Messaggioda Karlrex » 18 set 2009, 8:14
Questa proposta , se così si puo' definire è stata inoltrata a diversi comuni d'itaglia !Ingenuità o nun c'ha cApito na mazza il tizio?
Buoni di Scambio locale
Cos’ è una Moneta Locale ?
E’ uno strumento di pagamento che affianca e complementa la moneta a corso legale in un
territorio definito.
Non è una moneta a corso legale e forzoso ma è una forma di pagamento che circola
liberamente fra quanti lo accettano.
Chi emette moneta locale ?
Possono emettere moneta complementare tutti privati o enti .
Il problema non sta nella emissione ma nella accettazione in quanto volontaria e non forzosa, a differenza
delle monete a corso legale.
Fino ad oggi dette monete circolano fra gruppi di persone che le utilizzano per scambiarsi
beni e servizi.
Le monete complementari, fra gruppi, hanno una considerevole diffusione negli Stati Uniti
ed anche in Germania, in Italia ci sono alcuni esperimenti.
Gli enti pubblici ad oggi non hanno attivato iniziative ciò è dipeso da scarsa conoscenza del
funzionamento delle monete complementari e forse anche dalla mancanza di volontà.
Le monete complementari sono assimilabili agli assegni bancari ,che sono moneta
complementare per eccellenza , ed ai buoni pasto .
Il vantaggio derivante agli emittenti dipende dai tempi di circolazione in quanto in tale lasso di tempo ci si
appropria del controvalore senza nulla dare.
La differenza fra assegni , buoni pasto e buoni di scambio locale sta nei tempi di
circolazione, i primi hanno tempi brevi mentre la moneta locale ha tempi di circolazione indefiniti.
Perché la necessità di una Moneta Locale ?
Per varie ragioni si ricorre alla emissione di questi strumenti di scambio :
1°) Per ovviare alla carenza di moneta a corso legale a fronte di una considerevole presenza di beni
invenduti .
2°) Per evitare il ricorso a moneta a debito, ragione sicuramente più importante e che ha una
corrispondenza più diretta sulle persone,
La moneta a debito è tale perchè il contraente deve provvedere alla restituzione e pagare gli interessi
derivanti dall’ uso .
Cosa è la moneta a debito ?
E’ moneta a debito quella moneta, banconota o credito, che si ottiene da un ente emittente a fronte della
cessione di una garanzia reale (garanzia fidejussoria ) , dell’ obbligo di restituzione, nelle forme e nei tempi
concordati, il tutto maggiorato da interesse.
Il meccanismo vale sia per il cittadino privato, sia per enti privati e pubblici che per lo Stato nazionale.
Il sistema della moneta a debito, nella fase attuale, determina la perdita della sovranità nazionale sulla
moneta perché ceduta alle Banche Centrali, mentre agli Stati Nazionali l’ onere di darne valore acquisendole
a debito.
Il debito pubblico dello Stato si forma in ragione del farsi stampare banconote od assegnare credito dalla
Banca di emissione ( alla quale costa il prezzo di stampa ) pagandolo al prezzo nominale maggiorato da
Interessi.
Qualora lo stato o gli enti territoriali emettessero paramoneta propria ?
In quel caso non si fa ricorso a prestiti a debito , cedendo in primis cespiti a garanzia, anzi emettendo
Buoni di Scambio comunale proprii si elimina la restituzione e gli interessi con
vantaggio per l’ ente e quindi per la collettività che si rappresenta.
Le grandi società di capitali, quotate in Borsa, usano la emissione di azioni e gli aumenti di capitale per
avere mezzi finanziari non a debito.
Il grande problema !! Come organizzare la circolazione della moneta locale ?
La moneta ha valore se viene accettata cedendo beni o servizi , va da sé che nel territorio di riferimento si
deve organizzare l’ accettazione
L’ ente emittente, che deve essere il comune, prima di provvedere alla emissione deve organizzare
l’ accettazione con i cittadini e le imprese al pari della moneta a corso legale.
Come si realizza la circolazione e come si definisce l’ entità per regolarne la emissione ?
Il comune, all’ atto della realizzazione di una opera strutturale, emette un pari valore in moneta locale da
porre nelle casse da utilizzarsi per pagare fornitori locali, prestatori d’ opera locale e scambiare con imprese
locali moneta locale conto moneta legale.
La moneta locale per avere autorità e circolarità deve,quando necessita,essere ritirata dal comune a fronte
di crediti per tasse, imposte o rette per poi essere rimessa in circolo.
Esemplificando: Il comune emette 1.000 per finanziare un opera, detto valore incrementa la cassa che sarà
utilizzata per pagamenti vari a soggetti locali.
Come si giustifica l’ emissione di moneta locale ?
Va posta in attivo di cassa una entrata straordinaria mentre in partita passiva un prestito per titoli al
portatore.
Si utilizza in altri termini il sistema contabile delle Banche Centrali.
Perché necessita una moneta complementare ( Buono di Scambio Locale ) ed emessa dal comune, entità di governo locale ?
Innanzitutto perché permette, a chi la emette, di finanziarsi senza ricorrere alla moneta a debito e se l’
emittente è l’ amministrazione locale pubblica significa che può realizzare opere per la collettività a costo
zero sempre che si organizzi l’ accettazione e quindi la circolazione.
Cosa significa moneta a debito ?
E’ a debito quella moneta che per averla è necessario prestare una garanzia irrevocabile ( fideiussione ),
pagare un interesse per l’ uso e restituire il credito con moneta nei tempi stabiliti.
Le Banche ( Centrali o di Credito ) creano moneta ( credito) dal nulla trasformando la garanzia ricevuta dai
richiedenti/debitori in credito, la Banca deve possedere il 2% di riserva detta frazionaria, ma ugualmente ne
ha la proprietà sul totale emesso.
Che Effetti determina la moneta a debito ?
Un credito a debito che presuppone la restituzione ed il pagamento di interessi produce un debito che
sempre aumenterà per il debitore e per l’emittente un credito crescente.
E’ possibile operare senza moneta a debito ?
Certo che è possibile operare senza moneta a debito e senza dover ricorrere al baratto, è sufficiente che chi
dà il valore ne abbia la proprietà.
E’ opinione comune che la proprietà della moneta all’ atto della emissione sia dello Stato, è assurdo ma la
verità non è così, la proprietà della moneta è della Banca Centrale ,ente di diritto privato, che nulla centra
con lo Stato e che la cede allo Stato non al prezzo di stampa ma a valore nominale.
La moneta però ha valore se ad un determinato ammontare di monete corrisponde un corrispettivo di beni e
servizi da scambiare.
Questi beni non sono di proprietà della banca ma della collettività per cui la moneta dovrebbe essere di
proprietà della collettività quindi dello Stato.
Un ente locale( comune ) può emettere Buoni di Scambio Locali ?
Qualsiasi soggetto, ente o privato che sia, può emettere simbologie che permettono lo scambio di beni e/o
servizi.
Ciò che rende praticabile l’ atto di scambio è che il cedente beni o servizi lo completi accettando il suddetto
simbolo come forma di pagamento.
Come organizzare l’ accettazione dei Buoni di Scambio come forma di Pagamento ?
Se una paramoneta viene emessa ed accettata fra privati ciò presuppone o un atto fiduciario fra essi oppure
creare un fondo che ne garantisca il con cambio costituito da moneta a corso legale o da beni mobili od
immobili.
Se la emissione viene esercitata da un ente pubblico territoriale questi offre a garanzia un bene strutturale
realizzato o da realizzare di pari valore.
Va inoltre evidenziato che una amministrazione locale facilita la circolarità e credibilità del Buono di
Scambio in quanto lo stesso ente lo accetta come pagamento di crediti vantati ( tasse, rette, ecc. ).
Ciò presuppone la definizione di un accordo con la tesoreria del comune o dell’ ente ( solitamente Banca )
che deve organizzarsi per gestire un conto in paramoneta al fine di consentire movimenti in entrata ed
uscita per riscossioni e pagamenti.
Qualora non si trovi l’ accordo con la tesoreria si deve delegare un ufficio a svolgere tale funzione.
Come diffondere i Buoni di Scambio ?
Per avviare la circolazione dei Buoni comunali,oltre alla diffusione diretta da parte del comune, utilizzati per
pagare forniture e parzialmente il personale, si deve far ricorso alle imprese locali, sia commerciali che di
servizio, che acquisendo Buoni Comunali contro moneta a corso legale, provvedono poi ad utilizzarla per
eseguire pagamenti a favore di altre imprese e privati facenti parte del circuito degli accettanti operanti nel
territorio.
Quale l’ importanza dell’uso di Buoni di Scambio Comunale nell’ ambito locale ?
Una qualsiasi realtà economico/territoriale di 20mila residenti dispone di una movimentazione monetaria
annua di circa 2/3 miliardi di €, considerando i redditi personali ed il fatturato delle imprese lì operanti, per cui
la messa in circolazione di qualche decina di milioni di Buoni Comunali ha un impatto percentuale molto
limitato però molto importante e significativo per la ricaduta sulla economia locale.
Essendo i Buoni Comunali accettati solo nel territorio questi vengono utilizzati in loco evitando la
esportazione fuori comune, per cui, gioco forza, a beneficiarne è la economia locale.
Se si ritiene di adoperarsi per sostenere il territorio in cui si opera e si vive è naturale che bisogna
sostenerne l’ economia.
A chi il compito primario di organizzare i Buoni di Scambio Comunale ?
Il ruolo propositivo, organizzativo ed operativo è e non può essere che di competenza della amministrazione
locale per poter continuare offrire ai cittadini servizi necessari già in essere ed anche migliorarli ma messi in
forse dagli stravolgimenti finanziari internazionali, non congiunturali ma strutturali, che sempre più
modificheranno anche le realtà locali.
Qualsiasi intervento che si realizza comporta esborsi, che stante il meccanismo delle entrate, sono
sopportati esclusivamente dalla fiscalità e dal debito sia che siano a carico diretto dell’ ente locale che
finanziati da enti di livello superiore.
Con la proposta della emissione dei Buoni Scambio Locale da parte del comune si vuole trasferire l’ aggio
derivante dalla circolazione monetaria dalla Banca al comune stesso.
L’ utilizzo poi dell’ aggio permette all’ ente emittente, cioè al comune, di effettuare investimenti, non
diversamente finanziati, a costo zero.
Un comune che intende operare secondo la linea indicata si riappropria di sovranità territoriale su parte
della moneta circolante, determinandone la quantità e l’ utilizzo, ed inoltre modifica radicalmente la propria
funzione da ente addetto alla ordinaria amministrazione a strumento esercitante anche potere di governo
nel territorio.