Leggendo "Confessioni di un sicario dell'economia.." di John Perkins, ho notato come siano state davvero tante le persone che hanno tentato di spodestare IGB, e come questo abbia giocato veramente sporco pur di mantenere il suo predominio.
È stata la lettura di questo libro a darmi lo spunto per fare questo “ memoriale”, una “raccolta” di quelle che sono state le personalità più esplicitamente ardite da mettersi in prima linea contro IGB…Ma che nonostante questo non ce l’hanno fatta perché uccisi, esiliati o arrestati dal burattinaio di turno, che muoveva i fili.
Personaggi con carisma [

Coloro che innanzi a noi hanno individuato il nemico e hanno dimostrato che l’impero dipende dalle grandi banche, dalle Corporation, dalle religioni e dai governi corrotti, ci hanno dato la chiave per aprire il vaso di Pandora.
Oggi grazie a loro siamo qui, non più singoli ma UNITI, a cercare di correggere i loro errori e di fare in modo che la storia cambi...a fare in modo che questa corporatocrazia crolli una volta per tutte!
Volevo contribuire in qualche modo anch'io a fornire uno strumento di studio.
Studiare parte del signoraggio attraverso gli uomini che l’anno combattuto.
Alcune cose sono copiate, altre trascritte altre mie. Ovviamente le fonti sono citate e gran parte derivano da signoraggio.com.
Non so perché, sento che la lotta a IGB è prossima alla fine.
Parlo di una fine, che proporzionatamente alla sua durata, [secondo me] si giocherà entro qualche decennio al massimo … magari non sarà il 2012.. ma sarà il 2019 o il 2069 oppure il 2084 ma giù di lì ci sarà.
Noi [PRIMITivi] siamo tra quei consapevoli che vogliono contribuire ad allargare questa conoscenza tramite qualcosa di costruttivo.
Sento [o spero?]che presto ci sarà la svolta… vedo che il popolo si sta svegliando.
Sempre più persone giungono alla consapevolezza, una consapevolezza che forse, tra l’altro, era già intrinseca aldilà di profezie e predizioni varie.
Saremo troppi...dovranno ucciderci tutti per fermarci!

P.S.=Ovviamente ci sono solo alcune di queste personalità, qualora doveste conoscerne altre si potranno inserire, pertanto chiedo scusa agli interessati [

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Premessa: A Gerusalemme, prima della nascita di Gesù, vigeva l’obbligo di pagare una tassa sul Tempio, gli ebrei potevano farlo attraverso una moneta speciale, il mezzo siclo del santuario, ovvero una mezza oncia d'argento puro [un’ oncia corrisponde a 28,35 grammi, mezza 14,17 grammi] ![]() Non recando l’effige di alcun imperatore pagano, per gli ebrei il mezzo siclo era la sola moneta garantita da Dio, ma i cambiavalute [gli antenati di IGB] dell’epoca se ne accaparrarono il mercato, alzandone il prezzo come una qualsiasi merce e realizzando lauti profitti da un monopolio, [apparentemente assurdo], che veniva effettuato su una moneta... Menzionati anche nella bibbia, i cambiavalute, destarono odio persino in Gesù stesso, che li scacciò dal tempio nell' unico episodio di violenza attribuitogli… Questi comunque perdurarono, nonostante anche due antichi imperatori Romani avevano provato a diminuire il loro potere, riformando le leggi sull'usura e limitando la proprietà terriera a 500 acri. Essi furono entrambi assassinati … ed ecco che: |
In principio, correggetemi se sbaglio..[dopo Gesù… ammesso che sia esistito e i due imperatori di sopra…] fu:
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Giulio Cesare: ![]() Nel 48 a.C. Giulio Cesare riprese il potere di coniazione della moneta dai cambiavalute e coniò monete per il bene di tutti. Con questa nuova e abbondante offerta di denaro, Cesare costruì grandi opere pubbliche e riuscì a conquistare il cuore della popolazione. Ma i cambiavalute lo detestavano e alcuni ritengono che questo sia stato un elemento importante del suo assassinio. Una cosa è certa: la morte di Cesare segnò la fine dell’abbondanza di denaro a Roma. Aumentarono le tasse e la corruzione, come sta avvenendo oggi negli Stati Uniti, e l’usura e la svalutazione delle monete diventarono una prassi. [signoraggio.com docet] |
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Napoleone Bonaparte: ![]() Politico e militare francese, nonché fondatore del Primo Impero francese. Nel 1800, Ufficiale d'artiglieria poi generale durante la rivoluzione, governò la Francia a partire dal 1799, Primo Console dal novembre 1799 al maggio 1804 e Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone I (Napoléon Ier), dal dicembre 1804 al 14 aprile 1814 e nuovamente dal 20 marzo al 22 giugno 1815. Fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805 e re d'Italia dal 1805 al 1814, «mediatore» della Repubblica Elvetica dal 1803 al 1813 e «protettore» della Confederazione del Reno dal 1806 al 1813. Prima del suo regno, a Parigi, la Banca di Francia era organizzata secondo schemi simili a quelli della Banca d’Inghilterra. Napoleone, però, decise che il paese doveva liberarsi dei propri debiti e non si fidò mai della Banca di Francia. Egli dichiarò: “Quando un governo dipende dai banchieri per il denaro, questi ultimi, e non i capi del governo, controllano la situazione, dato che la mano che dà è al di sopra della mano che riceve... Il denaro non ha madrepatria e i finanzieri non hanno patriottismo, né decenza:il loro unico obiettivo è il profitto “[N.B.1815] Nel 1803, Jefferson (l’allora presidente statunitense) e Napoleone siglarono un accordo secondo il quale gli Stati Uniti avrebbero pagato 3 milioni di dollari in oro a Napoleone in cambio di un vasto territorio ad ovest del fiume Mississippi: l’acquisto della Louisiana. Con quei tre milioni di dollari, Napoleone mise rapidamente in piedi un esercito e iniziò a scorrazzare in Europa, conquistando tutto ciò che trovava sul suo cammino. La Banca d’Inghilterra reagì per ostacolarlo e fu finanziata ogni nazione sul suo tragitto, raccogliendo gli enormi profitti di guerra. La Prussia, l’Austria ed infine la Russia si indebitarono pesantemente nel vano tentativo di fermare Napoleone. Quattro anni più tardi, il trentenne Nathan Rothschild, direttore della sede londinese della famiglia, si incaricò personalmente di un ardito piano per finanziare (contrabbandando oro proprio attraverso la Francia) un attacco dalla Spagna del britannico Duca di Wellington. Gli attacchi di Wellington da sud, insieme ad altre sconfitte, costrinsero alla fine Napoleone ad abdicare e Luigi XVIII fu incoronato Re di Francia. Napoleone fu quindi esiliato all’isola d’Elba, presumibilmente per sempre. Nel 1815, però Napoleone fuggì dal proprio esilio e ritornò a Parigi. Furono inviate delle truppe francesi per catturarlo, ma il suo carisma era tale che i soldati si strinsero intorno al loro vecchio condottiero e lo acclamarono di nuovo loro Imperatore. Nel marzo 1815, Napoleone mise in piedi un esercito contro il Duca di Wellington a Waterloo. Alcuni cronisti sostengono che Napoleone prese a prestito 5 milioni di sterline dalla Banca d’Inghilterra per riarmare le truppe, ma sembra che questi fondi provenissero dall’istituto di credito Ouvard di Parigi. Ciononostante, da allora in avanti, non era più inusuale che le banche centrali in mani private finanziassero in guerra entrambi gli schieramenti. [Le guerre divennero il più grande generatore di debiti in assoluto. Una nazione prenderebbe a prestito qualsiasi somma pur di vincere. Al perdente finale verrà concesso solo quel tanto necessario per mantenere una vaga speranza di vittoria, mentre al vincitore finale viene dato quanto basta per vincere. Inoltre, i prestiti di questo tipo vengono concessi con la garanzia che il vincitore onorerà i debiti dello sconfitto.] A Waterloo, quindi, nell’attuale Belgio, Napoleone subì la sua ultima sconfitta. Il 18 giugno 1815, 74.000 soldati francesi si scontrarono con 67.000 soldati provenienti dall’Inghilterra e da altre nazioni europee. L’esito era sicuramente incerto e, in effetti, se Napoleone avesse attaccato qualche ora prima, avrebbe probabilmente vinto. Indipendentemente da chi fossero i vincitori e i vinti, Nathan Rothschild di ritorno a Londra utilizzò l’opportunità di acquisire il controllo del mercato azionario e obbligazionario inglese e, possibilmente, anche della Banca d’Inghilterra. Nathan Rothschild grazie ad un espediente ebbe la notizia dell’esito della battaglia prima ancora di Wellington e si precipitò alla Borsa dove occupò il suo solito post. Tutti gli occhi erano su di lui. I Rothschild disponevano di una leggendaria rete di comunicazione, improvvisamente, Nathan iniziò a vendere. Gli altri nervosi investitori videro che Rothschild stava vendendo, ne dedussero che Napoleone doveva aver vinto e Wellington doveva essere stato sconfitto. Ben presto, tutti si trovavano a vendere i propri titoli consolidati – le obbligazioni governative – e i prezzi calarono bruscamente. La Borsa crollò. Poi Rothschild, tramite i propri agenti, iniziò segretamente a comprare i titoli consolidati per una frazione del loro valore. Il giorno dopo la battaglia di Waterloo, nel giro di poche ore, Nathan Rothschild acquisì il dominio non solo del mercato obbligazionario ma anche della Banca d’Inghilterra. A metà dell’800 i Rothschild erano la famiglia più ricca del mondo, nessuno escluso. Essi dominavano i nuovi mercati delle obbligazioni governative ed avevano esteso i propri interessi in altri gruppi bancari e industriali. |
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Abraham Lincoln: ![]() Politico statunitense e poi 16º Presidente degli Stati Uniti d'America, e il primo ad appartenere al Partito Repubblicano. È considerato sia dalla storiografia sia dall'opinione pubblica uno dei più importanti e popolari presidenti degli Stati Uniti. Fu il presidente che pose fine alla schiavitù, prima con la Proclamazione dell'Emancipazione (1863), che liberò gli schiavi negli Stati dell'Unione, e poi con la ratifica del Tredicesimo Emendamento della Costituzione Americana, con il quale nel 1865 la schiavitù venne abolita in tutti gli Stati Uniti. A Lincoln è riconosciuto il merito di aver allo stesso tempo preservato l'unità federale della nazione, sconfiggendo gli Stati Confederati d'America(favorevoli al mantenimento della schiavitù) nella Guerra di secessione americana. L'operato di Lincoln ha avuto una duratura influenza sulle istituzioni politiche e sociali degli Stati Uniti, dando inizio a un maggiore accentramento del potere del governo federale e ponendo un limite al raggio d'autonomia dei governi dei singoli Stati. L'autorevolezza di Lincoln è stata rafforzata dalla sua abilità di oratore, e il Discorso di Gettysburg, il più significativo e famoso da lui pronunciato, è considerato una delle pietre miliari dell'unità e dei valori della nazione americana. Nel 1862-63 Il presidente Lincoln aveva bisogno di denaro per finanziare la Guerra Civile ed i banchieri internazionali gli offrirono un prestito al 24-36% di interesse; Lincoln rifiutò la loro richiesta perché non voleva gettare la nazione in tale enorme debito; e avanzò la proposta al Congresso perché approvasse una legge che autorizzasse a stampare banconote del Tesoro degli S.U.. Lincoln disse: “Il governo dovrebbe creare, emettere e far circolare tutta la valuta e il credito necessario per soddisfare il potere di vendita del governo e il potere d'acquisto dei consumatori." "Il privilegio di creare ed emettere moneta non è solo la suprema prerogativa del governo, ma è anche la sua più grande opportunità creativa." “Con l’adozione di questi princìpi, ai contribuenti verranno risparmiate enormi quantità di interessi. Il denaro cesserà di essere il padrone e diventerà il servitore dell’umanità.” – Abraham Lincoln ”Abbiamo dato al popolo di questa repubblica la più grande benedizione che abbia mai avuto – la loro propria moneta per pagare i loro debiti…” Lincoln stampò oltre 400 milioni (senza debito né interesse) fece stampare le banconote con inchiostro verde sul retro, e furono chiamate “greenbacks”; vi pagò i soldati, gli impiegati degli S.U. e comprò forniture per la guerra. I banchieri internazionali non lo apprezzarono, volevano che Lincoln prendesse i soldi in prestito da loro in modo che gli americani fossero debitori di un interesse enorme sul prestito. La soluzione di Lincoln fece apparire questo ridicolo. Il 14 aprile 1865, 41 giorni dopo l’inizio del suo secondo mandatoa a Washington, al Ford’s Theatre, durante la programmazione di una commedia musicale dello scrittore britannico Tom Taylor, “Our American Cousin, John Wilkes Booth”, un attore della Virginia simpatizzante sudista, preme il grilletto di una calibro 44 contro la testa del presidente Abramo Lincoln, Morì la mattina del giorno seguente.Gli uomini di IGB© sostengono che si tratta di un fallo involontario. Poco dopo la morte di Lincoln il governo revocò la legge sulle Banconote che mise fine al denaro esente da debito ed interesse di Lincoln.Fu approvata una nuova legge bancaria nazionale e tutto il denaro tornò ad essere gravato da interesse. Lincoln muore dimostrando però che è possibile avere del denaro senza ricorrere a banchieri strozzini. |
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Jacobo Arbenz Guzmán: ![]() Nel 1935 entrò nell'esercito guatemalteco, di cui divenne colonnello, e dal 1937 fu professore di scienze e storia. Guzmán fu a capo del ministero della Difesa per quasi sette anni; nel marzo del 1951 egli si candidò alle elezioni presidenziali (che si svolsero democraticamente) e vinse ottenendo il 60% dei voti circa. Il suo programma elettorale, basato sull'indipendenza economica del Guatemala dagli Stati Uniti, ricevette il sostegno soprattutto delle classi meno abbienti, voleva ridistribuire le terre incoltivate a 100.000 contadini del suo paese. Il più grosso ostacolo di questo piano era la United Fruit Company, compagnia situata negli Stati Uniti che controllava gran parte del terreno agricolo della nazione e che tentò di nazionalizzare. La terra da acquistare venne valutata intorno ai 525.000 di dollari. Il governo guatemalteco fa un’offerta più bassa rispetto a questa cifra, ma la United Fruit fa una ragionevole offerta di 16.000.000 di dollari. Quando Arbenz si oppose, le trattative vennero bloccate e la United Fruits chiese alla CIA d’intervenire. In base alla legge internazionale, un giusto compenso deve essere concesso per le proprietà straniere che vengono nazionalizzate Per proteggere i suoi interessi nella nazione, l'UFC e le banche che la sostenevano, collaborarono con la CIA per persuadere l'aministrazione statunitense che Arbenz era un comunista o al meglio un socialista che stava aprendo la strada a una presa del potere da parte dei comunisti. A capo della CIA c’era Allen Dulles, il quale sostenne la United Fruits con scelte politiche che rientravano nelle pratiche di governo di stampo Maccartistico di quegli anni. Fu subito lanciata una raffica d’illazioni sulla pericolosità del presidente Arbenz, che così divenne una pericolosa minaccia comunista per il futuro degli Stati Uniti. Fu persino realizzata una pellicola che mostrava che la presa della terra da parte della United Fruits era una conquista contro il Comunismo, il titolo di questo capolavoro della cinematografia è “Perchè il Cremlino odia le banane “. A questo punto erano tutti convinti della pericolosità del presidente del Guatema, così la CIA potè dare il via all’operazione in cui fu deposto Arbenz , democraticamente eletto dal suo popolo, per fare posto ad un dittatore di destra, al servizio degli Stati Uniti e propenso a trovare una felice soluzione con la United Fruits. |
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Mohammad Mossadeq: ![]() Politico iraniano, nazionalista attento alle esigenze della popolazione. Nel 1925 fu eletto al parlamento iraniano, il "Majlis" (organismo legislativo della Repubblica Islamica dell'Iran). Si oppone, senza successo, all'incoronazione a Re del Primo Ministro Rezā Khān (penultimo Scià di Persia, comandante militare, cambiò il nome ufficiale del Paese da Persia in Iran e verso la metà degli anni trenta, lo stile di governo dittatoriale di Reza Scià provocò insoddisfazione in Iran). Mossadeq fu Primo Ministro d'Iran dal 1951 al 1953, all'epoca gli inglesi avevano forti interessi petroliferi nel paese, che gestivano mediante una società mista, la Anglo Iranian Oil Company. Nel solo 1947, la compagnia estrasse dai giacimenti iraniani e commercializzò petrolio per 112 milioni di $, una somma enorme per l'epoca e di quella enorme cifra rimasero in tasca al governo iraniano 7 milioni di dollari, poco più del 6% del totale, conservando per se il 94% [vera e propria "rapina" delle ricchezze naturali del pianeta da parte delle potenze coloniali]. Mohammad nazionalista dedito alla popolazione, fece fissare un salario minimo di 50 centesimi al giorno, che la compagnia doveva versare alle maestranze iraniane. Gli accordi prevedevano anche fondi da destinare agli oneri sociali: case, scuole ed ospedali dovevano essere finanziati con i proventi petroliferi (sottratti da quel 94%). Gli inglesi respinsero le richieste e Mossadeq, nell'ottobre del 1951, nazionalizzò la compagnia estromettendoli dall'Iran. Questi ultimi non la presero molto bene, ma per le compagnie britanniche il periodo aureo stava terminando: di lì a poco, nel 1954, la Royal Navy avrebbe ritirato la flotta dall'Oceano Indiano, sancendo così la fine del dominio britannico nell'area. Il legame angloamericano però si fece vivo e dove non arriva Londra ecco giungere Washington, ed ecco che entra in gioco la CIA, per ottenere con rivolte interne ciò che non è possibile ottenere con le armi. Il primo tentativo di estromettere Mossadeq dal potere però, fallisce anche per l'appoggio dell'ayatollah Kashani, massima autorità religiosa dell'epoca, e Mossadeq rimane in carica giacché aveva provveduto precedentemente ad epurare l'esercito dagli ufficiali corrotti e poco affidabili. Nulla può fare però nel successivo mese di agosto del 1953, quando gli americani si riproposero con il generale Schwarzkopf, che guidò per sei anni la guardia imperiale iraniana e sapeva bene dove e come corrompere per effettuare il golpe. Il colpo di stato non comprendeva solo la deposizione di Mossadeq, ma anche una "calda" visita alla sua abitazione a suon di mitragliate e bombe a mano. Avvertito in tempo, Mossadeq riuscì a fuggire e si ritirò a vita privata, lo Scià approvò i termini dell'accordo angloamericano, che prevedeva ovviamente la privatizzazione della compagnia petrolifera di stato, opprimendo la popolazione iraniana. Mossadeq mori di cancro nel 1964, e qualcuno potrebbe pensare che l'Iran abbia dimenticato l'idealista, il nazionalista che sosteneva la proprietà statale del petrolio iraniano. Invece, nel primo anniversario della sua morte dopo la caduta dello Scià, un milione di pellegrini si recò ad Ahmad Abad, dov'è sepolto, per un tardivo ma sincero tributo all'uomo che aveva cercato di difendere il petrolio iraniano dalla cupidigia anglo-americana. Un milione di persone che sapevano cosa significa vivere sotto l'ombrello protettivo della "democrazia" anglo-americana: 6 a te e 94 a me. |
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Salvador Allende Gossens: ![]() Studia e si laurea in medicina, appassionato marxista ed acuto critico del sistema capitalista, tanto da dedicarsi sia alla professione di medico che all'attività politica. Salvador Allende viene eletto Presidente democraticamente nel 1970, alla sua quarta elezione L'amministrazione Nixon è la più strenua oppositrice di Allende, per il quale nutre una malevolenza che il Presidente americano non esita ad ammettere apertamente. Durante la presidenza Nixon, i cosiddetti "consiglieri" statunitensi (che imperversano in buona parte dell'America Latina per tutti gli anni Settanta e Ottanta) tentano di impedire l'elezione di Allende tramite il finanziamento dei partiti politici avversari. Si sostiene che lo stesso Allende abbia ricevuto finanziamenti da movimenti politici comunisti esteri, ma tale ipotesi rimane ufficialmente non confermata; ad ogni modo la portata degli eventuali contributi sarebbe stata ben minore rispetto alle possibilità di "investimento" statunitensi. Alle elezioni ottiene il primo posto ma non il 50% dei voti (raggiunge difatti il 36,3% dei suffragi) di conseguenza la decisione di una sua eventuale ascesa alla presidenza viene rimandata alla risolutezza del Congresso che si trova a scegliere tra lui e Jorge Alessandri, il secondo più votato. L'attenzione del mondo è attirata sul Cile: per la prima volta un marxista può diventare capo di un governo nell'emisfero ovest grazie ad una vittoria elettorale e non ad una insurrezione armata. Contrariamente alle aspettative il Congresso, controllato dai cristiano democratici, non blocca la sua vittoria ma gli consente l'insediamento. La nuova presidenza allarma la parte più ricca della popolazione ed in particolar modo gli Stati Uniti che in seguito alla sua elezione fanno condurre dalla CIA un'operazione di propaganda per incitare l'ex presidente democristiano del Cile Eduardo Frei Montalva a bloccare la ratifica di Allende come presidente da parte del Congresso. Con gesto a dir poco ardito dichiara la sua intenzione di promuovere riforme socialiste, la cosiddetta "via cilena al socialismo", che prevede opportune misure che puntano sulla riforma agraria, aumento dei salari, nazionalizzazione obbligata del rame (la ricchezza massima del paese) senza alcun indennizzo. Questa sua scelta gli scatena contro l'ostilità del capitale americano. Il suo programma prevede grandi interventi statali e la ridistribuzione della ricchezza ancora concentrata nelle mani di alcune famiglie cilene ricche e potenti per poter in questo modo attenuare gli squilibri tra ricchi e poveri. Nonostante cerchi di realizzare questo progetto nel pieno rispetto della Costituzione, si mette contro anche quella parte di società cilena che da troppi anni è abituata a godere di favoritismi e privilegi. Il governo annuncia una sospensione del pagamento del debito estero e al tempo stesso non onora i crediti dei potentati economici e dei governi esteri. Tutto ciò irrita fortemente la media e alta borghesia ed accresce la tensione politica nel paese, oltre ovviamente a creare un dissenso internazionale. Allende stringe una profonda amicizia con Fidel castro e nel 1971 annuncia la ricostituzione delle relazioni diplomatiche con Cuba, nonostante in una dichiarazione dell'Organizzazione degli Stati Americani cui il Cile aderiva, si era stabilito che nessuna nazione occidentale avrebbe elargito sbocchi verso quello stato. La politica di Allende si sbilancia sempre più a sinistra, l'amministrazione Nixon esercita una torchiatura economica sempre più crescente attraverso canali legali (come l'embargo) e illegali (come il finanziamento degli oppositori politici). L'11 settembre del 1973(anno caratterizzato da un altissimo tasso di inflazione e dalla mancanza di materie prime che fanno piombare il paese nel caos totale) è una data che diventa un incubo per la democrazia, per opera del colpo di stato della destra nazionalista (coordinata e pilotata dagli Stai Uniti). Salvador Allende viene destituito: le forze armate Cilene guidate dal Generale Augusto Pinochet mettono in atto il golpe. Segue l'assedio e la presa del "Palacio de La Moneda"; anziché arrendersi a Pinochet, Allende sceglie il minore dei due mali ed opta per il suicidio. Sebbene le contingenze della sua morte, avvenuta a Santiago del Cile, non siano del tutto chiare, la versione ufficiale confermata dal suo medico personale è che il Presidente si è suicidato con un fucile. Altri sostengono che sia stato ucciso dai golpisti mentre difendeva il palazzo presidenziale. |
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Jaime Roldós Aguilera: ![]() Presidente dell’ Ecuador dal 10 agosto 1979 al 24 maggio 1981. Nella sua breve presidenza, divenne noto per la sua insistenza sui diritti umani. Il 11 ottobre 1979, firmò il decreto per ridurre la settimana lavorativa a 40 ore. Il 1 novembre 1979, emise un altro decreto raddoppiando il salario minimo a 4.000 sucre al mese. (160 dollari nel 1979 dollari Usa). L'8 marzo 1980, ristabilì il piano di sviluppo nazionale. Il 15 aprile 1980 istituì un comitato di dirigenti per trovare una soluzione alle battaglie per il potere nel Congresso Nazionale, presieduto dal suo ex mentore Assad Bucaram. All’inizio del 1981, presentò ufficialmente in parlamento la sua nuova legge sugli idrocarburi, che se attuata avrebbe riformato il rapporto del paese con le compagnie petrolifere. Le società petrolifere reagirono facendo di tutto per bloccarlo… ma Roldòs non intendeva cedere alle intimidazioni. Reagì denunciando il complotto esistente tra la politica, il petrolio..e la religione. Accusò apertamente il SIL [ Summer Institute of Linguistics, Istituto estivo di linguistica, un'organizzazione non governativa, di confessione cristiana evangelica che ha l'obiettivo principale di studiare, sviluppare, documentare le lingue minoritarie e di tradurre la Bibbia in queste lingue per poter diffondere il più largamente possibile il messaggio evangelico. Wikipedia docet…(tipo i pellegrini delle crociate..) ]di collusione con le compagnie petrolifere e poi, con una mossa estremamente audace – forse avventata – ordinò al SIL di lasciare il suo paese. Poche settimane dopo aver sottoposto al parlamento il suo pacchetto di leggi e un paio di giorni dopo aver espulso i missionari, Roldòs avvertì tutte le imprese straniere, tra cui le compagnie petrolifere ma non solo, che sarebbero state costrette a lasciare il suo paese se non avessero attuato piani volti ad aiutare la popolazione dell’Ecuador. Tenne un importante discorso allo stadio olimpico Atahualpa di Quito e poi partì alla volta di una piccola comunità nel sud dell’Ecuador. Dove morì in un incidente aereo il 24 maggio 1981. Omar Torrijos,in un’orazione funebre per Roldòs, si riferì a lui come un fratello. Confesso anche di avere incubi in cui veniva assassinato lui stesso; si vedeva cadere dal cielo in una gigantesca palla di fuoco… |
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Omar Efraín Torrijos Herrera [Omar Torrijos,] ![]() Militare e politico panamense. È stato il comandante della Guardia Nazionale di Panamá, e leader del paese americano dal 1968 al 1981, anno della sua morte. Fu il promotore del colpo di stato del 1968, grazie al suo ascendente sulle masse povere e sui contadini, tanto che ebbe a dire di fronte ai fanciulli di un quartiere periferico: "Qui crescono i figli della rivoluzione". Sebbene fosse di fatto il personaggio più importante del paese, non vinse elezioni né fu mai presidente. Famoso per i trattati Torrijos-Carter, del 1977 fra Panamá e Stati Uniti (Questo primo trattato è ufficialmente intitolato Il trattato relativo alla neutralità permanente e alla gestione del canale di Panama ed è comunemente conosciuto come il trattato di neutralità. In virtù del presente trattato, gli Stati Uniti mantennero il diritto permanente di difendere il canale da ogni minaccia che avesse potuto interferire con la sua neutralità continuando a fornire servizio alle navi di tutte le nazioni) che alla fine diede la piena sovranità di Panama nel Canale, a mezzogiorno del 31 dicembre 1999. Dopo la morte di Roldòs, anche Torrijos espulse il SIL e si rifiutò di cedere alle richieste dell’amministrazione Reagan di rinegoziare il trattato sul canale. Due mesi dopo la morte di Rolodòs, l’incubo di Omar Torrijos si avverò morì in un incidente aereo. Era il 31 luglio 1981. “il piccolo aereo sul quale volava diretto alla sua casa di Coclesito, aveva avuto un incidente e non c’erano sopravvissuti. Qualche giorno dopo la voce dell’addetto alla sua sicurezza, il segretario Chuchu, alis Josè de Jesùs Martinaz, ex docente di filosofia marxista all’Università di Panama, professore di matematica e poeta, mi disse:”C’era una bomba su quell’aereo so che c’era una bomba sull’aereo, ma non posso dire il perché al telefono”.”[Graham Greene - scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, autore di libri di viaggi, agente segreto e critico letterario inglese.] |
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John Fitzgerald Kennedy: ![]() Politico statunitense, e 35º Presidente degli Stati Uniti. Candidato del Partito Democratico, vinse le elezioni presidenziali del 1960 e succedette al Presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower. Assunse la carica il 20 gennaio 1961 e la mantenne fino al suo assassinio. Gli subentrò il vicepresidente Lyndon B. Johnson. Kennedy, di origine irlandese, è stato il primo Presidente degli Stati Uniti di religione cattolica. Fu anche il primo presidente statunitense ad essere nato nel XX secolo ed il più giovane a morire ricoprendo la carica. La sua breve presidenza, in epoca di guerra fredda, fu segnata da alcuni eventi molto rilevanti: lo sbarco nella Baia dei Porci, la Crisi dei missili di Cuba, la costruzione del Muro di Berlino, la conquista dello spazio, gli antefatti della Guerra del Vietnam e l'affermarsi del movimento per i diritti civilidegli afroamericani. Il 4 Giugno del 1963, firmò un decreto presidenziale virtualmente sconosciuto, Ordine Esecutivo 11110, impedendo alla Federal Reserve Bank di prestare soldi a interesse al Governo Federale degli Stati Uniti. Con questo decreto, Kennedy dichiarò che la Federal Reserve Bank, di proprietà di privati, sarebbe presto fallita. La Christian Law Fellowship ha ricercato questo evento nel Registro Federale e nella biblioteca del Congresso. Possiamo tranquillamente concludere che quest'Ordine Esecutivo non è mai stato abrogato, corretto o superato da nessun Ordine Esecutivo successivo. In parole semplici, è ancora valido. L'ordine esecutivo 11110 del presidente Kennedy dette al dipartimento del tesoro il potere esplicito: "di emettere certificati d'argento a fronte di ogni lingotto di argento, dollari d'argento della Tesoreria." Questo significa che per ogni oncia di argento nella cassaforte della Tesoreria degli Stati Uniti, il governo poteva introdurre soldi in circolazione basandosi sui lingotti d'argento fisicamente presenti. Più di 4 miliardi di dollari in banconote degli Stati Uniti sono stati messi in circolazione in tagli da 2 e 5 dollari. Le banconote da 10 e 20 dollari degli Stati Uniti non hanno mai circolato ma furono stampate dal Dipartimento del Tesoro quando Kennedy fu assassinato. >Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 a Dallas, in Texas. Lee Harvey Oswald fu accusato dell'omicidio e fu a sua volta ucciso, due giorni dopo, da Jack Ruby, prima che potesse essere processato. La Commissione Warren concluse che Oswald aveva agito da solo; tuttavia, nel 1979, la United States House Select Committee on Assassinations dichiarò che l'atto di Oswald era stato probabilmente frutto di una cospirazione. La questione se Oswald avesse o meno agito da solo rimane dibattuta, con l'esistenza di numerose teorie cospirazioniste. L'assassinio di Kennedy fu un evento focale nella storia degli Stati Uniti per l'impatto che ebbe sulla nazione e sulla politica del paese. Ad oggi, la figura di Kennedy continua a ricevere stima e apprezzamento [– Wikipedia docet -] >Il Presidente Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 e le banconote degli Stati Uniti che lui aveva emesso furono immediatamente tolte dalla circolazione. Le banconote della Federal Reserve continuarono a fungere da valuta legale della nazione. I Servizi Segreti americani confermano che il 99% delle banconote in circolazione erano nel 1999 banconote della Federal Reserve. L'ordine esecutivo 11110 dette agli Stati Uniti la possibilità di creare i suoi soldi basandosi sul vero valore delll'argento. [-Signoraggio.com docet-] |
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Thomas Isidore Noël Sankara: ![]() Politico burkinabè cambiò il nome di Alto Volta ed è stato il 1°Presidente del Burkina Faso. Giovane ufficiale dell’esercito, ambizioso e determinato, Sankara si impadronì del potere con un golpe. All’età di soli 34 anni si trovò a governare una nazione assediata dalla desertificazione e dalla carestia, che da decenni conviveva con colpi di stato, scioperi selvaggi e una miseria dilagante. In soli quattro anni di governo, Sankara riuscì a realizzare riforme sociali epocali e cambiò il volto del Paese. Idealista ma pure un uomo di azione si dedicava solo a programmi ambiziosi e intensivi: in meno di tre settimane, il suo Governo riuscì a far vaccinare contro il morbillo, la meningite e la febbre gialla il 60% dei bambini del paese. In ogni villaggio Sankara fece costruire nuove scuole (in quattro anni la percentuale di bambini scolarizzati del Burkina salì di un terzo), ambulatori, piccoli dispensari e magazzini per i raccolti. Molta gente si offriva volontaria per realizzare i programmi della rivoluzione, ma Sankara non esitava ad usare le maniere forti pur di centrare i suoi obiettivi: obbligò i capi-villaggio a seguire corsi di formazione per infermieri di primo soccorso. Impose una campagna di alfabetizzazione rapida nelle campagne (tutti, per 50 giorni consecutivi, furono costretti a frequentare la scuola) ed arrivò persino a promulgare l’obbligo di partecipare ad un’ora di ginnastica collettiva tutti i giovedì pomeriggio. Sankara gestì il potere in modo decisamente poco convenzionale. Cercò di ridare vigore all’arretrata economia rurale, nella speranza di far raggiungere al Paese l’autosufficienza alimentare. Ma rifiutò polemicamente gli aiuti internazionali e le politiche di aggiustamento promosse dal Fondo monetario. «L’Africa si salverà da sola. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno sta nella nostra terra e nelle nostre mani» usava ripetere nei suoi comizi. scosse le cancellerie occidentali facendosi promotore di una campagna contro il debito estero contratto dai paesi africani: «Dopo essere stati schiavi, siamo ora schiavi finanziari. Dobbiamo avere il coraggio di dire ai creditori: siete voi ad avere ancora dei debiti, tutto il sangue preso all’Africa». A preoccupare le potenze occidentali erano anche le “amicizie” di Sankara: il presidente burkinabè frequentava “gente pericolosa” come Gheddafi, Fidel Castro, Menghistu e il mozambicano Samora Machel. La Francia, in particolare, temeva che il proselitismo di questo giovane rivoluzionario potesse contribuire all’erosione dell’influenza politica ed economica di Parigi in Africa. La diplomazia e la realpolitik non erano il suo forte (il padre-fondatore della Costa d’Avorio, Houphouet-Boigny, lo chiamava scherzosamente «il figlio ribelle») ma, da umile e populista qual era, viveva per primo il modello di vita proposto alla sua gente. Occorreva che tutti facessero dei sacrifici e lui non si tirava indietro. Rifiutava di vivere al di sopra delle possibilità della gente comune, per le vie della capitale Ouagadougou lo si vedeva spesso girare in bicicletta. Per abbattere i privilegi della classe dirigente fece vendere le auto blu ministeriali, sostituendole con semplici utilitarie (il presidente guidava personalmente una Renault 5). Nel 1985 licenziò gran parte dei membri del suo gabinetto e li inviò a lavorare nelle cooperative agricole, nello stesso anno decise un taglio del 15% dei salari del governo. Impose una radicale politica di austerità a tutti i funzionari pubblici, compreso a se stesso. La rivoluzione richiedeva sacrifici. Tutti erano coinvolti nei progetti contro la desertificazione: ogni straniero che arrivava in Burkina era obbligato a piantare un albero. Studenti, operai, ministri e persino diplomatici europei furono “inviati” (un termine eufemistico: il regime non sopportava i dissidenti) a dare una mano per la costruzione della ferrovia che avrebbe dovuto collegare la capitale Ouagadougou alla città di Tambao, dove si trovano ricchi giacimenti di manganese e di calcare (gli economisti avevano calcolato che il progetto non avrebbe mai potuto produrre reddito e ancora oggi i lavori non sono stati ultimati). Non tutti lo prendevano sul serio, soprattutto all’estero, ritenendolo ingenuo e sognatore. Gli oppositori politici lo accusavano di autoritarismo e di demagogia. Ma il suo fascino era contagioso, soprattutto i giovani vedevano in lui un nuovo leader, non assetato di potere, saggio e idealista. Sul piano sociale e culturale Sankara creò una frattura netta col passato. Si oppose fermamente a quella sorta di feudalesimo rurale che permetteva ai capi-villaggio di sfruttare i contadini. Puntò con forza sull’emancipazione delle donne. Si occupò di moralizzare la vita pubblica e lottò attivamente contro la prostituzione e la corruzione. A livello economico perseguì una politica protezionistica. Quando non indossava l’uniforme militare, Sankara vestiva il tipico abito verde della fabbrica di tessuti Faso dan Fani, fatto col cotone ruvido burkinabé (era l’uniforme imposta ai funzionari). Anche il pane veniva in parte fatto con la farina di miglio perché il mais costava troppo e doveva essere importato. Certo non fu facile, ma in quattro anni il presidente cambiò il volto del Paese. E il Burkina Faso divenne fiero della propria diversità. Thomas Sankara venne assassinato nel 1987 durante un colpo di stato organizzato da alcuni ufficiali dell’esercito, tutti vecchi amici del presidente. La nuova giunta militare venne guidata dal capitano Blaise Compaoré (l’attuale presidente del Burkina Faso), un tempo compagno di lotta di Sankara, che cercò invano di screditare l’immagine dell’ex leader con un’intensa propaganda destinata solo a far rimpiangere il precedente regime. Sotto il governo di Sankara l’economia del Burkina ritrovò vigore, i conti pubblici vennero gestiti con oculatezza e la corruzione fu ridotta a livelli bassissimi (un caso quasi unico in Africa). Tutti i principali indici della qualità della vita - mortalità infantile, età media, scolarizzazione, ecc. - migliorarono. Ma soprattutto la popolazione burkinabé sviluppò un genuino senso di patriottismo che permise di superare le divisioni tribali e di guardare al futuro con rinnovato ottimismo . Sankara si era procurato diversi nemici a cui dava molto fastidio. Pur godendo dell’appoggio delle masse, entrò sempre più in contrasto con alcuni gruppi di potere molto influenti fra cui i sindacati, i proprietari terrieri, i capi tradizionali. Aspri dissidi si erano creati anche con alcuni paesi occidentali, specie gli Stati Uniti e la Francia, rispetto ai quali il Burkina Faso era stato per lungo tempo in una posizione di dipendenza economica e di sudditanza politica. Sankara era solo, troppo debole per avere la meglio su tutti. Ma l’immagine di questo giovane rivoluzionario che osò sfidare i grandi del mondo, e che seppe incarnare le speranze di liberazione di un intero continente, resta un esempio di integrità e di coraggio che riempie di orgoglio milioni di africani. |
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Arrigo Molinari: ![]() Laureatosi in giurisprudenza a Napoli nel 1953, nello stesso anno visse il concorso di vicecommissario aggiunto di Polizia, e presterà servizio alla questura di Imperia, al commissariato di Sanremo e alla questura di Genova. Da avvocato, Molinari si dedica ad un fenomeno, nella provincia di Imperia, di anatocismo bancario, riuscendo a far indagare sei ex direttori di un istituto di credito. La sua battaglia più grande, inizia a ridosso dell’anno duemila e lo vede citare in giudizio Bankitalia per la truffa del Signoraggio. Fu assassinato, nella sua abitazione di Andora il 27 Settembre 2005 con numerose coltellate, Arrigo Molinari non riuscirà mai a deporre all’udienza fissata per il 5 Ottobre 2005. La settimana prima dell’assassinio «il Giornale» aveva intervistato Arrigo Molinari, in occasione dell'udienza presso il tribunale civile su due ricorsi da lui presentati contro Banca d'Italia e Banca centrale europea. Ecco la testimonianza che stava per essere pubblicata. >Dica la verità, avvocato Molinari: anche lei ce l'ha con Fazio. Infierisce. «Neanche per sogno. Io ce l'ho con la Banca d'Italia e con i suoi soci voraci banchieri privati». >Cos'hanno fatto di così terribile? «Hanno divorato l'istituto centrale di Palazzo Koch, rendendolo non più arbitro e non più ente di diritto pubblico. Con un'anomalia tutta italiana». >Ai danni dei risparmiatori. «...che adesso devono sapere esattamente come stanno le cose». >Ci aiuti a capire. «Sta tutto scritto nei miei due ricorsi, riuniti ex articolo 700 del codice di procedura civile, contro la Banca d'Italia e la Banca centrale europea per la cosiddettatruffa del “Signoraggio“, consentita alle stesse fin dal 1992». >Ricordiamo chi era, allora, il ministro del Tesoro. «Era un ministro sottile che ha permesso agli istituti di credito privati di impadronirsi del loro arbitro Bankitalia, e quindi di battere moneta e di prestarla allo Stato stesso con tasso di sconto a favore delle banche private». >Il “Signoraggio“ è questo? «Il reddito da “Signoraggio“ a soggetti privati si fonda su una norma statutaria privata di una società di capitali, e quindi su un atto inidoneo e inefficace per la generalità, per cui i magistrati aditi dei tribunali di Genova, Savona e Imperia non troveranno alcun ostacolo derivante da un atto di legge. L'inesistenza di una disciplina normativa consente di accogliere i tre ricorsi senza problema di gerarchia di fonti». Le conseguenze del “Signoraggio“? «Rovinose per i cittadini, che si sono sempre fidati delle banche e di chi le doveva controllare». >Tutta colpa delle banche? «Sarò più chiaro, la materia è complessa. Dunque: le banche centrali e quindi la Banca d'Italia, venuta meno la convertibilità in oro e la riserva aurea, non sono più proprietarie della moneta che emettono e su cui illecitamente e senza una normativa che glielo consente percepiscono interessi grazie al tasso di sconto, prestandolo al Tesoro». >Non si comportano bene... «Per niente! Ora i cittadini risparmiatori sono costretti a far ricorso al tribunale per farsi restituire urgentemente il reddito da “Signoraggio“ alla collettività, a seguito dell'esproprio da parte delle banche private italiane che, con un colpo di mano, grazie a un sottile ministro che ha molte e gravi responsabilità, si sono impadronite della Banca d'Italia battendo poi moneta e togliendo la sovranità monetaria allo Stato che, inerte, dal 1992 a oggi ha consentito questa assurdità». >Un bel problema, non c'è che dire. «Infatti. Ma voglio essere ancora più chiaro. L'emissione della moneta, attraverso il prestito, poteva ritenersi legittima quando la moneta era concepita come titolo di credito rappresentativo della Riserva e per ciò stesso convertibile in oro, a richiesta del portatore della banconota». >Poi, invece... «Poi, cioè una volta abolita la convertibilità e la stessa Riserva anche nelle transazioni delle Banche centrali avvenuta con la fine degli accordi di Bretton Woods del 15 agosto 1971, la Banca di emissione cessa di essere proprietaria della moneta in quanto titolare della Riserva aurea». >Lei sostiene che Bankitalia si prende diritti che non può avere. «Appunto. Prima Bankitalia, nella sua qualità di società commerciale, fino all'introduzione dell'euro in via esclusiva e successivamente a tale evento, quale promanazione nazionale della Banca centrale europea, si arroga arbitrariamente e illegalmente il diritto di percepire il reddito monetario derivante dalla differenza tra il valore nominale della moneta in circolazione, detratti i costi di produzione, in luogo dello Stato e dei cittadini italiani». >Un assurdo tutto italiano, secondo lei. «Certamente. Sembra un assurdo, ma purtroppo è una realtà. L'euro, però, è dei cittadini italiani ed europei, e non, come sta avvenendo in Italia, della banca centrale e dei suoi soci banchieri privati». >Quasi tutto chiaro. Ma che si fa adesso? «Farà tutto il tribunale. Dovrà chiarire se esiste una norma nazionale e/o comunitaria che consente alla Banca centrale europea, di cui le singole banche nazionali dei Paesi membri sono divenute articolazioni, di emettere denaro prestandolo e/o addebitandolo alla collettività. L'emissione va distinta dal prestito di denaro: la prima ha finalità di conio, il secondo presuppone la qualità di proprietario del bene, oggetto del prestito». >Lei, professore, ha fiducia? «Certo. La magistratura dovrà dire basta!». |
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Lech Kaczynski: ![]() Politico polacco. Militava nel partito conservatore Prawo i Sprawiedliwość (PiS). Era presidente della Repubblica di Polonia dal 2005 ed ebbe precedentemente ricoperto l'incarico di presidente (sindaco) di Varsavia dal 2002 fino al 22 dicembre 2005. Morì in un disastro aereo mentre ricopriva la carica di presidente della Repubblica. In quei giorni, a causa della nube provocata da un'eruzione vulcanica in Islanda, vennero annullati anche voli come Barcellona - Lamezia Terme … pertanto ai funerali non parteciparono personalità come: Obama, il Principe Carlo, Angela Merkel e il cancelliere tedesco [da Berlino a 400 km di distanza], Nicolas Sarkozy e Berlusconi … Riporto ora parte del discorso della giornalista Polacca Jane Burgermeister, nel servizio girato a Krakovia il 18 aprile 2010 durante i funerali del presidente Lech Kaczynski. “Persistono una serie di dubbi a proposito della natura dell’incidente aereo che ha ucciso non solo il presidente Lech Kaczynski, ma anche circa 100 personaggi tra forze di polizia forze armate e civili parte integrante dell’élite. Numerose persone cominciano a chiedersi se si sia trattato davvero di un incidente, qui in Polonia. Si crede che non si sia andati effettivamente a fondo nelle indagini, anche perché le indagini forensi sono state realizzate dagli investigatori russi e numerose delle risultanze sono state spedite a Mosca, insieme ai corpi delle persone che pare siano morte in questo incidente. In effetti, degli spari possono essere uditi nel video girato immediatamente dopo la caduta dell’aereo, in questo piccolo boschetto vicino Smolensk. Almeno 4 colpi di pistola, spari da pistole di piccolo calibro e si continua a parlare del fatto che alcuni soggetti, parte delle forze militari, abbiano raggiunto i sospetti e li abbiano eliminati, assicurandosi che non vi fosse alcun testimone delle dinamiche dell’incidente. Questo videotape è oggi a disposizione dal funzionario di Stato polacco responsabile delle indagini. Un altro elemento che ha dato una serie di ulteriori dubbi sta nel fatto che la scatola nera è stata recuperata e pare mostrasse che il velivolo Tupolev funzionasse perfettamente, che non vi sia stato alcun problema tecnico sull’aereo ed era stato recentemente revisionato nel dicembre 2009. È emerso che questo specifico velivolo Tupolev fosse dotato di un sistema speciale in grado di assicurare che il pilota venisse informato se l’aereo stesse approssimando ostacoli pericolosi o nel caso stesse avvicinandosi troppo al terreno, un cosiddetto Terrain Awareness Warnins System, quindi il pilota polacco doveva necessariamente essere consapevole della sue estrema prossimità agli alberi. Sulla base del resoconto ufficiale, l’aereo sarebbe precipitato in un bosco ad appena 1 km di distanza dalla pista di atterraggio. Per l’esattezza, a circa 420 metri a sinistra della pista, ufficialmente, l’aereo avrebbe colpito un albero con l’ala sinistra, l’ala si sarebbe spezzata e l’aereo avrebbe quindi virato verso sinistra precipitando. Frammenti dell’aereo sono stati ritrovati in un’area di circa 500 metri di raggio, tuttavia nessuno dei corpi è stato ritrovato e nessun oggetto personale dei passeggeri che si presuppone siano morti in tale incidente, né sono visibili in nessuno dei video che hanno documentato l’incidente dopo che l’aereo è precipitato al suolo. I servizi di sicurezza russi sono immediatamente intervenuti per impedire ai giornalisti di raggiungere il punto in cui l’aereo era precipitato ed hanno inoltre confiscato le foto ed i documenti video relativi all’incidente. I giornalisti russi hanno rivelato che la struttura radar presente presso l’aeroporto di Smolenskera fu smantellata successivamente alla visita del primo ministro Donald Tusk di Vladimir Putin in data 8 aprile, appena prima che l’aereo che trasportava Kaczynski e l’élite polacca precipitasse a Smolensk. Inoltre pare esistano testimoni che sostengono di aver notato personale militare operare sul sistema di segnalazione della pista di atterraggio immediatamente dopo l’incidente. Tutto questo sta ulteriormente favorendo le speculazioni a proposito del fatto che tale sistema di segnalazione sia stato sabotato per ingannare il pilota a proposito dell’effettiva localizzazione della pista e spingerlo sui boschi. Immediatamente dopo l’incidente, sono circolate voci in base alle quali Lech Kaczynki avesse interferito con il pilota determinando la caduta dell’aereo, tuttavia le registrazioni recuperate e relative alla cabina di pilotaggio mostrano invece che nessuno interferì. Inoltre, i media Hanno sostenuto che il pilota dell’aereo polacco non fosse in grado di parlare in russo in maniera adeguata, questo elemento è ciò che venne dichiarato dai controllori del traffico aereo russo, tuttavia i colleghi del pilota polacco sostengono che egli parlasse benissimo il russo. All’inizio, ci è stato detto dai media che l’aereo tentò per ben 4 volte di atterrare a Smolensk a causa della densa nebbia, ma nel frattempo è invece venuto fuori che l’aereo effettuo un solo tentativo, ovvero quando è precipitato. Pare deducibile dunque ,che vennero date al pilota informazioni errate sull’effettivo posizionamento della pista di atterraggio, probabilmente quest’ultimo venne male indirizzato affinché precipitasse all’interno del bosco. Inoltre un’esplosione avrebbe quindi staccato l’ala sinistra del velivolo mentre il pilota si trovava nella fase di discesa. Successivamente quando l’aereo è precipitato in quel piccolo bosco, un piccolo gruppo di individui pare essersi recato sul luogo per eliminare il personale di bordo. La completa assenza dei corpi farebbe pensare al fatto che questi Generali di elevato livello, il Presidente della Banca Centrale, il Capo della Sicurezza, i due candidati presidenziali in opposizione e un gran numero di membri dell’opposizione in Parlamento non fossero affatto sull’aereo, ma che siano stati uccisi o comunque rapiti in Polonia e che la loro sparizione sia stata semplicemente tenuta nascosta affinché passasse il messaggio che questi fossero in realtà morti nell’incedente. […] È stranamente singolare che tale incidente si sia verificato esattamente in occasione del 70° Anniversario del massacro perpetrato dall’esercito russo ai danni di 22.000 ufficiali dell’esercito polacco, accademici e leader politici che furono massacrati dalle forze di sicurezza sovietiche con il consenso implicito della Germania nazista. I polacchi si sentono oggi privi dei loro leader, e numerose persone si chiedono chi si nasconda in realtà alle spalle di questo straordinario evento. È importante ricordare che la Polonia rappresenta l’unico paese in Europa che ha rifiutato di fare ricorso al vaccino contro l’influenza suina, grazie alla coraggiosa condotta del Ministro della sanità polacco, Eva Kopac, inoltre la Polonia rappresenta il paese il cui Governo della Banca Centrale ha posticipato o comunque non ha inteso permettere che la moneta nazionale, lo zloty, fosse rivalutata rispetto all’attuale tasso di cambio dell’euro, una scelta che sinora aveva garantito una serie di positive ricadute economiche, aumentando le esportazioni, l’occupazione e le entrate fiscali per il paese. Il Presidente della Banca Centrale Nazionale aveva già affermato di non aver bisogno di prestiti dal Fondo Monetario internazionale, e la Polonia è l’unico paese a non trovarsi in recessione in Europa, ed è anzi cresciuta del 2,7 % quest’anno e dell1,7% lo scorso anno. L’ammontare del debito pubblico è relativamente basso rispetto a numerosi altri paesi, tuttavia, dopo la morte del Presidente della Banca Centrale nell’incidente aereo, ci si attende che la Polonoia decida di entrare a tutti gli effetti nell’area Euro, incrementando la dimensione del proprio debito pubblico, in tempi brevissimi.” |
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http://www.statoquotidiano.it/13/11/2009/i-cambiavalute-e-le-loro-monete-scacciati-dal-tempio-di-gesu/5432/
http://www.disinformazione.it/mohammed_mossadeq.htm
http://www.disinformazione.it/mohammed_mossadeq.htm
http://biografieonline.it/biografia.htm ... or+Allende
http://www.signoraggio.com/signoraggio_jfkvsfed.html
http://www.missionaridafrica.org/archiv ... _03/08.htm
http://ilsignoraggio.blogspot.com/2005/ ... usura.html