Sandro Franchini ha scritto:Una domanda:
Se la Garanzia pareggia per metà il debito verso il privato in contabilità e l'altra metà verso un'altra Bbanca nelle stanza di compensazione, vuol dire, in caso di insolvenza, che rimane in circolo moneta che doveva essere distrutta.
Tale moneta va (in parte) a compensare gli interessi non creati?
Cioè si ripaga il debito anche grazie all'insolvenza di aziende private e cittadini?
Suppongo di no. E' un discorso complicato.
La questione è che, in caso di insolvenza, comunque la garanzia viene usata mettendo sul mercato il bene e, liquidata la somma, la moneta rientrerà in tutto o in parte nel sistema bancario.
Se non dovesse accadere che qualcuno acquisti all'asta il bene per tutto il valore del prestito residuo (poniamo nel nostro caso per € 100.000=) ma soltanto per € 70.000=,
non ritengo che la differenza di 30.000=euro siano una perdita per la banca commerciale o centrale. Provo a spiegarlo:
Se andate (al post n.2 di questo 3d) alle registrazioni contabili, noterete che, le uniche partite contabili che non si chiuderanno mai se non al rimborso totale del prestito sono queste:
Crediti verso clientela (Attivo) € 100.000
Titoli garantiti (Passivo) € 100.000
Ora, poniamo che il bene in garanzia venga venduto all'asta per 70.000= euro e la banca rientri di questa somma.
Le due partite contabili suindicate si decurteranno entrambe di 70.000 euro diventando così entrambe di 30.000 euro.
Ora sono due le possibilità di soluzione del problema:
1) il credito residuo di 30.000= euro dovrà essere comunque rimborsato dalla banca commerciale alla banca centrale tramite denaro proprio. In tal caso tale esborso costituirà una perdita su crediti per la banca commerciale e quindi un costo inserito nel conto economico.
2) Il credito residuo di 30.000= euro non sarà rimborsato dalla banca commerciale alla B.C. limitandosi soltanto a stornare (farà cioè la registrazione inversa) i due conti aperti all’inizio e cioè:
Titoli garantiti (registrati stavolta in attivo) 30.000=
Crediti verso clientela (registrati stavolta in passivo) 30.000=
Quindi la banca comm. non subirà alcun costo per il credito non rimborsato.
Ora io non ho la certezza matematico-contabile che nella realtà avvenga l’ipotesi n.2. Ho solo un grosso sospetto, praticamente da sempre. Per avere certezza di questo dovrei esaminare i libri contabili e i database della contabilità delle banche (cosa per me impossibile). Non ho neanche avuto il tempo di fare una ricerca di indizi. L’unica cosa che posso dirti è che spesso non trovo nei bilanci bancari delle grosse cifre riguardo alle perdite su crediti verso clientela rispetto alla quantità di prestiti che fanno. Perché? Considera anche che fanno prestiti non coperti da garanzie reali!
A proposito di questo, un articolo di Joachim postato il 4/01/2012 da Sandro Pascucci mi ha dato un altro indizio:
viewtopic.php?f=6&t=1685 Un passaggio interessante era questo:
"
Da un punto di vista economico le conseguenze di questo meccanismo sono tre:
TARGET2 permette ………
2) Un massiccio trasferimento del rischio di credito dalle banche commerciali nazionali alle banche centrali.
I termini del dibattito vertono essenzialmente sui seguenti dubbi: se le transazioni vengono eseguite concentral bank money (moneta creata attraverso le operazioni di rifinanziamento con collaterali di qualità sempre minore) l’accumularsi di crediti presso la banca centrale dello Stato in surplus (Bundesbank) sono da considerarsi un aiuto (hidden bailout)? Cosa succede se una delle parti fallisce (ad es. l’impresa greca che acquista un macchinario tedesco, il cui pagamento avviene attraverso l’Eurosistema)? Rispondere a quest’ultima domanda è sufficiente per chiarire il problema. Poiché i crediti TARGET sono verso l’Eurosistema, il fallimento della controparte implica il mancato pagamento da parte della banca commerciale; il debito viene coperto dalla garanzia prestata; se questa è insufficiente, si registra una perdita nel Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC) che viene coperta prima dagli utili accantonati e poi dagli azionisti (le singole banche centrali) pro-quota, (il 19% nel caso della Bundesbank, il 12,5% per la Banca di Italia)."
In realtà ho dei dubbi anche sul fatto che possa accadere questa possibilità (cioè l'accollo della perdita da parte delle banche centrali).
Infatti proseguendo con la lettura delle registrazioni contabili del mio articolo, puoi leggere come viene contabilmente riportata, da parte della banca centrale, l'emissione monetaria attraverso l'erogazione di rifinanziamenti garantiti:
Titoli garantiti a Debiti verso banche commercialiIl mancato rimborso da parte dalla banca commerciale del rifinanziamento dovrebbe comunque dar luogo alla chiusura di tutte le partite contabili aperte.
Ma se da una parte chiudere il conto "Titoli garantiti" costituirebbe un costo per la banca centrale (perdita su crediti), dall'altra la chiusura del conto "debiti verso banche commerciali" darebbe luogo a un ricavo. Pertanto l'operazione non genererebbe né utile né perdita per la banca centrale. Per questo sarebbe molto più semplice e logico fare la registrazione inversa diretta:
Debiti verso banche commerciali a Titoli garantitiavendo così la distruzione contabile della moneta (credito) emessa (concessa) inizialmente.