!
|
Grecia: entro domenica lo sblocco del piano Papandreou: nostra linea rossa è la sopravvivenza
ATENE - Il premier greco Giorgio Papandreou ha oggi affermato che l'ultima linea di difesa del paese e' ''la sua sopravvivenza''. Rispondendo ad interrogazioni in Parlamento, il premier ha detto ''la sopravvivenza del paese e' la nostra linea rossa''.
BARROSO, PRESTO MISURE DI RIEQUILIBRIO - La Grecia ''prendera' tutte le misure necessarie'' per rimettere ordine nelle sue finanze. Lo ha affermato oggi il presidente della Commissione Europea Jose' Manuel Barroso in una conferenza stampa a Pechino. Barroso, che domani incontrera' il presidente cinese Hu Jintao all' inaugurazione dell' Expo Universale di Shanghai, ha aggiunto che Atene ''ha fatto dei grandi progressi verso la messa a punto di una serie di misure di riequilibrio e di riassestamento''. Secondo Barroso la crisi greca non ha fatto perdere alla Cina la fiducia nell' Ue e nell' euro. ''La Cina - ha detto il presidente che ieri ha incontrato a Pechino il premier Wen Jiabao - conosce e rispetta l' Ue, con la quale ha relazioni fin da quando era composta da nove membri''. ''Il caso della Grecia - ha proseguito - dimostra come oggi tutti siamo interdipendenti e come sia necessario superare gli squilibri nella crescita''. Il presidente della Commissione non ha voluto fare previsioni su possibili problemi nel futuro per Portogallo, Spagna ed Italia. ''Lascio le speculazioni agli speculatori'', ha detto, aggiungendo che la crisi greca indica anche l' urgenza di ''un rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche'' dei membri dell' Unione. ''Su questo punto presenteremo presto delle proposte'', ha aggiunto. Barroso ha affermato di aver discusso con i suoi interlocutori cinesi il problema delle valute. ''Ho cercato di chiarire che noi non facciamo pressioni (per la rivalutazione dello yuan cinese), anche a noi piace subire pressioni''. ''Ma oggi commercio, finanza, monete ed investimenti sono collegati e dobbiamo discutere di tutto in uno spirito di collaborazione''. ''Penso - ha concluso - che il messaggio sia stato recepito''. FONTI ATENE, VICINO ACCORDO SBLOCCO AIUTI - L'accordo tra Atene, il Fondo monetario internazionale e l 'Ue sulle misure di austerita' richieste alla Grecia per sbloccare il piano di aiuti finanziari e' ''molto vicino'' e sara' annunciato ''da qui a domenica'' dal governo greco. Lo ha dichiarato fonti del governo di Atene all'Afp. TREMONTI, PRONTI A DECRETO, NO PROBLEMI - "Siamo preparati, ben preparati al momento, immediatamente potremmo presentare al Parlamento un decreto. Non abbiamo problemi, anche l'opposizione è a favore a questo tipo di decreto". Lo ha detto, parlando degli aiuti alla Grecia, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso di una conferenza stampa a Berlino con il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, nell'ambito della conferenza dell'Aspen. "Sappiamo quali sono i problemi, rispettiamo a capiamo quello che sta facendo il governo tedesco". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso di una conferenza stampa a Berlino, commentando la posizione del governo tedesco sulla questione degli aiuti alla Grecia. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, nel corso della conferenza stampa nell'ambito della conferenza Aspen, ha risposto che l'Italia non ha problemi di tipo legislativo nel varare il piano di aiuti. "La Costituzione italiana incorpora l'Unione e dunque è automatico dal punto di vista italiano" poter varare un provvedimento. Riferendo di averne già parlato con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Tremonti ha aggiunto: "Noi abbiamo un decreto legge che può immediatamente essere usato. Siamo preparati, ben preparati al momento. Immediatamente - ha aggiunto - potremmo presentare al Parlamento questo provvedimento". BINI SMAGHI: MIGLIORARE PROCEDURE SOLUZIONE - Bisogna ''migliorare le procedure di risoluzione della crisi'': lo ha detto oggi Lorenzo Bini Smaghi, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea. ''Abbiamo bisogno di sistemi finanziari che funzionino meglio, dovremmo evitare che questa crisi porti alla rinazionalizzazione dei mercati finanziari'', ha detto Bini Smaghi. SCHAEUBLE, CONFIDIAMO IN SUCCESSO NEGOZIATI - "I negoziati con Atene non sono ancora terminati, noi pensiamo che molto presto possano arrivare a un successo": lo ha detto oggi il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti.
L'eventuale partecipazione della Germania al piano di aiuti alla Grecia "non avrà ripercussioni sul bilancio" tedesco, ha detto Schaeuble.
ATENE - La Grecia ha ceduto alle pressioni dell'Unione Europea e del Fondo monetario internazionale (Fmi) ed ha accettato, in cambio di aiuti che potrebbero raggiungere i 120 miliardi di euro in tre anni, di imporre nuove "dolorose misure". Che rischiano di scatenare una "esplosione sociale", avvertono i sindacati. Secondo fonti governative e delle rappresentanze dei lavoratori, la nuova stretta dovrebbe consentire ad Atene di ridurre il disavanzo nel 2010 e 2011 di 10 punti percentuali invece dei 7 previsti dal piano iniziale. E ciò grazie a aumenti dell'Iva e nuovi tagli salariali. Informati di questi provvedimenti dal premier Giorgio Papandreou, che li annuncerà pubblicamente domenica, i sindacati del settore privato, Gsee, e pubblico, Adedy le hanno definite "ingiuste" e "unilaterali" ed hanno confermato lo sciopero generale del 5 maggio. La Borsa, prestando più attenzione all'atteso arrivo dei maxi aiuti che al nuovo piano di austerità, si è letteralmente impennata e guidata dalle banche ha guadagnato il 7% recuperando quasi tutte le perdite della settimana.
Il governo socialista, dopo dure trattative, ha dovuto alzare bandiera bianca indicando, per bocca del suo portavoce Giorgio Petalotis, di avere rinunciato a porre paletti difensivi alle richieste dei negoziatori Ue-Fmi. "Nelle attuali condizioni non ci sono più 'linee rosse'" ha detto Petalotis. E ha precisato che le nuove "dolorose misure" includeranno verosimilmente nuovi aumenti dell'Iva su alcolici, sigarette e carburanti, nuovi tagli alle indennità dei dipendenti pubblici, congelamento dei salari nel settore privato, e altri tagli, oltre a quelli già decisi nei mesi scorsi, a tredicesima e quattordicesima.
Oltre alla flessibilizzazione del lavoro e alla liberalizzazione dei limiti sui licenziamenti nel settore privato. Tali misure, secondo fonti sindacali, debbono servire a consentire una riduzione del deficit pari al 10% del Pil nel 2010-2011. Sinora il piano presentato a Bruxelles prevedeva una diminuzione del 4% quest'anno e del 3% nel 2010, per poter arrivare a farlo scendere sotto il 3% nel 2012. Ma da allora il deficit del 2009 è passato dal 12,7% al 13,6% e probabilmente toccherà o sforerà il 14%, mentre sono peggiorate le previsioni sull'andamento dell'economia. Ciò rende necessario rivedere i tagli per poter mantenere l'obiettivo finale. Una raccomandazione al governo di ridurre il deficit nel 2010 di "oltre il 5%" era giunta nei giorni scorsi già dal governatore della Banca di Grecia, Giorgio Provopoulos.
I sindacati hanno reagito duramente all'annuncio di nuove misure, alle quali sono contrari secondo i sondaggi la maggior parte dei Greci. "Comprendiamo la difficile situazione del paese ma non le politiche che vengono attuate" ha detto il leader della Gsee Yannis Panagopoulos. "Le nuove misure sono state decise unilateralmente e contro gli interessi dei lavoratori e quindi risponderemo con la lotta". Ed ha confermato le manifestazioni del primo maggio e lo sciopero generale del 5 maggio, che rischia di trasformarsi nella sfida più difficile per Papandreou.
L'attivazione del piano salva-Grecia sembra oramai imminente e i mercati tirano un sospiro di sollievo. La promessa di Bruxelles è la chiusura dei negoziati con Atene (a cui partecipano Commissione Ue, Bce ed Fmi) "a giorni". Come auspica il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che ha invitato tutti a "fare presto, per evitare rischi di contagio della crisi greca al resto della zona euro. Il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, però ribadisce: l'erogazione degli aiuti sarà fortemente condizionata al rispetto rigoroso degli impegni presi da Atene nel programma pluriennale di risanamento di cui presto - ha assicurato - si conosceranno i dettagli. Un modo, forse, per rassicurare Berlino che - dopo un lungo travaglio e con le elezioni regionali alle porte - ha detto sì al piano.
Una decisione che sarà formalizzata lunedì in un consiglio dei ministri straordinario (la Germania darà 8,4 miliardi per il 2010) e subito dopo dal Parlamento tedesco. E che è stata accolta bene dai mercati, che oggi hanno dato tregua alle Borse europee duramente provate dagli sviluppi degli ultimi giorni. Borse che hanno recuperato terreno - quella di Atene in prima fila con guadagni fino all'8%) - dopo due sedute chiuse in forte ribasso. Tornati su livelli più accettabili anche gli spread tra i titoli di Stato greci e i bund tedeschi.
Nella dichiarazione resa ai giornalisti con l'obiettivo di dare ulteriori rassicurazioni ai mercati, Rehn ha sottolineato come ad Atene si stia lavorando "giorno e notte" per terminare la messa a punto del programma pluriennale di austerity che sarà "di amplissima portata" e permetterà alla Grecia non solo di rimettere in sesto le finanze pubbliche, centrando l'obiettivo di un deficit sotto il 3% entro la fine del 2012, ma anche di riportare l'economia "sulla giusta strada". Il commissario Ue non ha ancora fornito i particolari. Ma da indiscrezioni uscite ad Atene dopo un incontro tra governo e sindacati, la Ue e l'Fmi avrebbero chiesto alla Grecia di ridurre il deficit di 10 punti in due anni (del 4% nel 2010 e del 6% nel 2011) e di assicurare risparmi per 25 miliardi di euro, anche attraverso nuovi tagli a salari e pensioni. Insomma, come ha affermato il portavoce del governo, ci si appresta a nuove "misure dolorose". Il conto alla rovescia per l'attivazione del piano di aiuti, che dovrebbe ammontare almeno a 120 miliardi di euro in tre anni, potrebbe dunque partire già nelle prossime ore. Secondo un calendario di massima - come si vocifera a Bruxelles - il parere comune di Commissione Ue e Bce sulla richiesta di aiuto di Atene e il programma di austerità potrebbe essere pronto per il prossimo fine settimana, probabilmente domenica 2 maggio.
A quel punto i dettagli per il via libera agli aiuti sarebbero messi nel corso di una videoconferenza dei ministri dell'Eurogruppo martedì 4 maggio. Mentre il voto del Parlamento greco sul programma di austerità è previsto tra il 6 e il 7 maggio. A quel punto potrebbe essere convocato (ma non è ancora sicuro) un Eurogruppo a livello dei capi di stato e di governo per l'ok definitivo. In tempo per erogare i prestiti ben prima del 19 maggio, giorno scadranno titoli pubblici per i quali lo Stato greco dovrà pagare 8,5 miliardi di euro.
MOODY'S, RATING SOTTO ESAME, POSSIBILE TAGLIO Moody's ha deciso di mantenere sotto esame la situazione della Grecia in vista di un possibile ulteriore peggioramento del rating. Lo comunica in una nota l'agenzia di rating, che rimette ogni decisione al piano che la Grecia sta negoziando con Ue, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea. "Se la mobilitazione degli aiuti esterni continuerà ad essere discontinua o se il governo greco non dovesse riuscire a mettere in pratica ambiziosi aggiustamenti nelle sue politiche, questo infliggerebbe al Paese un danno significativo al merito di credito greco".
Pochi giorni fa, Moody's ha bocciato il merito di credito della Grecia portandolo ad 'A3' e minacciando un'ulteriore peggioramento. Moody's - spiega l'analista Sarah Carlson - "prevede di completare il suo esame del rating sovrano greco subito dopo che saranno rivelati i dettagli del programma messo a punto dai paesi dell'euro e dal Fondo monetario internazionale". Nella nota, l'agenzia statunitense spiega che la situazione di liquidità a breve termine della Grecia corre rischi trascurabili "dato l'impegno internazionale volto a mantenere la stabilità nell'area".
Di conseguenza - spiega l'analista - "il giusto riposizionamento del rating greco dovrà essere basato sui fondamentali creditizi di medio termine del Paese". Richiamando la sua posizione precedente, Moody's ricorda che é possibile che il rating greco venga peggiorato di più di un 'gradino': "L'entità di un downgrade - dice Carlson - dipenderà dall'ambiziosità del programma economico e fiscale pluriennale" e dalla probabilità che la Grecia riesca a mettere in atto le riforme che le verranno richieste. Il livello "molto alto" del debito pubblico atteso per Atene "non è insostenibile" secondo l'analista, anche se ci vorrà una stretta al bilancio primario pari al 12% del Pil. |