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La rivoluzione della Banca Mondiale per cancellare la povertà entro il 2030 L'istituto vara la sua prima riorganizzazione in 20 anni sotto la spinta del neo neopresidente Jim Yong Kim. L'obiettivo è fare scendere il tasso di povertà assoluta - meno di 1,25 dollari al giorno - al 9% entro il 2020 per arrivare all'eliminazione dieci anni dopo. Visco: "E' il primo passo per raggiungere un doppio obiettivo. La fine della povertà estrema e la promozione di una prosperità condivisa" dal nostro inviato ELENA POLIDORI WASHINGTON - La Banca mondiale si prepara alla sua prima riorganizzazione in 20 anni ideata dal neopresidente Jim Yong Kim. Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, appoggia la riforma e, nel chiuso del Development Committee, il Comitato per lo sviluppo dichiara: "E' il primo passo per raggiungere un doppio obiettivo. La fine della povertà estrema e la promozione di una prosperità condivisa". Come sempre, prima di lasciare Washington, il governatore affronta i problemi del Sud del mondo, dove ancora un miliardo di persone è indigente, tra cui 400 milioni di bambini e dove si vive con meno di 1,25 dollari al giorno. Kim s'è riproposto di far scendere il tasso di povertà al 9% entro il 2020 e di eliminarla totalmente entro il 2030. Visco ricorda il ruolo cruciale svolto dall'Istituto in questa fase buia dell'economia, sottolinea che solo nel 2010 ha prestato risorse pari a 66 miliardi di dollari, il triplo di quanto faceva negli anni pre-crisi e che, per il domani, dovrebbe poter intervenire "quando il bisogno si manifesta". Dal suo punto di vista la riforma, basata sulla massima collaborazione interna e sulla creazione di 14 aree globali tra cui l'agricoltura, l'istruzione, la sanità, l'energia e il commercio, mira a "rendere l'istituto più efficiente". Visco specifica che bisogna assicurare "una piena coerenza fra il piano e le necessità finanziarie della nuova strategia, senza chiedere un nuovo aumento di capitale e mantenendo un profilo di rischio prudente''. Il progetto rappresenta "una opportunità per ripensare il bilancio", e dunque offrire servizi allo sviluppo di qualità superiore. Anche il Development nel suo comunicato, dice sì alla riforma. "Funzionerà", assicura Kim. [...] (13 ottobre 2013) |
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http://www.repubblica.it/economia/2013/ ... -68512334/
l'onestà di dire "per appianare le diversità porteremo tutto il mondo con il c.lo a terra entro il 2030 verso nuove forme di schiavitù globali" no, eh??