Grillo: "La Digos mi ha suggerito di andare via" "Alla piazza sono arrivato. è lunga e stretta e non riuscivo ad entrare. Di nuovo le tv mi hanno circondato e non sono riuscite ad entrare. La Digos ha detto che c'era un caso di pericolo, che un signore è caduto dalla bicicletta. Io sono salito sulla macchina e l'ho sfasciata. La Digos ha voluto che andassi via e sono tornato in albergo". Così Beppe Grillo, intervenendo su 'La Cosa', la web tv del M5S. |
Francia, i matrimoni gay sono legge. Le coppie omosex potranno adottare. Silvy Berluscox e Matteuss Rènzìn avviano le pratiche per Beppy Grillet |
> | Zagrebelsky, Beppe Grillo e il terzo posto alle Quirinarie Gustavo Zagrebelsky di Libertà e Giustizia parla con il Corriere della Sera del presindenzialismo e del Pd, vittima secondo lui della sindrome di Stoccolma per aver accettato la proposta del PdL. Poi il costituzionalista dice cosa pensa del suo terzo posto alle Quirinarie e di Beppe Grillo «A leggere certi blog, è uno strumento per scambiarsi insulti. La discussione non è questa, è dialogo, scambio di logos, di buone ragioni. La rete può far emergere bisogni, che però hanno bisogno di sintesi. E solo una struttura di persone responsabili di fronte a militanti ed elettori la può fare». Grillo sostiene che gli eletti siano solo il terminale della rete. L’M5S è uno strumento di dialogo, o un’autocrazia? «Gli eletti sono il terminale di un programma, che però va adeguato di continuo ai cambiamenti della realtà. Non hanno vincolo di mandato, ma non è che possono fare quello che gli pare. Quanto alla rete, è fondamentale la trasparenza». Che effetto le ha fatto vedere il suo nome nelle «quirinarie»? Si è pure piazzato bene, al quarto posto.. «Sì ma con 4300 voti: cosa sono su 60 milioni di italiani? In ogni caso, nessuno mi ha mai interpellato. Neppure un colpo di telefono. Una cosa strana, che fa riflettere. Più che “quirinarie”, sono state un limitato sondaggio di opinione». Rodotà poi è entrato in urto con Grillo. «Ringrazio il cielo che sia toccata a lui. Il Signore mi ha messo una mano sulla testa..» |
> | Casaleggio dà forfait all'ultimo minuto, non incontra gli imprenditori del Nordest Le motivazioni, legate a improvvisi impegni familiari, non convincono l'organizzatore. Colomban: "Forse temeva che lo avremmo processato". Il cofondatore del M5S non andrà neanche al Quirinale CISON DI VALMARINO (TREVISO) - Si sono radunati per parlare di cosa le aziende si aspettano dalla politica, ma alla fine hanno aspettato invano anche il loro interlocutore: Gianroberto Casaleggio. Circa 400 imprenditori riuniti a Castelbrando, a Cison di Valmarino, nel trevigiano, che avevano risposto all'invito della Confapri per un incontro su 'Come far ripartire l'Italia', sono rimasti delusi dall'assenza di chi, a quell'incontro, avrebbe dovuto presenziare. La motivazione ufficiale è legata a improvvisi impegni familiari, ma la giustificazione non ha convinto molti, primo tra tutti l'organizzatore, Massimo Colomban, il quale non sa darsi spiegazioni se non quella legata al possibile effetto di un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano 'L'Unità', in cui - ma secondo lo stesso Colomban le sue parole sarebbero state fraintese - Casaleggio sarebbe stato indicato come rappresentante di un movimento che ha deluso le aspettative della classe imprenditoriale. "Forse temeva che lo avremmo processato - ha detto Colomban, subito dopo aver appreso la notizia del forfait dell'ideologo di M5S - anche se è ovvio che, come oggi stiamo facendo con tutti gli esponenti politici, stiamo chiedendo loro di rendere conto del loro operato in relazione alle istanze delle imprese. Fino ad oggi Casaleggio non mi ha mai dato buca - ha aggiunto ancora l'organizzatore, da sempre vicino al M5S - e ora nemmeno mi risponde al telefono, per cui non riesco a fornire una spiegazione precisa del suo comportamento". Casaleggio, in ogni caso, non è stato l'unico a trasmettere delle giustificazioni per assenze rese note solo all'ultimo momento. La tavola rotonda fra sindaci, alla quale avrebbero dovuto partecipare Flavio Tosi (Verona), Giovanni Manildo (Treviso), e Federico Pizzarotti (Parma) non si è infatti potuta svolgere per la mancanza sul palco degli ultimi due, mentre Tosi è stato aggregato a un altro dei diversi confronti in programma. Assente anche al Quirinale. Casaleggio non andrà neanche al Quirinale il 10 luglio alle 12. Beppe Grillo e i due capigruppo 5 Stelle, Riccardo Nuti e Nicola Morra, saliranno al Colle per l'incontro con il Capo dello Stato per denunciare "l'affronto" di un Parlamento che ritengono ormai esautorato. Due saranno i punti chiave del colloquio: emergenza economica, con alcuni dati nero su bianco relativi a disoccupazione, consumi e impres, e 'emergenza parlamentare'. (08 luglio 2013) © RIPRODUZIONE RISERVATA |
> | LE DIMISSIONI DA PRESIDENTE DEL GRUPPO ALLA CAMERA M5S e la fattura al consulente non pagata Lombardi «Lascio solo per motivi personali» La deputata replica dopo che l'assemblea ha imputato a lei il costo di un collaboratore invece che al gruppo «Mi sono dimessa per motivi strettamente personali e non certo per una fattura». Roberta Lombardi risponde dopo le polemiche. Rumors e gossip, nati dopo le sue dimissioni da presidente del gruppo alla Camera, che la volevano infuriata con i colleghi, rei di non aver approvato una fattura di diecimila euro per Caris Vanghetti, consulente per la comunicazione, saldata poi dalla stessa Lombardi invece che dall'intero gruppo. Per i maligni sarebbe stata quella la molla che ha spinto Lombardi alla decisione. Un articolo del Fatto Quotidiano mette in relazione i due eventi. Ma lei non ci sta e a Corriere.it replica: «Ho lasciato per fatti strettamente personali. Non sono sicura di poter garantire lo stesso impegno nei prossimi mesi». Il testimone come portavoce alla Camera era già passato al collega Riccardo Nuti, che ora andrà ad assumere anche la carica di presidente dei M5S alla Camera. E se questo ruolo fino ad oggi era rimasto sulle spalle di Lombardi, ora lei spiega: « «Nei prossimi mesi non potrò garantire continuità nella mia presenza, come il ruolo richiederebbe. Ma resto nel Gruppo e, come ovvio, nel M5S». SEMPRE AL SUO FIANCO - A scatenare le illazioni su una frattura, la decisione dell'assemblea di non considerare il lavoro svolto da Caris Vanghetti, consulente per la comunicazione, a beneficio di tutto il gruppo. Il tutto nonostante Vanghetti si sia adoperato parecchio in questi mesi. Caris è l'uomo che trovato i posti in Aula per i deputati, è colui che ha organizzato la visita ai carabinieri feriti nell'attentato a Palazzo Chigi. Ed è l'uomo che si è adoperato per trovare una stanza affinché una deputata potesse allattare tranquilla. Poi la mediazione con il Quirinale e i rapporti con le altre forze politiche nei giorni concitati dell'elezione del Capo dello Stato. Una figura preziosa, dunque. Sempre al fianco di Lombardi, anche nei momenti più difficili, tra attacchi e incertezze. «Certo mi sarebbe piaciuta un po' più di riconoscenza da parte dell'Assemblea. Lui in fondo si è speso per tutti. Ma va bene così, per me non è un problema. Ho saldato io la fattura», commenta la ex capogruppo. E se le dimissioni di Lombardi non sono legate alla decisione dell'assemblea, l'atteggiamento tenuto lascia però un po' di amaro in bocca. «Forse ha giocato il fatto che i colleghi l'abbiano sempre visto al mio fianco e l'abbiano identificato come una mia risorsa, un mio collaboratore. Ma pazienza, va bene così». 24 luglio 2013 | 17:31 |
sandropascucci ha scritto:ps: secondo me la Lombardi "aspetta".. no? vedremo..
Roberta Lombardi M5s: "Mia figlia? A me piacerebbe tanto chiamarla Stella" |
> | M5S, Di Battista: "Casaleggio comanda anche su Grillo" Il parlamentare del Movimento rilancia una tesi simile a quella sostenuta un anno fa dal dissidente Favia: "La vera mente è Gianroberto" M5S, Di Battista: "Casaleggio comanda anche su Grillo" (agf) ROMA - Il vero capo del Movimento 5 Stelle è Gianroberto Casaleggio, parola del deputato grillino Alessandro Di Battista. Il parlamentare, parlando oggi a 'Un Giorno da Pecora', su Radio2, si è soffermato sulla figura di Beppe Grillo. "Io faccio parte di quelli che vengono chiamati i fedelissimi. Io, la Taverna, Luigi Di Maio. Ma anche noi, in realtà, non è che Grillo non lo critichiamo". "Per esempio, qual è la critica maggiore che gli muoverebbe?", gli hanno chiesto i conduttori della trasmissione. "Lui - ha replicato Di Battista - è stato poco presente i primi sette mesi e poi è troppo moderato". Come lo vorrebbe? "Più duro. Rispetto a lui i sono più moderato dal punto linguistico ma sono più duro nei contenuti". Secondo lei, chi comanda tra Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio? "Secondo me Gianroberto". Cioè Casaleggio comanda Grillo? "Assolutamente. La mente è Gianroberto, Grillo il cuore", ha sentenziato il parlamentare. Seppure dette in un contesto completamente diverso e con un intento elogiativo più che di critica, le parole di Di Battista colpiscono perché ricordano molto l'analisi fatta da Giovanni Favia nel celebre fuorionda "rubato" da La7. "Ha sempre deciso Casaleggio da solo, ha sempre fatto cosi. Se Casaleggio non facesse il padre padrone io il simbolo glielo lascerei anche", disse poco più di un anno fa l'allora esponente emiliano del M5S finendo per essere espulso dal movimento. Di Battista ha parlato poi anche dei suoi trascorsi politici. "Ero di sinistra, ho votato Pd ma poi sono andato in pellegrinaggio al Divino Amore a chiedere l'espiazione", ha detto. "Votai veltroni - ha ricordato - purtroppo ero così antiberlusconiano che credevo che il Pd fosse diverso dal Pdl". |
> | Financial Times: Grillo, una zavorra per i Cinque Stelle Durissimo commento del giornale della City sull'uscita del comico a Padova: dove, durante uno show, aveva paragonato il neo sindaco di Londra a un terrorista di ANNA LOMBARDI 17 maggio 2016 Grillo e la battutaccia sul sindaco musulmano di Londra: Grillo e la battutaccia sul sindaco musulmano di Londra: "Se si fa esplodere a Westminster..." Racism isn't funny, Beppe 218 Financial Times: Grillo, una zavorra per i Cinque Stelle Beppe Grillo durante uno spettacolo (ansa) "E se Beppe Grillo si stesse trasformando nella zavorra del Movimento 5 Stelle?". Se lo chiede in Financial Times in un articolo del commentatore di affari europei Tony Barber, che arriva a corollario della numerose reazioni negative da parte della stampa britannica sull'uscita del leader del movimento sul neo eletto sindaco di Londra, Sadiq Khan. A lui sabato sera - davanti al pubblico di 2500 persone accorse a vedere il suo show al Gran Teatro Geox di Padova - il comico aveva dedicato l'unica battutaccia politica dello spettacolo. Commentando la straordinarietà dell'elezione del primo sindaco musulmano ingese (definito a torto "bangladesciano" nonostante Khan sia nato in Gran Bretagna da genitori pachistani) dimostrazione, secondo Grillo, che non si deve smettere mai di sognare, aveva concluso: "voglio poi vedere quando si fa saltare in aria a Westminster...". Una battutaccia che non era sfuggita alla stampa britannica, secondo cui paragonare Sadiq Khan a un terrorista è una caduta così grave da poter creare problemi alla candidata del M5s nella corsa a sindaco di Roma e al vicepresidente della Camera Luigi Di Maio "a caccia di credibilità internazionale". E anche al suo alleato a Strasburgo Nigel Farage, leader del partito anti-europeo britannico Ukip. L'editoriale di Barber sul Ft, rincara la dose: non solo attaccando le qualità artistiche di Grillo "che a 67 anni sembra un uomo stanco della vita pubblica e sempre più fuori dal mondo. Un comico che sembra aver perso il suo istinto del comico". Ma anche sottolineando come la sua esuberanza getti un ombra "sugli sforzi dei giovani attivisti 5 stelle che cercano di trasformare il movimento in un partito più maturo, saggio ed elettoralmente credibile" Una zavorra insomma: che rischia di affondare il movimento. Barber nota infatti che "fino ad ora il Movimento si era astenuto da scherzi fatui e insulti razzisti, tipici invece dei partiti populisti di destra". L'incidente di Padova potrebbe ora cambiare tutto, secondo il quotidiano inglese. Mettendo in crisi chi, nel movimento "sta lottando per trovare un messaggio politico più ampio che raggiunga un elettorato ancora in deciso". La sfida delle comunali del 5 giugno in questo senso è importantissima, visto che il secondo partito italiano è a pochi punti dal Pd di Renzi. Intanto arrivano le prime reazioni anche dal Labour britannico: se infatti fino ad ora l'ufficio del sindaco di Londra non aveva voluto commentare la "battuta" di Grillo, oggi a parlare è Ivana Bartoletti,unica italiana nella lista di Sadiq Khan. "Una frase del genere - ha detto- non dovrebbe avere diritto di cittadinanza nel mondo in cui viviamo e mi auguro che i membri del movimento, alcuni dei quali aspirano a ruoli di guida nelle città, se ne dissocino al più presto". |
> | BENISSIMO!!!! Questo e´il primo passo nella direzione giusta. Il secondo e´il ritorno ad una moneta sovrana. Se il M5S riesce ad ottenere cio´il 90% della crisi e´risolto. Poi bisogna ritornare in possesso delle riserve auree (2400 tonnellate)che possono garantire la nuova moneta sovrana e siamo sulla strada buona per diventare uno stato VERO e INDIPENDENTE. Allora i buoni del tesoro andranno a ruba nel mondo, anche a tassi molto bassi. Questo fara´si´che lo stato e i cittadini italiani si possano finanziare e possano investire. Patrizia 18.05.16 15:29| |
Francesco Fata ha scritto: "datemi la banca privata unica e me ne fotto di chi è la banca centrale perché non mi servirà più".
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