i controlli delle autorità finanziarie. A Vancouver gli imprenditori Jackson Warren e Paul Szczesny, raccontava ieri il Washington Post, hanno aperto il primo bancomat di bitcoin, che in un mese ha registrato transazioni per un milione di dollari. Sono convinti che entro fine anno apriranno migliaia di sportelli nel mondo. Intanto il valore del bitcoin è lievitato: un anno fa valeva una trentina di dollari, oggi oscilla tra 848 e 869. Mentre l'attrattiva della moneta nei mercati tradizionali cresce, c'è chi identifica nel bitcoin addirittura la prossima rivoluzione. A sostenerlo non sono (solo) i soliti che inneggiano con faciloneria all'«invenzione del secolo» ad ogni novità che si affaccia. C'è pure Marc Andreesen, uno dei padri fondatori di Internet: è l'uomo che mise in piedi Mosaic, tra i primi programmi per navigare. Oggi fa soprattutto l'investitore (ha finanziato, tra gli altri, successi planetari come Facebook, Twitter, Groupon e Skype), e ha scritto sul New York Times che «il 2014 sarà l'anno dei bitcoin come il 1975 fu l'anno dei pc e il 1993 l'anno di Internet». Citando a suo favore l'opinione scettiche ma non del tutto contraria dell'ex capo della Fed Ben Bernanke, Andreesen ha insistito sulla questione della sicurezza, indicata da molti come il punto debole dei bitcoin. La possibilità per un utente di «trasferire un pezzo della sua proprietà digitale ad un altro utente di internet», ha scritto, è garantita dal fatto che in questo sistema «ciascuno sa che la transazione è avvenuta e nessuno può metterne in dubbio la legittimità». Oggi si calcola che circolino circa 12,3 milioni di bitcoin. Il numero potrebbe presto raddoppiare. Twitter @giulianadevivo http://www.ilgiornale.it |
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Bitcoin: si volatilizza Mt. Gox. Spariti nel nulla oltre 100 milioni La società ha prima bloccato le operazioni di ritiro per "attività insolite" poi il sito è diventato inacessbile. Il valore delle monete scambiate sulla piattaforma era crollata da 828 a 135 dollari Bitcoin: si volatilizza Mt. Gox. Spariti nel nulla oltre 100 milioni Proteste davanti alla sede della società a Tokyo TAG bitcoin, mt. gox MILANO - Mt. Gox è scomparsa. Una delle principali piattaforme al mondo per lo scambio di bitcoin, la controversa "valuta virtuale", si è dileguata nel nulla e con lei il suo fondatore, Mark Karpelese, e i 744 mila "soldi" depositati: il 6% di tutti quelli in circolazione. Numeri che al cambio degli ultimi giorni si traducono in 100 milioni di dollari, reali. Così come sono reali gli investitori che stanno dando la caccia a Karpeles. Secondo quanti ricostruito da Reuters Mt. Gox avrebbe un passivo di 174 milioni di dollari a fronte di 32,75 milioni di dollari di attività. E' però vero che la società era stata spesso accusata dalla concorrenza di scarsa attenzione per la sicurezza e che il valore dei bitcoin nelle ultime settimane è crollato a causa degli interventi delle autorità di numerosi Paesi per porre limiti al mercato e di episodi come l'arresto per riciclaggio, avvenuto il mese scorso, degli statunitensi Charlie Shrem e Robert Faiella, considerati tra i 'guru' della comunità legata alla moneta elettronica. Dal 7 febbraio, la data nella quale Mt. Gox sospese i prelievi, il valore dei bitcoin scambiati sulla piattaforma erà sceso dell'83,7%, da 828 a 135 dollari. Nelle stesse due settimane, il bitcoin scambiato sulla rivale Bitstamp si era deprezzato del 40%. "Sono molto arrabbiato, sembra sia scomparso", ha raccontato all'agenzia Reuters Kolin Burges, che è volato da Londra a Tokyo per scoprire che fine abbiano fatto i suoi bitcoin e adesso sta picchettando insieme ad altre cinque persone la sede di Mt. Gox, nel distretto alla moda di Shibuya. E anche il bar accanto, che accettava pagamenti in bitcoin, ha chiuso i battenti. Una settimana fa Karpeles aveva annunciato che la Mt. Gox avrebbe cambiato sede per non meglio specificati "motivi di sicurezza". Domenica scorsa il ventottenne statunitense aveva abbandonato il board della Fondazione Bitcoin, del quale è stato tra i fondatori (Karpeles è attivo nel campo dei bitcoin dal 2010), in quello che è stato un duro colpo per l'immagine dell'ente, dal momento che Karpeles era uno dei tre rappresentanti del settore eletti nel direttivo. Sei società concorrenti (Coinbase, Kraken, Bitstamp, Btc China, Blockchain e Circle) si sono affrettate a prendere le distanze da Mt. Gox affermando in una nota congiunta che "questa tragica violazione della fiducia degli utenti è la conseguenza delle azioni della compagnia e non riflette in alcun modo la resistenza o il valore del bitcoin e dell'industria della valuta digitale". (25 febbraio 2014) |
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IL CASO Crollo dei Bitcoin, in fumo miliardi (e illusioni) I bitcoin ? che già nel 2014 erano stati il peggior investimento in valuta del mondo passando da 1.200 a 300 dollari ? stanno ora crollando di oltre il 30%: dal 1° gennaio sono stati bruciati 1,7 miliardi di dollari di capitalizzazione, di cui oltre un miliardo nelle sole ultime 24 ore. L?anno è iniziato con un buco da 5 milioni nella maggiore borsa europea, Bitstamp: un duro colpo per la fiducia nelle magnifiche sorti e progressive del «contante di Internet». Comprendere il fascino dei bitcoin non è scontato, ma la storia può aiutare. La tradizione vuole che la prima moneta sia stata coniata da Creso, re di Lidia, nel VII secolo a.C. Da allora ha fatto un lungo viaggio: dall?impero persiano ai greci, dai re ai signori feudali (che diventavano anch?essi, così, dei piccoli monarchi grazie al signoraggio) fino alle banche centrali. Ciò che collega tutte queste fasi storiche è che il diritto di «produrre» la moneta è sempre stato alieno alla persona comune. Ma il bitcoin ha venduto proprio l?illusione di poter essere, grazie a un pc, una piccola banca centrale o un Gonzaga. Ora, il crollo del valore ci riporta alla realtà.© RIPRODUZIONE RISERVATA Sideri Massimo Pagina 41 (15 gennaio 2015) - Corriere della Sera |
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Moneta Digitale: Bitcoin Porta i Libri in Tribunale….. Di FunnyKing , il 4 gennaio 2015 17 Comment Schermata 2015-01-04 alle 17.49.06 Parrebbe che Bitcoin abbia chiesto l’ammissione al Chapter 11, ormai è fallito, libri in tribunale… Vabbeh dai, tornando seri, ricordiamo le forze in campo: Sell side: Miners, che più il prezzo scende più DEVONO vendere subito i bitcoin ottenuti in attesa che la difficoltà di mining scenda (ovvero con lo stesso hardware/en.elettrica si ottengano più bicoin) traders Early Adopters, gente che magari a centinaia o migliaia di bitcoin comprati o ottenuti a prezzi molto bassi, persone che non hanno venduto in quota 800$ o 1000$ e che ora magari vanno comunque all’incasso nella paura di perdere tutto Buy Side: Investitori di medio lungo – periodo Newcomers soggetti che effetivamente fanno business in bitcoin E a quanto pare parrebbe che per ora il prezzo di equilibrio per le forze attualmente in campo sia più in basso di quanto precedentemente ipotizzato. Pazienza, ce ne faremo una ragione (parlo a nome degli investitori di medio-lungo periodo), noi sappiamo che bitcoin è una scommessa binaria, o implode (valore ZERO) per: Un attacco ben riuscito da parte di governi o banche centrali Un errore catastrofico sul lato software o di concetto l’arrivo di qualcosa di veramente superiore e diffuso che sfrutti la decentralizzazione Oppure, si tratta di aspettare il riequilibrio delle forze in campo, stando bene attenti che il numero di transazioni, diffusione nel mondo (attraverso molte altre valute fiat), newcomers continui. E…. non esiste una mezza misura, il valore di un btc se continua la sua diffusione è n volte quello di oggi con n>10. E poi un bel giorno a metà 2016 (luglio, credo correggetemi se sbaglio=, sappiamo che il flusso di bitcoin che colpisce il mercato ogni giorno (oggi circa 3600btc/day) più che dimezzerà. Personalmente non vario di una virgola il mio approccio, una quota di bitcoin ogni Santo mese che Dio manda in terra. Il predente minimo intraday fu di 275$ per btc, mentre scrivo il nuovo minimo è stato 255$. Stiamo a vedere. p.s. a proposito di cattiva allocazione dei capitali, molti miners faranno la fine dei pionieri dello Shale Oil, difficilmente recupereranno l’investimento. |
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Bitcoin chiede il fallimento controllato L'associazione mondiale che ha varato la moneta virtuale ha depositato i registri contabili al tribunale fallimentare di Manhattan 17 marzo 2015 Bitcoin chiede il fallimento controllato NEW YORK - La società internazionale che ha varato i Bitcoin, la moneta virtuale, ha chiesto di accedere alla procedura di fallimento controllato, depositando i registri contabili presso il tribunale fallimentare di Manhattan. La multinazionale ha debiti per oltre 300 mila dollari che non può coprire. |
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MA COME MAI STO BITCOIN NON FALLISCE??? A FINE NOVEMBRE 2013 (CIRCA 3 MESI FA..IL BITCOIN VALEVA 400 DOLLARI)..... QUESTA MATTINA E' TORNATO ANCORA A 600 DOLLARI..EPPURE I GIORNALISTI DI MEZZO MONDO LO DANNO PER MORTO... EPPURE MTGOX E' SPARITA DAL MERCATO PORTANDOSI VIA 350 MILIONI DI DOLLARI DI VALORE) sono in tanti che attaccano pesantemente il BITCOIN in queste ore..MA NESSUNO CHE SI DOMANDA COME MAI AL MOMENTO IL BITCOIN VALE IL 50% IN PIU' DI TRE MESI FA! NOI DI MERCATO LIBERO ABBIAMO DATO LA NOSTRA INTERPRETAZIONE "FILOSOFICA" IN MOLTI ARTICOLI DEL PERCHE' DEL BITCOIN. RIMANIAMO CONVINTI DI QUANTO SCRITTO PRECEDENTEMENTE. STIAMO MOLTO ATTENTI A TUTTE LE NOVITA' DEL BITCOIN E DEI SERVIZI AD ESSO COLLEGATI. NEL BITCOIN NON SI INVESTE...IL BITCOIN SI USA. SOLO SE ACCADRA' QUESTO..IL BITCOIN POTRA' ASSURGERE A UN VALORE 1000 VOLTE PIU' ALTO DI QUELLO ATTUALE NEI PROSSIMI ANNI. AVERNE UNA PERCENTUALE PICCOLISSIMA DEL PROPRIO PORTAFOGLIO NE PUO' VALERE LA PENA (FRA LO 0,5% E L'1%) ...SE ANCHE DOVESSE AZZERARSI...NON SAREBBE UN DRAMMA. MTGOX MAI SUGGERITA DA MERCATO LIBERO SONO CONTENTO DI NON AVER MAI VOLUTO SUGGERIRE UNA PIATTAFORMA DOVE ACQUISTARE IL BITCOIN PUR AVENDO RICEVUTO CENTINAIA DI RICHIESTE . AVEVO DETTO CHE NON MI FIDAVO A CONSIGLIARE QUELLO CHE NON ERO SICURO DI CONOSCERE. IL CASO MTGOX MI HA DATO RAGIONE. Pubblicato da ML a mercoledì, febbraio 26, 2014 |
B K P |
Mirco Romanato Il Bitcoin era entrato in una fase hyperbullish. La correzzione sarebbe arrivata. Ma la corsa verso l'altro non si è fermata. Solo qualcuno era corso troppo avanti, troppo in fretta. Adesso si scambia a 120$ contro i 12 dell'inizio dell'anno. 10X è già un bel po' di guadagnoin 4 mesi. In poco più di un mese è 100%. DOPO il crollo. Al minimo del crollo era poco sotto i livelli di inizio marzo (50$). L'idea è buona, ma tanti si sono buttati dentro senza sapere che cosa facevano, solo perché sembrava un sistema "diventa ricco facilmente in un mese". Poi, quando è venuto il crash si sono spaventati e hanno venduto in perdita. I polli stanno bene spennati. Queste correzzioni servono per tenere i polli fuori (dopo averli spennati). Nessuno li ha costretti a comprare, nessuno li ha costretti a vendere. Ad inizio anno a 12 pensavo che saremmo arrivati a 120 a fine anno. Potremmo arrivare a 1 |
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tcoin in rapida ascesa: il fallimento di Mt Gox è ormai un pallido ricordo Bitcoin in rapida ascesa: il fallimento di Mt Gox è ormai un pallido ricordo di Antonio Simeone , 14 luglio 2014 50.000 $ per Bitcoin. E’ uno scherzo? Troppo reale per essere uno scherzo. E’ un dato che poggia su statistiche e analisi ben fondate. Si tratta pur sempre di previsioni, ma è in ogni caso un ottimo punto di partenza per capire come e quando investire nei Bitcoin. Recentemente infatti è stato pubblicato sul World Bitcoin Network un nuovo modello di valore dei Bitcoin che prevede una crescita esponenziale del valore dei Bitcoin fino ad arrivare all’eccezionale cifra di 50.000$. E’ ormai lontana la minaccia di una possibile scomparsa dei Bitcoin dal panorama finanziario che sembrava palesarsi con il fallimento di Mt Gox lo scorso Febbraio. Sembra che il destino dei Bitcoin sia diretto verso un’inevitabile crescita, al punto tale che i Bitcoin non solo sono riusciti a proporsi quale alternativa alle valute tradizionali, ma sembrano addirittura essersi aggiudicati il ruolo del nuovo oro. Il punto critico però risiede nella loro grande volatilità, dal momento che esistono numerose variabili in grado di incidere sul prezzo dei Bitcoin. Uno dei fattori più importanti destinato ad incidere sul valore dei Bitcoin è rappresentato dalla quantità di moneta in circolazione e dal volume delle transazioni che attualmente ammonta a circa 50.577 transazioni. La quantità disponibile di una moneta è di vitale importanza per il suo valore perché l’emittente è responsabile per la quantità totale di moneta e per il controllo su di essa. La banca emittente avrà due metodi per modificare il volume della sua valuta in circolazione: si può vendere o acquistare una valuta contro le altre valute e si può contrarre o espandere le proprie attività di prestito. Per mantenere costante il valore di una valuta la prima considerazione da fare sarebbe quella di non aumentare la quantità di moneta al di là di quella che il pubblico è disposto a tenere, né emettere una quantità di moneta inferiore a quella che il pubblico è disposto a tenere. Il sistema dei Bitcoin al contrario, è diverso proprio in virtù dell’assenza di un’autorità centrale che possa contrarre o espandere l’offerta di moneta. Prevedendo un tasso predeterminato di nuove unità in corso di emissione, l’ecosistema dei Bitcoin non è in grado di controllare il valore della sua moneta, aumentando o diminuendo l’offerta di Bitcoin. Un altro fattore che influenza il valore Bitcoin è il riscontro positivo da parte del mercato. Infatti, maggiori sono le buone notizie, maggiori sono gli investimenti in Bitcoin. Si instaura un circolo di fiducia che induce i privati ad aumentare gli investimenti nel settore allorquando siano supportati da buone notizie. Un altro fattore importante nel predire il futuro valore Bitcoin è la velocità, o il numero di volte che una unità di moneta è utilizzata entro un determinato periodo di tempo. Ora, minore è la velocità, maggiore è il valore. Ricordate, se la velocità è alta, allora questo significa che ci dovrà essere un maggior numero di operazioni per ottenere il volume totale delle transazioni. Attualmente ci sono circa 13 milioni di bitcoin in circolazione ma non tutti vengono utilizzati per compiere transazioni e aumentare la liquidità della moneta. Pur tralasciando la grande percentuale destinata semplicemente ad essere accumulata dagli speculatori senza andare ad alimentare il mercato, risulta da un’analisi recente pubblicata su http://www.cryptocoinnews.com, che ci siano le premesse per poter temere l’arrivo di una nuova bolla speculativa. Il grafico, riportato di seguito, mostra l’andamento di una bolla speculativa di Bitcoin. Il processo inizia con un lento aumento del prezzo, poi un salto parabolico verso l’alto, il crollo inevitabile e il rimbalzo. Alla fine di ogni bolla dei Bitcoin, il valore è di circa 2x superiore a quello precedente. Nel 2012 il prezzo è cresciuto da $ 5 a $ 13. Nel 2013 da $ 13 a $ 800. Se ipotizzassimo un salto simile nel 2014, si arriverebbe al prezzo di 10.000 $ per bitcoin nel 2015. E’ sufficiente che il valore dei Bitcoin continui a seguire il suo trend perché si possa arrivare ad un simile risultato. Tuttavia la natura dei Bitcoin non si esaurisce in quella di mero strumento finanziario. Ciò è confermato dal notevole impatto che la cryptomoneta sta avendo sull’e-commerce, mettendo radici anche in Italia. Il 26 giugno, infatti , a Roma è stato inaugurato il primo Atm di moneta virtuale presso la sede della ‘Luiss Enlabs – La Fabbrica delle Startup’, in occasione della quarta edizione del ‘No Cash Day’. Il Robocoin Kiosk, questo il nome del dispositivo, è interamente dedicato all’acquisto e alla vendita di criptomonete. Solo in Italia sono circa 200 gli esercenti che già accettano Bitcoin ,60.000 i negozianti online che accettano le monete virtuali nel mondo. Tuttavia ciò non deve far pensare che i Bitcoin abbiano raggiunto finalmente la stabilità. Infatti gran parte degli esercenti commerciali accettano pagamenti in Bitcoin soltanto per riconvertirli immediatamente in una valuta a corso legale, accrescendo così la volatilità della cryptomoneta. Quale strategia di azione seguire quindi? Non ci sono percorsi fissi, per quanto si possa credere nelle potenzialità della nuova cryptomoneta, occorre sempre rimanere vigili perché non si ha mai la certezza che una nuova bolla non possa arrivare. |
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L’ESPERIMENTO Bitcoin, guida alle miniere della criptomoneta Come produrli nelle “mining pool” come Slush. Ma attenzione ai costi dell’energia: nel conio casalingo il costo dell’elettricità supera il controvalore della divisa di Massimo Sideri pagamento. 2) il trading. Anche senza armamentari tecnologici li potete comprare e vendere su una delle borse come Bitstam e BTC China. Attenzione, però: in questo caso la “chiave” dei bitcoin non è su una memoria hardware di vostra proprietà ma sulla piattaforma stessa. E nell’eventualità di problemi o fallimenti, come è già successo con Mt Gox, perderete tutto visto che queste attività fuoriescono dal controllo delle banche centrali e, al momento, non sono previsti fondi di garanzia come per i depositi tradizionali. 3) Io ho tentato la “terza” via, il cosiddetto mining. Termine suggestivo: si tratta di scendere tramite il proprio computer nelle miniere di internet per estrarre il bitcoin come se fossimo tornati nel bel mezzo della spietata corsa all’oro. In realtà tutto nasce da qui: il commercio e il trading sono arrivati, per forza di cose, dopo. Mentre il mining deriva dalla stessa natura della divisa virtuale, cioè fuggire ad ogni autorità centralizzata ed essere coniata da una rete parcellizzata di computer attraverso il peer-to-peer come accadeva con la condivisione dei file. Ho scaricato uno dei software più diffusi per la produzione e ho iniziato la mia esperienza in una delle cosiddette mining pool come Slush dove si riuniscono i minatori. È solo entrando in questi sotterranei che si comprende il fascino che il bitcoin sta esercitando sugli investitori: nella storia il diritto di conio della moneta è stato privilegio per pochi e, comunque, sempre potenti. Monarchi, feudatari, repubbliche marinare e città-stato. Il fiorino, il ducato, il denarium. Il signoraggio, una sorta di tassa sul conio, è stato lo strumento usato da monarchie e governi per finanziare le spese pubbliche, in primis le guerre. Peccato che sia tutto un miraggio. Il mining per il singolo è un’attività anti-economica. È come mettere su una piccola azienda destinata matematicamente a un bilancio in rosso. Questa anti-economicità deriva dal fatto che l’algoritmo alla base del bitcoin accresce la complessità dei rebus che le macchine devono risolvere man mano che ci si avvicina alla produzione massima (è previsto fin dall’inizio che il numero massimo di monete in circolazione debba essere 21 milioni, ora siamo circa a metà). Nei primi 4 anni di vita (dal 2009 al 2013) la rete di tutti i computer collegati tra di loro per il conio produceva 50 monete ogni 10 minuti. Oggi se ne producono al massimo 25 in 10 minuti e il numero di computer collegati è cresciuto esponenzialmente. Si sono ormai persi i tempi in cui il primo miner, secondo i racconti del web, avrebbe estratto 25 bitcoin da solo risolvendo i primissimi facili rebus (al cambio odierno sarebbero circa 10 mila dollari). Numeri alla mano la produzione in Italia è impossibile: a causa della complessità del rebus il mio pc acceso 24 ore su 24 ha prodotto circa 3-5 centesimi di euro al giorno. Ma un computer consuma in media 30 watt/ora e moltiplicando per 24 si ottengono 720 w/ora ovvero 0,72 kwh. Per un kwh un consumatore domestico spende circa 17 centesimi di euro, quindi per 24 ore si spendono 12-13 centesimi di euro. È più quello che ho speso in bolletta che quello che ho guadagnato. Questa anti-economicità ha alimentato un nuovo business. Con molta più potenza di calcolo e schede video più complesse si può spingere il conto economico in positivo. Così diverse società cinesi affittano o vendono su internet server e chiavette per migliorare le performance dei computer nelle “miniere”. Ma bisogna investire diverse centinaia di euro, aspettare mesi e anche in questa maniera il risultato non è assolutamente garantito perché nel tempo la valutazione del bitcoin potrebbe crollare facendo saltare i conti fatti a tavolino. Tornando alla cruda realtà per i risparmiatori non c’è alternativa all’andare su una delle borse della moneta virtuale, con tutti i rischi connessi come dimostrò il caso del fallimento di Mt Gox. Il mito della Zecca personale in casa ha avuto vita breve. 2 maggio 2016 (modifica il 2 maggio 2016 | 12:28) © RIPRODUZIONE RISERVATA |
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Cyberattacco a bitcoin, furto da 65 mln dollari Moneta virtuale scende a 480 dollari Cyberattacco a bitcoin da 65 mln dollari © ANSA Redazione ANSA ROMA 03 agosto 2016 17:19 Il Bitcoin affonda dopo che la piattaforma di scambio Bitfinex ha annunciato di essere stata vittima di un cyberattacco, con il furto di 65 milioni di dollari di Bitcoin. L'attacco pesa sulle quotazioni della valuta virtuale, che arriva a perdere il 22% a 480 dollari. "I bitcoin sono stati rubati dai portafogli segregati degli utenti", ha spiegato Zane Tackett, direttore Community & Product Development di Bitfinex. La società Bitfinex al momento non ha ancora messo in campo iniziative legate alla perdita subite dagli utenti, ma ha spiegato che sta collaborando con le autorità competenti. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA |
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Bitcoin: furto a Hong Kong per 72 milioni di dollari Sottratti dalla piattaforma Bitfinex quasi 120.000 pezzi, lo 0,75% di quelli in circolazione. Crollo del 20% dei prezzi nel mercato statunitense Invia per email Stampa 03 agosto 2016 Bitcoin: furto a Hong Kong per 72 milioni di dollari (reuters) MILANO - Quasi 120mila bitcoin, per un valore di circa 72 milioni di dollari, sono stati rubati dalla piattaforma Bitfinex con sede a Hong Kong. Si tratta della seconda più grande violazione mai operata ai danni di un sito di scambio di criptomoneta di questo tipo, dopo quella da 650 milioni di dollari che costò a MtGox una richiesta di bancarotta a inizio 2014. "I bitcoin sono stati rubati dai portafogli segregati degli utenti", ha spiegato Zane Tackett, direttore Community & Product Development di Bitfinex. Tradotto: gli hacker sono entrati nei conti personali degli utenti, proprio come si trattasse di una normale banca online e sono riusciti a spostare il denaro da una parte all'altra. Il furto - spiega la società - non "rivela alcuna debolezza nella sicurezza della blockchain", cioè della tecnologia sulla quale si basa lo scambio dei bitcoin. In sostanza il fatto non è successo durante una transazione e non c'è stata neppure una duplicazione dei codici (cosa che avrebbe messo a rischio la tenuta dell'intero sistema che si basa sull'impossibilità di replicare ogni singolo bitcoin): banalmente i 72 milioni di euro sono stati trafugati dai conti degli ignari legittimi proprietari. Bitfinex non ha ancora annunciato iniziative legate alle perdite subite dagli utenti, ma ha reso noto di stare collaborando con le autorità. Il volume di criptomoneta sottratto rappresenta all'incirca lo 0,75% dei bitcoin in circolazione. In seguito alla diffusione della notizia, i prezzi dei bitcoin sono scesi del 20% nel mercato statunitense, da 604 a 482 dollari, il prezzo più basso degli ultimi due mesi. Tuttavia a Hong Kong c'è stata successivamente una ripresa, con i prezzi risaliti a 544,71 dollari. Il furto arriva dopo un allarme lanciato alcune settimane fa dai regolatori statunitensi, che hanno obiettato come la valuta digitale possa rappresentare un rischio per la stabilità finanziaria a causa della limitata esperienza degli operatori. "Certo questo avrà un impatto negativo sulla fiducia, ma chi già stava usando il bitcoin sta continuando a farlo", assicura Arthur Hayes, fondatore di BitMEX, società con sede a Hong Kong che offre derivati in bitcoin. |
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Hacker rubano 65 milioni di dollari in Bitcoin, crolla il prezzo della criptovaluta di Redazione IBT UK 03.08.2016 18:01 CEST Bitcoin Una finta moneta Bitcoin con alle spalle un "vero" paper wallet di Bitcoin REUTERS/Benoit Tessier Il prezzo dei Bitcoin ha subito un netto calo dopo che Bitfinex, società di Hong Kong che si occupa di cambio di valute digitali, è stata colpita da alcuni hacker che hanno rubato criptovaluta per un valore di 65 milioni di dollari (circa 57 milioni di euro). L'episodio ha solamente esacerbato il graduale declino nel prezzo dei Bitcoin visto nel recente passato. Bitfinex ha confermato il furto e sospeso tutti gli scambi: "Oggi abbiamo scoperto una violazione di sicurezza che ci richiede di bloccare tutti gli scambi su Bitfinex, così come di fermare tutti i depositi ed i prelievi di valuta digitale. Stiamo indagando la violazione per determinare cosa sia accaduto, ma sappiamo che ad alcuni dei nostri utenti sono stati rubati dei Bitcoin. Mentre condurremo questa iniziale indagine e metteremo in sicurezza il nostro sistema, bitfinex.com sarà irraggiungibile mentre sarà lasciata la pagina di manutenzione". LEGGI ANCHE: Trovato il creatore di Bitcoin? La criptovaluta andrà comunque per la sua strada Secondo Bloomberg, nei primi scambi della mattina i Bitcoin hanno subito un calo del 5,3% nei confronti del dollaro. Negli ultimi due giorni il prezzo della criptovaluta è calato del 13%. L'azienda di Hong Kong è tra i principali trader al mondo di valute digitali, con uffici in varie città europee e degli Stati Uniti. "Sì, è una grossa violazione", spiega Fred Ehrsam, co-fondatore di Coinbase, una piattaforma di pagamento e trading. "Bitfinex è una grande azienda, quindi si tratta di un evento significativo nel breve periodo, sebbene il Bitcoin abbia in passato mostrato la sua resilienza ad episodi di questo tipo". Non è ancora chiaro quanti utenti siano stati colpiti dalla violazione e come gli hacker siano riusciti ad aggirare la sicurezza dell'azienda per rubare la valuta. Bitfinex ha comunicato che le forze dell'ordine sono state messe al corrente dell'attacco, che ha riguardato solamente i portafogli di Bitcoin, lasciando intatti quelli di altre valute digitali. LEGGI ANCHE: Oltre i bitcoin: ecco sei valide alternative "Stiamo adottando le necessarie misure contabili per normalizzare il saldo dei conti, con l'obiettivo di riprendere le operazioni. Prenderemo in considerazione varie opzioni per occuparci delle perdite dei clienti in seguito nel corso dell'indagine", spiegano dall'azienda asiatica. L'attacco sembra essere stranamente simile ad un altro furto informatico subito dai giapponesi di Mt.Gox nel febbraio del 2014, con gli hacker che riuscirono a portarsi via oltre 300 milioni di dollari. In seguito a quell'operazione, l'azienda di Tokyo fu costretta a presentare richiesta di fallimento. |
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Le grandi banche vogliono l'architettura di Bitcoin per le transazioni del futuro Ubs, Deutsche Bank, Santander e Bank of New York Mellon uniscono le forze per sviluppare la tecnologia alla base dei Bitcoin come nuovo standard per tagliare i costi Invia per email Stampa 24 agosto 2016 14 Le grandi banche vogliono l'architettura di Bitcoin per le transazioni del futuro Sergio Ermotti, ceo di Ubs (reuters) MILANO - Quattro grandi banche a livello globale - Ubs, Deutsche Bank, Santander e Bank of New York Mellon - si sono alleate per mettere a punto una nuova forma di valuta digitale, nella convinzione che possa diventare uno standard per il settore, sfruttando l'architettura di blockchain, la tecnologia su cui si basa la circolazione della moneta virtuale Bitcoin. Come riporta il Financial Times, l'idea è partita da Ubs, che ha poi unito le forze con le altre tre banche e con il broker Icap, e sarà ora presentata alle Banche centrali, con l'obiettivo di arrivare a una prima commercalizzazione all'inizio del 2018. Si tratta di uno degli esempio più concreti di collaborazione tra banche per ridurre i costi e migliorare l'efficienza di un'iniziativa sulle valute digitali. "Oggi gli scambi tra banche e istituzioni sono difficili, costosi in termini economici e di tempo perso. La questione è snellire il processo e renderlo più efficiente", ha detto Julio Faura, responsabile per innovazione, ricerca e sviluppo per Santander. Affari&Finanza. La scommessa delle grandi istituzioni finanziarie La tecnologia di blockchain permette alle criptovalute di esser scambiate con una "validazione" da parte di operatori sparsi lungo la rete, senza che esista un cervello centrale a comandare la struttura. Prima osteggiato per le paure di frodi, le banche hanno poi familiarizzato con il concetto e ci hanno visto un'opportunità di business. Anche perché il costo della gestione delle transazioni tra banche è stimato fino a 80 miliardi di dollari l'anno, e limarlo non sarebbe male. Grazie a blockchain, ridurrebbero a dismisura i tempi necessari a chiudere gli scambi di titoli, evitando l'attesa per il passaggio di denaro e utilizzando piuttosto il denaro virtuale - convertibile in denaro reale presso le Banche centrali - per sistemare le loro pendenze. I costi dei servizi di compensazione e di post-trading sarebbero quindi eliminati. Come funziona la piattaforma |
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PRIMOPIANO è la stessa piattaforma alla base del boom bitcoin COME FUNZIONA: GLI SCAMBI - DI OGNI TIPO - NON SONO GARANTITI DA UN ENTE TERZO MA SONO VALIDATI DAI “NODI”, OSSIA DAI SOGGETTI STESSI CHE PARTECIPANO, COME IN UN SOCIAL NETWORK. IL CASO BITNATION Lo leggo dopo Milano I l nome bitcoin è ormai entrato nel vocabolario comune. E non solo di coloro che più di altri si interessano di realtà virtuale. Meno conosciuta è la tecnologia sottostante che ha permesso lo sviluppo della criptomoneta, che risponde al nome di blockchain. In estrema sintesi, il bitcoin è la valuta digitale che può essere scambiata per effettuare transazioni finanziarie, tra tutti coloro i quali hanno deciso di aderire al sistema di questa moneta “alternativa”. Il concetto “rivoluzionario” alla base del bitcoin è il fatto che gli scambi non sono garantiti da un ente “terzo” ma dal sistema stesso: tutte le transazioni per essere valide devono essere garantite dai “nodi”, in sostanza da tutti coloro i quali aderiscono al sistema. I quali mettono a disposizione la potenza di calcolo dei loro computer, mentre un algoritmo - in modo del tutto casuale sceglie il nodo (che in gergo tecnico si chiama miner) che di fatto assicura validità alla transazione stessa. In questo modo, ogni operazione risulta tracciabile, praticamente inattaccabile dall’esterno. Perché dopo essere stata validata, la transazione viene salvata in un registro pubblico diffuso e duplicato su tutti i nodi della rete. La transazione risulta quindi «irrevocabile e non più ripudiabile». Chi permette tutto questo è il “paradigma” tecnologico che risponde al nome di Blockchain. Come spiegano gli esperti della società Reply «il modello si basa sulla combinazione tra firma digitale e marca temporale: il primo garantisce che il mittente e il destinatario di ogni transazione siano identificati in modo certo, il secondo che siano validati dal nodo scelto casualmente grazie a un modello matematico, comunicato nel registro di tutti gli altri nodi e reso pertanto irreversibile ». Un sistema che ha funzionato per il bitcoin e che può essere applicato a tutte le transazioni finanziarie. Ma i campi di applicazione della blockchain potrebbero essere molteplici. Una caso emblematico su tutti: il sistema di certificazione potrebbe risolvere l’annosa questione dei diritti legati a un’opera d’arte digitale, al momento facilmente riproducibile con un semplice copia-incolla. Per non parlare di quello che si potrebbe fare nel campo delle identità personali. Esiste già una piattaforma denominata Bitnation che offre in modo virtuale i servizi di una nazione, concedendo cittadinanza e garantendone la tenuta dei dati anagrafici. L’applicazione pratica è quella di offrire una cittadinanza a chi non ne ha una o la ha persa, come sta accadendo a migliaia di persone, tra profughi e rifugiati, in questo momento. Lo stesso può avvenire per le coppie di fatto, perché blockchain offre la possibilità di creare un registro dove poter depositare certificati di nascita, morte, accordi di convivenza. Ma c’è il rischio che si tratti solo di una moda, di un gran dispendio di energie, competenze e risorse che non portino ad alcun risultato pratico? Ce chi ne è convinto, sostenendo persino che potrebbe essere pericoloso affidare la certificazione di diritti patrimoniali a un algoritmo piuttosto che a un pubblico ufficiale. Mentre i notai si difendono sostenendo con una certificazione elettronica sicura e affidabile esiste già, sotto forma di registri immobiliari e registri delle imprese. Per la maggior parte degli esperti siamo di fronte a una tecnologia che per certi versi ha mosso solo i primo passi e che avrà bisogno ancora di 4-5 anni per raggiungere una massa critica tale da ottenere risultati concreti. Ma che si sta espandendo più rapidamente del previsto, grazie agli investimenti arrivati in primis dai colossi finanziari che ne hanno intuito le potenzialità economiche. Forse non bisognerà aspettare tutto questo tempo. (l.pa.) A lato, il logo di Bit Nation Governance, esempio di utilizzo della tecnologia Blockchain nelle iniziative umanitarie. In questo caso si tratta di aiuti ai rifugiati politici (14 marzo 2016) |
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Valute Banca centrale digitale: una rivoluzione in Banking? Pubblicato il 21 set 2016 Con Ellen Brown / Web of Debt Michael Coghlan / CC BY-SA 2. Diverse banche centrali, compresa la Banca d'Inghilterra, la Banca popolare di Cina, la Banca del Canada e la Federal Reserve, stanno esplorando il concetto di emettere le proprie valute digitali, utilizzando la tecnologia sviluppata per blockchain Bitcoin. Skeptical commentatori sospettano che il loro obiettivo primario è quello di eliminare contanti, ci impostazione per i tassi di interesse negativi (paghiamo la banca di tenere i nostri depositi piuttosto che il contrario). Ma Ben Broadbent, Vice Governatore della Banca d'Inghilterra, mette una rotazione più positivo su di esso. Dice Valute Banca centrale digitale potrebbe soppiantare il denaro ora creato dalle banche private attraverso il prestito "riserva frazionaria" - e ciò significa che il 97% della massa monetaria in circolazione. Invece di messa al bando di denaro creato dalle banche, come i riformatori di denaro hanno da tempo sollecitato, riserva frazionaria bancaria potrebbe essere reso obsoleto semplicemente per attrito, preempted da una trappola per topi migliore. La necessità di tassi di interesse negativi potrebbe anche essere eliminato, dando la banca centrale strumenti più diretti per stimolare l'economia. La rivoluzione Blockchain Come funziona blockchain è stato spiegato da Martin Hiesboeck in un aprile 2016 articolo dal titolo " Blockchain è l'invenzione più dirompente Dal momento che la stessa Internet ": Il blockchain è un modo semplice ma geniale di passare informazioni da A a B in modo completamente automatizzato e sicuro. Una parte di una operazione avvia il processo per la creazione di un blocco. Questo blocco è verificato da migliaia, forse milioni di computer distribuiti in giro per la rete. Il blocco verificato viene aggiunto ad una catena, che è memorizzato in tutta la rete, creando non solo un record unico, ma un record unico con una storia unica. Falsificare un singolo record significherebbe falsificare l'intera catena in milioni di casi. Questo è praticamente impossibile. Annuncio pubblicitario In un discorso alla London School of Economics nel marzo 2016, la Banca d'Inghilterra vice governatore Ben Broadbent ha sottolineato che una Banca centrale digitale valuta (CBDC) non eliminerebbe denaro fisico. Solo il legislatore poteva farlo, e la tecnologia blockchain non sarebbe bisogno di tirarlo fuori, poiché la maggior parte il denaro è già digitale. Ciò che è unico e potenzialmente rivoluzionaria di una moneta blockchain nazionale è che si eliminerebbe la necessità per le banche nel sistema dei pagamenti . Secondo un articolo del luglio 2016 a The Wall Street Journal sulla proposta CBDC: [M] oney esisterebbe elettronica al di fuori di conti bancari in portafogli digitali, tanto quanto le banconote fisiche fanno. Questo significa che le famiglie e le imprese sarebbero in grado di bypassare le banche del tutto quando effettuare i pagamenti a uno con l'altro. Non solo il sistema dei pagamenti, ma l'effettiva creazione del denaro è orchestrata da banche private oggi. Quasi il 97% della massa monetaria è creato da banche quando fanno prestiti, come la Banca d'Inghilterra ha riconosciuto in un rapporto bomba nel 2014. Il denaro digitale trasferiamo tramite assegno, carta di credito o di debito rappresenta semplicemente la cambiale o promettere di pagare di una banca. Un CBDC potrebbe sostituire queste passività delle banche private con passività delle banche centrali. CBDCs sono l'equivalente digitale di denaro contante. Il denaro registrata su un blockchain è memorizzato nel "portafoglio digitale" del portatore, come sicuro dalla confisca come contanti in un portafoglio fisica. Essa non può essere preso in prestito, manipolato, o speculato con da terzi non più di quanto dollari fisica può essere. Il denaro rimane sotto controllo esclusivo del proprietario fino trasferito a qualcun altro, e che il trasferimento è anonimo. Invece di chiamare un CBDC una "moneta digitale", dice Broadbent, un termine migliore per la tecnologia di base potrebbe essere "decentrata stanza di compensazione e di asset registro virtuale". E aggiunge: Ma non si può negare che la tecnologia è nuova. In prospettiva, offre un modo completamente nuovo di scambio e tenendo beni, incluso il denaro. Banking nel Cloud Un romanzo possibilità suggerisce è che tutti potessero tenere un conto presso la banca centrale . Ciò eliminare la paura di corse agli sportelli e di "bail-in", così come la necessità di assicurazione dei depositi, dal momento che la banca centrale non può a corto di soldi. Conti possono essere tenuti presso la banca centrale non solo per i piccoli risparmiatori, ma da grandi investitori istituzionali, eliminando la necessità per il mercato repo privato per fornire un luogo sicuro per parcheggiare i loro fondi. E 'stata una corsa sul mercato repo, non il sistema bancario convenzionale, che ha innescato la crisi bancaria dopo il crollo di Lehman Brothers nel 2008. Le banche private potrebbero essere liberi di portare avanti come fanno ora. Avrebbero semplicemente avere sostanzialmente un minor numero di depositi, dal momento che i depositanti con la possibilità di bancaria presso la banca centrale ultra-sicuro probabilmente spostare il loro denaro a tale istituzione. Questo è il problema Broadbent vede nel dare a tutti l'accesso alla banca centrale: ci potrebbe essere una corsa massiccia sulle banche depositanti spostato i loro soldi. Se così fosse, dove sarebbe la liquidità venuto da eseguire prestiti bancari? Dice che l'attività di prestito potrebbe essere seriamente compromessa. Forse, ma qui è un'altra idea. Cosa succede se la banca centrale ha soppiantato non solo il depositario, ma le funzioni di prestito delle banche private? Un registro distribuito universale progettato come infrastrutture pubbliche potrebbe trasformare pagherò i mutuatari in "denaro" nello stesso modo in cui le banche fanno ora - e lo fanno più a buon mercato, in modo efficiente ed equo che attraverso intermediari banchiere. Fare riserva frazionaria Lending obsoleto La Banca d'Inghilterra ha confermato che le banche in realtà non prestano i soldi dei loro depositanti. Non riciclare il denaro di "risparmiatori", ma in realtà creano depositi quando fanno prestiti. La banca si trasforma IOU del mutuatario in "denaro verificabile" che poi dà indietro al mutuatario a interesse. A, registro pubblico distribuito potrebbe fare questo "contratto intelligente" nella "nuvola". Non ci sarebbe bisogno di trovare "risparmiatori" da cui prendere in prestito questo denaro. Il mutuatario sarebbe semplicemente "monetizzare" la sua promessa di rimborsare, proprio come fa ora, quando si prende un prestito presso una banca privata. Dal momento che sarebbe stato disegno dal pozzo senza fondo della banca centrale, non ci sarebbe la paura della banca a corto di liquidità in preda al panico; e non ci sarebbe alcun bisogno di prendere in prestito durante la notte per quadrare i conti, con il rischio che questi prestiti a breve termine potrebbe non essere lì il giorno successivo. Per ribadire: questo è ciò che le banche fanno ora . Le banche sono non intermediari prendendo in depositi e prestito fuori. Quando una banca emette un prestito per un mutuo, scrive semplicemente la somma in considerazione del mutuatario. Il mutuatario scrive un assegno al suo venditore, che è depositato in banca del venditore, dove viene chiamato un "nuovo" deposito e aggiunge a quella della banca "riserve in eccesso". La banca emittente poi prende in prestito questo denaro indietro dal sistema bancario durante la notte se necessario bilanciare i suoi libri, restituire i fondi del mattino successivo. Tutta la trafila si ripete la notte successiva, e la prossima e la prossima. In un sistema blockchain pubblico, questo gioco delle tre carte potrebbe fare a meno. Il mutuatario sarebbe il suo banchiere, trasformando la propria promessa di rimborso in denaro. "Contratti intelligenti" codificati nella blockchain potrebbe rendere tali operazioni soggette a termini e condizioni simili a quelle per i prestiti ora. Merito di credito è stato possibile stabilire in linea, così come è con le applicazioni on-line di credito ora. Le sanzioni potrebbero essere valutati per il mancato pagamento così come lo sono ora. Se il mutuatario non si è qualificata per un prestito dalla linea di credito pubblico, poteva ancora prendere in prestito sul mercato privato, dalle banche private o venture capitalist o fondi comuni di investimento. Favoritismi e la corruzione potrebbero essere eliminate, eliminando la necessità di un intermediario banchiere che funge da gatekeeper alla macchina di credito pubblico. Le tasse estratte da un esercito di fornitori di servizi possono anche essere eliminati, perché blockchain non ha costi di transazione . In un blog per Bank of England personale dal titolo " Banca centrale digitale Valuta:? La fine della politica monetaria As We Know It ", Marilyne Tolle suggerisce che la necessità di manipolare i tassi di interesse potrebbe anche essere eliminato. La banca centrale non avrebbe bisogno di questo strumento indiretto per gestire l'inflazione, perché sarebbe avere il controllo diretto della massa monetaria. Annuncio pubblicitario Un CBDC su un registro distribuito potrebbe essere utilizzato per lo stimolo economico diretto in un altro modo: agevolando il pagamento di un dividendo nazionale universale. Piuttosto che l'invio di milioni di controlli di dividendo, la tecnologia blockchain potrebbe aggiungere denaro su conti bancari dei consumatori con pochi tasti. Iperinflazionata? No. L'obiezione può essere sollevata che se tutti avessero accesso al credito della banca centrale, bolle di credito si tradurrebbe; ma che sarebbe in realtà essere meno probabile che con il sistema attuale. La banca centrale sarebbe la creazione di denaro nei propri libri contabili in risposta alla domanda da parte dei debitori, così come le banche private fanno ora. Ma prestiti per la speculazione sarebbero più difficili da trovare, dal momento che la leva del credito attraverso il "rehypothecation" delle garanzie nel mercato dei pronti contro termine sarebbe in gran parte eliminato. Come spiegato da blockchain software tecnologo Caitlin lungo : Rehypothecation è concettualmente simile a riserva frazionaria, perché un dollaro di base monetaria è responsabile di diversi dollari di debito emesso contro lo stesso dollaro di base monetaria. Nel mercato dei pronti contro termine, garanzie (come ad esempio i titoli del Tesoro USA) funziona come base monetaria. . . . Attraverso rehypothecation, più parti riferiscono che possiedono la stessa attività nello stesso momento in cui, in realtà, solo uno di loro fa, perché, dopo tutto, esiste solo una tale attività. Uno dei più importanti vantaggi di blockchains per i regolatori sta guadagnando uno strumento per vedere quanto il doppio conteggio sta accadendo (in particolare, per quanto tempo "catene collaterali" sono davvero). Blockchain elimina questo gioco delle tre carte, eliminando il tempo di accordo tra compravendite. compravendite Blockchain si verificano in "tempo reale", che significa garanzia può essere in un solo posto alla volta. Un cambiamento epocale nel Banking Martin Hiesboeck conclude: [B] lockchain non sarà semplicemente uccidere banche, broker e società di carte di credito. Cambierà ogni processo transazionale si sa. In poche parole, blockchain elimina la necessità per gli enti clearinghouse di qualsiasi tipo. E questo significa che una rivoluzione è in arrivo, un cambiamento di rotta fondamentale nel modo di fare business. I cambiamenti di tale portata solito prendono un paio di decenni. Ma il Regno Unito ha sorpreso il mondo con il suo voto Brexit rivoluzionaria di lasciare l'UE. Forse una nuova generazione di economisti della Banca d'Inghilterra ci sorprenderà con un nuovo modello rivoluzionario per il settore bancario e del credito. Ellen Brown è un avvocato, fondatore dell'Istituto bancario pubblico, e autore di dodici libri tra cui il best-seller Web of Debt . Il suo ultimo libro, La Banca soluzione pubblica , esplora modelli bancari pubblico di successo storicamente e nel mondo. I suoi oltre 300 articoli di blog sono a EllenBrown.com . Può essere ascoltato bisettimanale su " E 'il nostro denaro con Ellen Brown " sul PRN.FM. |
MF - Numero 201 pag. 2 del 13/10/2017 Bitcoin, nuovo record a 5.386 $ di Marcello Bussi «Non parlerò più di bitcoin». Lo ha detto ieri il numero uno di Jp Morgan, Jamie Dimon nel giorno in cui la criptovaluta ha toccato il nuovo record di tutti i tempi a 5.386,23 dollari, guadagnando così il 427% dall’inizio dell’anno. Era stato lo stesso Dimon a fare crollare la criptovaluta dal record precedente di 5.013,91 dollari registrato il 2 settembre. Il 12 dello stesso mese il numero uno di...[...] |
mr.spyder ha scritto:a saperlo....
...te li avrei dati io subito dopo aver letto l'articolo sopra il tuo...
...ma è tradotto da google e non sono sicuro di aver capito bene...
...se conosci qualcuno che potesse tradurlo dall'originale ( inglese ) in un italiano che io possa comprendere, forse mi convinco a comprarteli in attesa che arrivino a 10,000 € fra sei mesi...
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