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ciao sandro, dall'intervento sul Forum (che ho letto prima di questa mail) sembri uno dei tanti fake che girano nel Web, di quelli che sembrano postare una innocua domanda mentre in realtà fanno spam dei pezzi del loro beniamino (barnard, in questo caso). credo che tu debba avere un'altra opportunità, dato che sei una persona reale, per cui ho riabilitato la tua utenza, da me sospesa temporaneamente al momento della lettura. nel post troverai altre info. ciao, sandro |
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CHIARIRE UN MALINTESO: IL ‘COMPLOTTO DEL SIGNORAGGIO’. (di Paolo Barnard)
pubblicata da Libero Pensiero il giorno lunedì 24 ottobre 2011 alle ore 14.16
I signoraggisti sostengono un’equazione semplicistica e del tutto sbagliata che recita: la moneta viene
emessa dalle Banche Centrali (di seguito BC) a debito, cioè gli Stati se vogliono spendere, e quindi avere
moneta, devono letteralmente comprarla dalle BC pagandola dollaro su dollaro, euro su euro, yen su
yen ecc. con debito pubblico, cioè con titoli di Stato. Il film Zeitgeist addirittura fa vedere un cartone
animato dove la manina dello Stato consegna i titoli alla BC americana (la FED) e la FED gli consegna i
soldini. I signoraggisti ci dicono che se, ad esempio, lo Stato ha bisogno di 1 miliardo di moneta, deve
indebitarsi di 1 miliardo esatto con la BC che crea quella moneta dal nulla. Quindi, dicono, il debito
pubblico va alle stelle anno dopo anno, e le Banche Centrali incassano cifre inimmaginabili per aver
fatto sostanzialmente niente di che, cioè stampato pezzi di carta (banconote) o premuto tasti sui
computer (moneta elettronica). Sarebbe questo l’affare del millennio, anzi, la truffa del millennio, che
loro chiamano signoraggio. E noi poveri cittadini alla fine dovremo ripianare quell’insensato debitotruffa
con le nostre tasse, in eterno. Veniamo tenuti all’oscuro di tutto ciò, sostengono i signoraggisti,
da un complotto ferocemente ordito da parte di banchieri e politici, con la complicità di giornalisti e
accademici, al punto che parlarne significa rischiare la vita.
Questa storia è tutta, ma proprio tutta sbagliata. Nulla di quanto detto sopra accade, e molto di ciò che
circola in rete come il ‘complotto del signoraggio’ è, come vedrete ampiamente di seguito, frutto di una
catastrofica incomprensione di come funziona la moneta moderna. Ma c’è di peggio: è frutto anche di
altri due elementi inquietanti, che sono, in ordine, l’esplosione mondiale del genere Fantasy di Rete, e il
subdolo dilagare dell’ideologia Libertaria di matrice austriaca. In breve: la prodigiosa forza della Rete ha
però permesso a milioni di persone delle generazioni anni ’70-’80 di replicare in essa gli affetti fantastici
della propria infanzia, che erano le epiche di Tolkien o di Guerre Stellari, di Harry Potter e soci, fatte
cioè di mondi fantasiosi popolati da imperi del male e cattivi onnipotenti, dove ogni sortilegio e
congiura è possibile, dove i buoni lottano contro il maligno ecc., ma soprattutto dove la ragione cede
sempre il posto all’emozione della fantasia. Ed ecco che anche nell’affrontare la politica o l’economia,
migliaia di persone in Rete si lasciano andare a congiure scalcinate, a credenze che non hanno alcun
appiglio nella realtà, la quale, purtroppo per loro, è sempre un po’ più banale e meno emozionante dei
mondi fatati che immaginano. I signoraggisti sostengono l’esistenza di una cabala di perfidi banchieri
padroni del mondo che tutto possono e tutto fanno, di masse di denaro immani che spariscono nel
nulla, di sicari pronti a uccidere, e chi più ne ha più ne metta. A ciò si aggiunge l’influenza della scuola
economica austriaca estrema dei Libertari, il cui nome più noto fu Ludwig Von Mises, che sono dei
perniciosi lobbisti che mirano in sostanza a un mondo di estremismo nel Libero Mercato caratterizzato
dalla sostanziale scomparsa di tutto ciò che è regola dello Stato, e soprattutto delle tasse. Essi soffiano
sul fuoco di paglia del signoraggio proprio per arrivare a questo fine, e infatti i signoraggisti finiscono
invariabilmente con lo sbraitare la storia (falsa, si veda in seguito) che noi cittadini dobbiamo ripianare
l’enorme debito del signoraggio con le nostre tasse. Questo mi preoccupa molto.
Non varrebbe la pena fermarsi troppo sul ‘complotto del signoraggio’, ma poiché, come ho scritto
sopra, esso rischia di coprire un crimine economico immensamente peggiore che va fermato, e che è il
reale oggetto della mia inchiesta, diventa essenziale chiarire il capitolo ‘complotto del signoraggio’.
A dir la verità, tutto il teorema signoraggio potrebbe essere smontato semplicemente dicendovi questo:
la spesa a debito degli Stati a moneta sovrana (com’era l’Italia fino al 2002), e che finisce indirettamente
nelle casse delle Banche Centrali sotto forma di buoni del Tesoro, non è mai il debito dei cittadini, ma
al contrario è la loro ricchezza. I cittadini degli Stati a moneta sovrana non sono mai chiamati a ripagare
alcun debito pubblico, e le tasse non sono mai servite a ciò. Gli Stati a moneta sovrana, poi, non
devono mai onorare quel debito, neppure quando è detenuto dalle Banche Centrali, nulla li costringe a
farlo, anzi, proprio non lo fanno, per cui s’infrange il teorema secondo cui essi sarebbero oggi schiavi
delle Banche Centrali, e noi assieme ad essi. Incredibile? No, tutto vero.
1) Il ‘complotto del signoraggio’ afferma che la moneta sovrana non è più di proprietà degli Stati, ma delle BC che la
emettono/stampano. Falso. La moneta sovrana è sempre emessa PRIMA dagli Stati nell’ambito delle loro
attività di SPESA. Lo Stato a moneta sovrana se la inventa dal nulla, e spende per PRIMO, è cioè
l’unico soggetto esistente che ‘monetizza’ per primo i beni e i servizi acquistandoli con la sua moneta;
dopo possono farlo anche i cittadini, ma solo una volta che lo Stato ha speso per primo originando la
moneta che essi usano. La BC assiste lo Stato nel processo di spesa o fornisce liquidità al pubblico (su
sua richiesta) attraverso il sistema bancario commerciale. Anche la BC può originare la moneta dello
Stato, inventandola dal nulla, e ciò accade quando presta denaro alle riserve bancarie o quando assiste lo
Stato nella sua spesa, ma solo dopo che lo Stato l’abbia imposta spendendo per primo ed essendone
proprietario esclusivo. Gli Stati a moneta sovrana non devono affatto bussare alle BC per avere la
moneta, meno che meno pagare queste ultime. I signoraggisti credono che le monete sovrane siano
oggi monopolio delle BC unicamente perché non comprendono i meccanismi di spesa degli Stati, come
dire, li osservano a distanza e ne sono ingannati. Non comprendono neppure il significato delle tasse, e
da qui generano una gran confusione.
2) Il ‘complotto del signoraggio’ afferma che lo Stato si indebita all’infinito con le BC perché esse gli vendono il denaro a
prezzo pieno in cambio di titoli di Stato. Ciò non accade, oltre che per il motivo al punto 1), anche perché di
fatto ciò viene proibito dai meccanismi legali di spesa dello Stato, sia negli USA che in Europa.
Semplicemente non può succedere che un governo venda direttamente i suoi titoli alla BC, punto. Chi
ha seguito la cronaca dell’attuale crisi greca in Europa, ha potuto verificare l’ostinato rifiuto che la
Banca Centrale Europea opponeva alla richiesta di Francia e Germania di monetizzare i titoli di Stato
greci. La BCE vi è stata infine costretta recalcitrante.
3) Il ‘complotto del signoraggio’ afferma che il debito pubblico e il deficit di bilancio degli Stati a moneta sovrana è causato
dall’indebitamento con le BC, e che rappresenta un giogo che schiaccia i cittadini che lo devono poi ripagare. Secondo
questo teorema, le BC e le banche commerciali acquisirebbero i titoli di Stato, che poi venderebbero ai privati incassando
denaro, o che terrebbero fino a maturazione. In entrambi i casi, tutti quei titoli di Stato rappresenterebbero un immane
debito che il pubblico dovrà poi ripianare. Sbagliato, è esattamente il contrario: cioè, la spesa a debito dello
Stato a moneta sovrana attraverso l’emissione di titoli di Stato è sempre l’attivo dei cittadini, cioè il loro
risparmio. Nel caso dei titoli di Stato, ciò che accade è che essi trasferiscono di fatto il denaro del
cittadino che li compra dal suo conto corrente a bassissimo interesse a un ‘libretto di risparmio’ a
interessi superiori (il titolo), cioè un suo attivo, non un debito. Inoltre, il debito dello Stato a moneta
sovrana non è mai un problema economico rilevante, infatti esso non viene mai ripagato, cioè i titoli di
Stato a livello generale (aggregato) non giungono mai a maturazione. Infine, come si vedrà più avanti, il
debito dello Stato a moneta sovrana arricchisce al netto la società per cui automaticamente quel debito
si auto-riduce e l’inflazione si limita. I signoraggisti commettono l’errore di credere che gli Stati
spendano e s’indebitino come i cittadini, come i negozi o come le aziende, che poi devono ripagare i
propri debiti, ma questo è del tutto sbagliato. Sono due meccanismi di spesa/debito completamente
diversi.
4) Il ‘complotto del signoraggio’ afferma che i cittadini saranno tassati per ripianare il deficit di bilancio dello Stato e il
debito pubblico causati dalla BC che gli vende il denaro. Sbagliato, gli Stati a moneta sovrana non tassano mai
per ripagare alcunché. In altre parole, le tasse non servono mai, né mai sono servite, a pagare alcunché
nei bilanci degli Stati a moneta sovrana (più avanti delucidazioni). Per cui, anche se esistesse un
‘complotto del signoraggio’, esso non inciderebbe sui cittadini affatto. I cittadini degli Stati a moneta
sovrana non devono ripagare i titoli di Stato emessi dallo Stato, che rimangono sempre un loro attivo.
5) Il ‘complotto del signoraggio’ afferma che anche le banche commerciali operano il signoraggio inventandosi la moneta col
meccanismo della riserva frazionaria. Le banche si inventano soldi e tu devi lavorare per restituirglieli. Non accade in
questi termini semplicistici. E’ vero che le banche commerciali s’inventano il denaro in alcune loro
operazioni di cassa (prestiti o mutui), ma esso si auto cancella, interessi esclusi: infatti, quando il Sig.
Bianchi spende il prestito ottenuto dalla Banca A e compra un’auto da Rossi, questi versa l’assegno
nella Banca B, che lo deve accettare come buono anche se sono soldi inventati dal nulla dalla Banca A.
Banca B iscrive quell’assegno come proprio debito verso Rossi (glielo deve), e chiederà alla Banca A di
onorarlo. Alla fine del gioco, a livello di sistema bancario, abbiamo un credito e un debito che si
annullano a vicenda: il prestito della Banca A è un credito del sistema bancario verso un cittadino che li
deve restituire, e il deposito di quegli stessi soldi nella Banca B sono un debito del sistema bancario
verso un altro cittadino che li deve avere. Il saldo va a zero. Si obietterà che quel credito va poi
ripagato, e i signoraggisti dicono che viene ripagato con “denaro vero”, mentre la banca se l’era inventato.
Sbagliato di nuovo e ciò appare evidente quando si considera cosa sia il pagamento di una rata di un
prestito/mutuo: Bianchi ripaga alla fine del mese 100 euro del suo prestito. Cosa accade? Semplice, 100
euro spariscono dal suo conto corrente, che è il suo attivo, ma spariscono contemporaneamente dal suo
debito verso la banca, che è il suo passivo. Pari. Va assolutamente capito questo: la banca si era
inventata numeri su un computer (il prestito a Bianchi) e si riprende indietro gli stessi numeri di
computer (la rata di Bianchi), Bianchi però ha in mano il bene concreto che ha acquistato (l’auto) e che
sta pagando col suo lavoro, cioè il lavoro di Bianchi non dà affatto “denaro vero” alla banca, lo dà alla sua
auto. La banca ha solo creato e cancellato numeri elettronici dai suoi conti e ha in mano, di extra, solo
gli interessi. Punto.
Ne consegue, e va ripetuto, che il Sig. Bianchi non lavorerà un anno per pagare la banca, lo farà per
pagare l’auto che gli rimane come bene tangibile. Non paga la banca che se ne sta lì a lucrare, paga
l’auto. La banca gli dà solo un ‘codice’ (denaro) per pagarla, da cui entrambi ricavano interessi (si legga su
questo il capitolo COS’E’ LA MONETA.). Infine, se fosse un privato a prestare a Bianchi i soldi che ha
guadagnato col lavoro reale, e non una banca che se li è inventati, nulla cambierebbe per Bianchi:
dovrebbe comunque lavorare un anno per ripagarlo e dargli gli interessi. E’ anche scontato che
l’immagine signoraggista della banca che non fa nulla e inventa denaro con cui si arricchisce è
fantasiosa. Sarebbe vera se i banchieri se ne stessero in spiaggia alle Maldive e pigiassero bottoni con cui
creano denaro per pagarsi lo yacht; ma nella realtà chi lavora in banca sgobba esattamente come tutti
noi, ogni giorno. Il loro stipendio si chiama interessi, il nostro paga mensile, nessuna differenza, se non
nella quantità, ma questo vale anche per il dentista e per l’operaio, ed è un altro discorso.
Talvolta poi, il denaro bancario è denaro nuovo che viene creato dalla BC se la richiesta dei cittadini
(contante + prestiti) supera le riserve disponibili delle banche commerciali. Dunque, per concludere, le
banche non possono mai direttamente creare denaro nuovo, e fra l’altro la riserva frazionaria in sé non
esiste. Essa fu un errore di teoria economica della fine degli anni ’60, che è rimasto per inerzia su
qualche libro di testo, ma che oggi è saldamente riconosciuto come pratica bancaria inesistente.
6) Il ‘complotto del signoraggio’ afferma che le BC, quando producono moneta di carta o elettronica, segnano quelle enormi
cifre come proprio passivo, mentre, dicono i signoraggisti, esse non lo sono, poiché quel denaro è costato quasi nulla alle
BC. In questo modo ci trufferebbero. Inoltre, dicono, il denaro prodotto dalle BC non sarà mai una passività come lo è per
il cittadino quando usa il denaro (cioè spende), poiché il cittadino deve sudare lavoro per emetterlo, mentre le BC pigiano
solo tasti. Sbagliato. Il denaro prodotto dalle BC è a tutti gli effetti un passivo, perché le stesse banche si
impegnano poi a riconoscerlo come valido ogni volta che gli torna indietro dai cittadini (ad esempio il
contante). Quindi per ogni centesimo che producono, devono riconoscerci lo stesso valore nel
momento in cui noi usiamo quel denaro per saldare i nostri bisogni. Cioè: ci danno carta straccia e
numeri elettronici, ma noi li ripaghiamo con la stessa carta straccia e numeri elettronici, e loro
l’accettano indietro. Sarebbe truffa vera se le BC producessero moneta e però pretendessero da noi il
saldo delle nostre spese non più con quella stessa moneta, ma in beni reali come case, bistecche, abiti,
metalli preziosi ecc. Infine, anche la seconda argomentazione è fasulla, perché, in virtù di quanto già
spiegato al punto 5), il cittadino non suda lavoro per emettere il suo denaro né per guadagnarlo, ma
solo per acquisire beni concreti. Il denaro è solo un ‘codice’ neutro che facilità quella acquisizione.
7) Il ‘complotto del signoraggio’ afferma che esiste una truffa delle BC che si inventano false passività emettendo denaro (si legga sopra), che poi trasferiscono a cascata (le passività) alle banche private che talvolta posseggono le BC. Questo per celare i profitti. Sbagliato. Non è possibile per le BC trasferire passività così come si trasferisce una cariola
di sabbia da casa mia a casa tua. Le banche private che partecipano nella BC vi hanno investito
pacchetti azionari, che non possono risentire per definizione degli eventuali debiti dell’istituto a cui
partecipano. E’ come il signor Bianchi che possiede azioni in Fiat: se la Fiat ha passività, il signor
Bianchi non può reclamarne un pezzetto. Inoltre i signoraggisti dimostrano di non aver capito nulla del
funzionamento delle riserve bancarie. In realtà quando la BC emette contante o moneta elettronica
(propria passività), essa trasferisce quel contante/m. elettronica nelle riserve delle banche, e tale
trasferimento sarà sia un attivo delle banche che un loro passivo, ma non accade un trasferimento di
sola passività a pioggia. Nel caso del contante, accade che quando la BC dà alla banca ad es. 1000 in
banconote, gli sottrae 1000 dalle sue riserve, conto pari; la banca poi dà i 1000 al cittadino che li ha
richiesti e glieli sottrae dal suo conto corrente. Ancora conto pari per la banca.
Sulla questione della proprietà privata delle BC, che è una realtà per molte di esse, Banca d’Italia inclusa,
è certamente giusto osservare che ciò contrasta col dettato costituzionale sia italiano che di altri Paesi,
ma il cosiddetto conflitto d’interessi che ne deriverebbe secondo i signoraggisti è immaginario, perché è
immaginario tutto il ‘complotto del signoraggio’. Ribadisco che le banche private che partecipano alla
proprietà di una BC vi investono pacchetti di azioni, o meglio quote, sulle quali ricevono utili pari a una
percentuale (6% o 10% ecc.) del valore di quel pacchetto originario, e non sul valore degli utili netti
della BC che variano di anno in anno e spesso crescono. Infine una percentuale molto alta (in media
dal 60% in su) degli utili netti della BC torna ogni anno nella casse dei ministeri del Tesoro per legge. Si
pensi che negli USA, meno dell ’1% degli utili lordi della FED viene pagato annualmente in profitti alle
banche private che la posseggono. In realtà il conflitto d’interessi esiste, ma non nel reame
immaginario del signoraggio, bensì nel trattamento di favore che poi le banche private avranno da parte
della BC in caso di crisi finanziaria, come si è visto scandalosamente nel corso della crisi 2008-2010, e in
decisioni di politica monetaria che favoriscono direttamente i banchieri.
8) Il ‘complotto del signoraggio’ afferma che la moneta emessa dalle BC è carta straccia o impulsi elettronici di nessun
valore, a fronte dei quali lo Stato emette titoli di debito che equivalgono a denaro reale. Sbagliato. I titoli di Stato
nello Stato a moneta sovrana sono altrettanto pezzi di carta di nessun valore, che il Tesoro si inventa a
costo zero esattamente come fa la BC con banconote e moneta elettronica, e che non deve ripagare
praticamente mai, né li devono ripagare i cittadini (come si è visto quei titoli di Stato saranno il
risparmio dei cittadini). Per cui il bratto è carta straccia per carta altrettanto straccia, e non, come
immaginano i signoraggisti fantasiosamente, carta straccia per denaro vero.
sandropascucci ha scritto:quando avrai un dubbio su dio quoterai la bibbia?
> > |
a barnard non si risponde non perché non c'è da dire ma perché ce n'è TROPPO. E' come discutere con chi crede a dio o a babbo natale.. nun jaafai! E non facendolo sembrerebbe che andare in giro a pregare una nuvola bianca e/o a scrivere letterine vicino al camino sia giusto.. Quindi capisco il De Simone e il tedio che ha dovuto affrontare-per.. a me De Simone piaceva, ne ri-pubblicavo i libri [da lui esposti in modo gratuiti - PDF- che sono ancora online sul mio sito], poi non è piaciuto più per le "compagnie" che frequentava [vedi quelli delle monete complementari e l'altro giorno con grillO], poi l'ho visto in compagnia dell'ottimo Borruso e mi sono un po' ricreduto.. insomma.. un pò sì e un pò no.. oggi è SI'. ![]() |
circa un mese fa ho parlato personalmente con M.Pasquinelli (l'autore di questo articolo) e, dopo avergli fatto constatare che TUTTA LA MONETA VIENE CREATA COME UN DEBITO ( e già questo dovrebbe bastare ad una persona mediamente intelligente e non autolesionista per capire COSA NON VA... ), mi ha risposto dicendo che, una volta riconquistata la sovranità monetaria (che vorrà dire!?..), lo Stato deve emettere moneta a debito altrimenti non saprebbe come controllarla/gestirla...Testo1988 ha scritto:prego, linko anche questo articolo per ulteriori riflessioni in proposito http://www.sollevazione.blogspot.com/20 ... a-mmt.html
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