Niente pecore, ma la lezione è andate bene uguale.
Abbiamo simulato un mercato con alcune carte del gioco "mercante in fiera".
Giocano tre squadre: gli ortolani, gli allevatori e i salumieri.
Si sono quindi susseguiti tre mercati:
1.
baratto con l'ausilio di tabelle di conversione/equivalenza alla lavagna (1 pera = 2 patate = 4 finocchi etc.);
2.
moneta merce, con conchiglie e sacchetti di sale (1 sacch.sale=10 conchiglie) introdotti da un raccoglitore di conchiglie/"salaro" (me medesimo, nuova figura nel mercato); le tabelle vengono riconvertite in unità di misura "conchiglia" [C];
3.
moneta nominale bce, su deposito iniziale da parte del banchiere (me medesimo, nuova figura) di oro (che nel finale si rivela essere stato sostituito furtivamente con ceci

), con prestiti al 10% di interesse e listini prezzi in euro [€] (forte l'esclamazione di un ragazzo: ma allora sei uno strozzino!!).
Alla fine si dimostra che, fidandosi del banchiere, questi a chiusura mercato si arricchisce senza produrre o vendere beni, solo attraverso la gestione contabile dei prestiti erogati.
Sarebbe bastato che i partecipanti avessero battuto moneta da sé per non essere truffati (anche su un semplici fogli di carta con su scritto ad esempio il nome della scuola e il valore nominale), ma non ho avuto tempo per fare quest'altro mercato purtroppo.
Se è riuscito con le pesti di 12/13 anni con cui ho a che fare (dalle grida sembrava davvero di essere al mercato...) penso possa riuscire ovunque!
Come promemoria ho lasciato un fumetto PRIMIT a cranio.
A breve altre foto (e un regolamento in pdf).