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Banca Monte dei Paschi di Siena cede 50 filiali a Banca CR Firenze (Gruppo Intesa Sanpaolo) 11 Giugno 2010 h.13:00 Torino, Milano, Siena – Intesa Sanpaolo e Banca Monte dei Paschi di Siena hanno perfezionato oggi la cessione di 50 filiali di Banca Monte dei Paschi di Siena a Banca CR Firenze (Gruppo Intesa Sanpaolo) al prezzo di 200 milioni di euro. |
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Perfezionamento dell’operazione di acquisto da parte del Gruppo Banca Carige di 22 sportelli dalla Banca Monte dei Paschi di Siena 28 Maggio 2010 h.15:53 Genova, Siena – La Banca Carige e le altre banche del Gruppo, Cassa di Risparmio di Carrara e Banca del Monte di Lucca, hanno sottoscritto nella giornata odierna i contratti definitivi di acquisizione di complessivi 22 sportelli dalla Banca Monte dei Paschi di Siena a fronte di un prezzo pari a € 130 milioni, calcolato sulla base dei dati della raccolta totale relativi al 30/09/2009. Al 30 settembre 2009 gli sportelli in questione intermediavano circa 1.537 milioni di euro di raccolta totale e circa 840 milioni di euro di impieghi. |
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2. Requisiti legali di ammissione alle aste Attualmente possono partecipare alle aste dei titoli di Stato, purché autorizzati all’esercizio di almeno una delle attività indicate nell’art. 1, comma 5 del T.U. delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (D. lgs. 24 febbraio 1998 n. 58), i seguenti operatori: a) le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie iscritte all’albo previsto dall’art. 13, comma 1, del T.U. delle leggi in materia bancaria e creditizia (D. lgs. 1° settembre 1993 n. 385). Le banche comunitarie ed extracomunitarie possono partecipare alle aste anche se ammesse alla prestazione di servizi in Italia senza stabilimento di succursali, ai sensi dell’art. 16 del medesimo T.U.; b) le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento extracomunitarie iscritte all’albo istituito presso la CONSOB, previsto dall’art. 20, comma 1, del menzionato T.U. delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (D. lgs. 24 febbraio 1998 n. 58), ovvero le imprese di investimento comunitarie iscritte nell’apposito elenco allegato a detto albo. Tra i primary dealers del MTS il Ministero dell’Economia e delle Finanze seleziona gli “specialisti in titoli di Stato” di cui all’art. 3 del d.m. 13 maggio 1999 n. 219, e successive modifiche e integrazioni, i quali possono intervenire anche ai collocamenti supplementari ad essi riservati, alle operazioni di acquisto (buy-back) e alle operazioni di concambio. |
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Tra i primary dealers del MTS il Ministero dell’Economia e delle Finanze seleziona gli “specialisti in titoli di Stato” di cui all’art. 3 del d.m. 13 maggio 1999 n. 219, e successive modifiche e integrazioni, i quali possono intervenire anche ai collocamenti supplementari ad essi riservati, alle operazioni di acquisto (buy-back) e alle operazioni di concambio. |
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Primary dealer [operatore principale] Banca (v.) o impresa d'investimenti (v.) operante sul mercato telematico dei titoli di Stato (v. MTS) che svolge il ruolo di vero e proprio operatore principale La qualifica di operatore principale è ufficializzata da un apposito elenco gestito dalla Banca d'Italia (v.). I requisiti per potervi accedere sono di carattere patrimoniale (almeno 50 miliardi di patrimonio netto) e professionale (aver negoziato nell'anno precedente titoli di Stato per non meno di 10.000 miliardi). Inoltre i primary dealers sono tenuti a seguire le direttive del Comitato di gestione del MTS in ordine al controvalore minimo (1% degli scambi effettuati sull'intero mercato) e ai titoli (almeno 5) da negoziare. Peculiarità che distingue un primary dealer da un dealer tout court è la capacità di fare mercato, di quotare, cioè i prezzi di acquisti e di vendita dei titoli. |
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''Cio' che stupisce - prosegue il Tesoro - e' che MF confonda le aste, il cui esito e' quello sopra descritto, con i collocamenti supplementari riservati agli Specialisti in titoli di Stato, ai quali e' data facolta', fino alle ore 15,30 del giorno successivo all'asta, di sottoscrivere - al prezzo di aggiudicazione - una percentuale del quantitativo offerto nell'asta medesima (in questo caso pari al 10%). Si tratta pertanto di un collocamento a tasso fisso, di cui gli Specialisti si avvalgono a loro esclusiva discrezione, e il Tesoro, nella sua programmazione delle emissioni non fa affidamento sulla copertura potenziale che ne deriva (pur tenendone conto, com'e' ovvio, nel calibrare i quantitativi delle emissioni successive)''. ''Se si fa una retrospettiva dei collocamenti supplementari - conclude la nota del Ministero - la loro natura di ''opzione'' a disposizione degli Specialisti emerge con chiarezza, non essendo affatto raro, anche in condizioni di mercato particolarmente favorevoli, che non vi siano richieste in tale fase. Si sottolinea che i collocamenti supplementari, configurati giuridicamente come tranche a se' dei titoli in emissione, esistono dal 1994''. |
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Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato Conto del Ministero del Tesoro presso la Banca d'Italia, il cui scopo è quello di ridurre, tramite rimborso o riacquisto, lo stock dei titoli di Stato (v.) in circolazione (v. Ammortamento del debito pubblico). Istituito dalla L. 27 ottobre 1993, n. 432, il Fondo è operativo dal 1995: ad esso sono destinati i proventi delle privatizzazioni (v.), il gettito derivante da entrate straordinarie ed altre eventuali assegnazioni. Le somme depositate nel Fondo, somme su cui la Banca d'Italia corrisponde ogni semestre un tasso d'interesse pari a quello medio dei BOT (v.) semestrali, possono essere utilizzate per: — l'acquisto di titoli di Stato in circolazione (c.d. buy-back); — il rimborso di titoli in scadenza. Le operazioni di buy-back (secondo il D.M. 21 luglio 2000), possono essere effettuate: — tramite incarico, conferito dal Ministro del Tesoro alla Banca d'Italia o ai superprimary dealers (v.), con l'indicazione del prezzo massimo accoglibile; — tramite asta competitiva (v.) riservata ai superprimary che intervengono per conto proprio e della clientela. In questa c.d. reserve auction (o asta al contrario) ogni operatore presenta tre offerte per ogni tipo di titolo indicando il capitale nominale del titolo stesso ed il prezzo richiesto. |
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Superprimary dealer Operatore che svolge la propria attività sul mercato dei titoli di Stato (v. MTS) e che si distingue dal primary dealer (v.) per la maggiore struttura dimensionale (patrimonio e volume di negoziazione effettuate normalmente). Diversamente dai primary dealers, inoltre, i superprimary dealers possono partecipare a operazioni di concambio del Tesoro, vale a dire a operazioni attraverso le quali si attua la sostituzione di titoli difficilmente negoziabili con titoli a più alto grado di liquidità. Analogamente a quanto avviene per i primary dealers anche i superprimary dealers fungono da market makers, quotano, cioè, i prezzi di acquisto e di vendita dei titoli. |
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The object of this paper is to study the microstructure of the Italian Secondary Treasury bond market (Mercato Telematico dei titoli di Stato) [...]. MTS [...] was created in 1988. [...] The reform of 1994 introduced the distinction between super primary dealers¹. The introduction of a number of super primary dealers continuously quoting bid and ask prices for most of the issues traded on MTS was aimed at increasing the liquidity of the market. MTS participants are therefore now divided into three categories: 15 specialists, 24 primary dealers and 180 dealers². The specialists are subjective to quantitative and qualitative requirements³ that are effectively binding and exert a great deal of pressure on their trading activity. In return, they have privileged treatment at certain bond issues and privileged relations with the authorities. Specialists are invited to a monthly meeting which, ideally, should provide them with private information on trading activity and economic conditions. ² The number of market participants changes every year, after the summer selection undertaken by the Bank of Italy. ³ Specialists are obliged to trade continuously in a set number (around 40) of securities and to guarantee a certain volume. Each must make daily trades amounting of the 2% of the total volume of each category of securities (namely T-bills, credit certificates and bonds) and 3% of the total volume of securities. Moreover, each specialist is obliged to trade 4 securities in lots of predefined size (25 billion lire) on a continuous basis. They also have to satisfy some qualitative constraints, namely: "distance from volume traded", "distance from market spread", and "distance from number of bonds traded". The Bank of Italy continuously monitors the specialists' conduct. These rules have been modified by new regulations, which have been recently approved by the Managing Commettee (Comitato di Gestione) of the MTS and by the Treasury (July 1998). |
Umiltao ha scritto:I collocamenti supplementari sono un' opzione esclusiva degli Specialisti, non del Ministero del Tesoro: infatti essi devono pure fare richiesta esplicita al Tesoro per tali emissioni supplementari, possibili dal 1994.
Quindi non è il Tesoro a dover indire aste supplementari per trovare liquidità aggiuntiva sul mercato in caso di bisogno, ma è il mercato primario a richiedere queste stesse aste.
Umiltao ha scritto:......
Tali acquisti avvengono sia con capitale derivante dagli utili conferiti a riserva o in generale all' aumento di capitale della banca (capitale spesso identificato dall' ormai famoso patrimonio di vigilanza o TIER 1) sia con capitale da rifinanziamento della Banca Centrale (Operazioni di Mercato Aperto e altre operazioni).
Questo penso sia valido soprattutto nel caso delle c.d. Banche d' Affari, che ricordo non hanno conti correnti.
Umiltao ha scritto:Per ora non so se esistono pure dei metodi legali di acquisto di titoli di Stato sui mercati sia primario che secondario utilizzando moneta creata dal nulla allo scopo fino a un massimo stabilito da un multiplo del patrimonio di vigilanza .....
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http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-04-12/rendimenti-calo-anno-121459.shtml?uuid=AadNHJOD Tassi in lieve flessione all'asta dei BoT annuali. Il titolo offerto dal Tesoro è stato assegnato a un tasso medio dell'1,98% rispetto al 2,09% registrato nell'asta dei BoT annuali di marzo. A fronte di un'offerta del Tesoro per 7,5 miliardi, informa la Banca d'Italia, la richiesta del mercato è stata pari a 12,94 miliardi. http://www.tesoro.it/ufficio-stampa/com ... ?idc=26658 L'offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell'ammontare nominale offerto nell'asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l'importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell'asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. |
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Tremonti cancella un'asta del Tesoro: non e' un buon segno di: WSI Pubblicato il 26 luglio 2011| Ora 07:24 ![]() Giulio Tremonti: il ministro dell'Economia ha cancellato ieri sera un'asta di titoli del Tesoro a medio lungo termine prevista per agosto. Il ministero dell'Economia "considerata l'ampia disponibilità di cassa e le attuali ridotte esigenze di finanziamento", non effettuerà le aste dei titoli a medio-lungo termine di metà agosto. L'asta del BOT annuale, invece, si terrà regolarmente. Lo comunica il ministero. Ma il giudizio del mercato e' impietoso: il Tesoro vuole evitare il rischio di fissare tassi troppi alti sul BpT decennale. Ma cosi' e' peggio. Il non vler presentarsi sul mercato dei capitali per normali esigenza di cassa, gia' schedulate, viene considerato un atteggiamento difensivo che puo' addirittura avere un effetto boomerang. Con la seduta di ieri e' infatti tornata la speculazione contro l'Italia, in particolare contro il mercato dei titoli di stato. L'acuirsi delle tensioni sui bond ha provocato contestualmente il peggioramento di Piazza Affari, che ha visto il Ftse Mib chiudere in calo del 2,48%, con sell pesanti sui bancari. Sono gli stessi numeri che parlano di un ritorno della speculazione: forte ribasso per i bond a due anni che vedono i rendimenti in salita avvicinarsi addirittura alla soglia del 4%, e quel che e' peggio con il tasso del bond Italia che rende di piu' di quello spagnolo (dovrebbe essere il contrario, nell'ordine dei PIIGS). In chiusura ieri sera i rendimenti dei titoli a 10 anni hanno incrementato i rialzi rispetto a venerdì e sono saliti al 5,632%, lo spread BTP/Bund ha continuato a crescere fino a 287 (il 3,0% e' considerato allarme rosso) dopo essere sceso la scorsa settimana sotto la soglia dei 250 punti, in seguito all'annuncio dell'ennesimo salvataggio della Grecia targato Ue; lo spread WSI/ITA (ovvero BTP/Treasury) e' aumentato fino a quota 265 mentre i CDS (credit default swap) a 5 anni sul debito italiano, dopo essere calati lo scorso venerdì fino a 222 punti base, ieri alla chiusura della borsa di Milano sono rimbalzati di ben 57 punti base a quota 279. Scrive un commentatore americano sul suo blog: "Mentre tutta l'Europa si lamenta del fatto che Grecia, Irlanda e Portogallo non hanno accesso al mercato dei capitali, qualcuno tra i migliori nel gruppo PIIGS prende volontariamente la decisione di evitare la fissazione del prezzo (dei bond). Non riusciamo a vedere come cio' possa essere considerato niente altro che l'ennesima perdita di credibilita' del pacchetto di salvataggio dell'eurozona". |
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Deutsche Bank taglia -88% l'esposizione ai bond italiani Roma - Si fa sempre più preoccupante la situazione in cui versa il mercato dei titoli di stato italiani. Il Financial Times ha reso nota infatti la decisione di Deutsche Bank che, nei primi sei mesi dell'anno, ha tagliato l'esposizione netta sui bond italiani di ben l'88%. La notizia non fa altro che confermare la fuga degli investitori internazionali dall'Italia, la terza economia dell'Eurozona. Di fatto, nei risultati relativi al secondo trimestre della principale banca tedesca, si legge che l'esposizione netta sul debito sovrano italiano è stata ridottA da €8 miliardi alla fine del 2010 a €997 milioni entro gli inizi di luglio. L'intera esposizione verso i Piigs dell'istituto bancario (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) è scesa del 70% a €3,7 miliardi nello stesso periodo di tempo. Immediata la reazione dello Spread BTP/Bund, che sta condizionando il trend di Piazza Affari, tornato a salire oltre quota 300, fino a 305 punti base. Intanto, nel commentare la decisione, Stefan Krause, direttore finanziario di Deutsche Bank, ha legato la drammatica riduzione dell'esposizione verso l'Italia al consolidamento, avvenuto a dicembre, di Postbank, la banca retail tedesca che ha ampie partecipazioni italiane. Krause ha anche ammesso che l'istituto sta acquistando i credit default swap per tutelarsi contro il rischio Italia. A questo punto si aspettano i comunicati di altre banche, che hanno una larga presenza in Italia, come la francese BNP Paribas. |
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