enricogrosso ha scritto:L'oste che ti vende il vino ti dirà mai che il suo vino non è buono? Ovviamente no.Quando lo assaggi e ti accorgi che sa di piscio crederai ancora all'oste quando ti dirà sempre che per lui il suo vino è buono? Spero di no, la logica impone che prima di comprarlo stavolta tu voglia assaggiarlo...oppure cambierai osteria.Il discorso mi sembra molto semplice.
enricogrosso ha scritto:Ognuno vede le cose secondo le proprie esperienze personali, poi ci sono le analisi dei fatti oggettivi, le considerazioni e quindi le opinioni che uno si fa..
enricogrosso ha scritto:vado ancora più in confusione sul significato delle parole utilizzato da molti per esprimere i concetti di stato e mafia...ho dei grandi limiti lo so...se qualcuno mi volesse aiutare a capire meglio la questione è ben accetto.
enricogrosso ha scritto:vado ancora più in confusione sul significato delle parole utilizzato da molti per esprimere i concetti di stato e mafia...ho dei grandi limiti lo so...se qualcuno mi volesse aiutare a capire meglio la questione è ben accetto.
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ROBERTO FIORE (FN) PER LA MONETA COMUNALE A S. TERESA DI RIVA Santa Teresa di Riva (Me), 27/08/2012 - "C'è grande interesse in Sicilia per la possibilità di realizzare concretamente la Moneta complementare nel Comune di Santa Teresa di Riva", si legge in una nota diffusa dall'ufficio stampa di Forza Nuova Sicilia, in vista del convegno tecnico che vedrà, nel pomeriggio del 30 agosto, la presenza - tra gli altri - di Roberto Fiore, segretario nazionale del Movimento che sosterrà, con propri candidati alle prossime elezioni Regionali, la lista "Rivoluzione Siciliana" e la corsa alla Presidenza del battagliero sindaco della cittadina ionica, Cateno De Luca. "Santa Teresa farà da apripista per un percorso, quello della Moneta Complementare all'Euro, che potrebbe rivelarsi risolutivo e rivoluzionario - prosegue la nota - specie con l'approssimarsi di una crisi che deve ancora mostrare i suoi aspetti peggiori". "Il programma di "Rivoluzione Siciliana" ha fatto tesoro della particolare sensibilità che Forza Nuova ha sempre mostrato per il tema della Sovranità Monetaria che in Sicilia trova, nel mai applicato Statuto Speciale, una base giuridica forte per puntare all'ambizioso traguardo di una moneta popolare alternativa all'Euro". "Forza Nuova invita tutti i siciliani - conclude il comunicato - ad un evento che potrebbe segnare l'avvio del riscatto di un popolo a lungo condannato al sottosviluppo dal potere parassitario che massonerie, partiti e criminalità hanno esercitato ai suoi danni, senza il dovuto contrasto da parte di un governo nazionale che ha trattato la Sicilia alla stregua di una colonia". |
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L'INIZIATIVA M5s Sicilia, soldi donati al microcredito La porzione di stipendio oltre 5 mila euro va a un fondo apposito. Iniziativa lodevole del Movimento 5 stelle: la porzione di stipendio eccedente i 5 mila euro lordi prevista per i deputati regionali siciliani «viene restituita direttamente all'Ars e destinata a un fondo, gestito dalla Regione Siciliana, per il microcredito». Lo si legge sul blog di Beppe Grillo, dove si chiede: «I media di regime se ne accorgeranno?». «SEGNALE IMPORTANTE». Umberto Terenghi, vicepresidente di Pmisicilia, ha commentato: «Si tratta di un gesto importante perché riconosce che la microimpresa è praticamente l’unica realtà del tessuto produttivo siciliano e solo con il rilancio di essa, si può creare sviluppo e nuova occupazione. Il Movimento 5 stelle così in un sol colpo dà un segnale a tutta la politica siciliana e dall’altro offre un aiuto concreto alle microimprese dell’Isola». Venerdì, 04 Gennaio 2013 http://www.lettera43.it/politica/m5s-si ... 578664.htm |
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Una petizione all’Ars per una nuova moneta Il grano contro sprechi e disoccupazione Di Carmen Valisano | 18 ottobre 2013 Si chiama Progetto Sicilia ed è la teoria ideata da un ex imprenditore messinese, Giuseppe Pizzino. Grazie a un sistema monetario regionale complementare all’euro, si propone di dare nuovo slancio all’economia isolana e fornire 250mila nuovi posti di lavoro. Un’operazione senza rischi, garantisce, «non ci rimette nessuno». Prossima tappa la Regione per una proposta di legge di iniziativa popolare Cita i presidenti statunitensi Abraham Lincoln e John Fitzgerald Kennedy e la sede della sua associazione è a Brolo, nel Messinese. Si propone di occupare 250mila siciliani, aumentare il reddito delle famiglie isolane, permettere investimenti infrastrutturali e strategici per 40 miliardi di euro in cinque anni garantendo altri 40 miliardi di attivi. Tutto questo grazie al grano, un nuovo sistema economico siciliano complementare all’euro e circolante solo dentro i confini della trinacria. L’ambizioso piano al limite dell’utopico – ma giudicato «fattuale e realizzabile» dal suo ideatore - viene da uno studio di Giuseppe Pizzino, ex imprenditore con la passione per la macro-economia e fondatore dell’associazione Progetto Sicilia. L’idea si basa su quattro punti cardine complementari tra loro: il deficit inarrestabile è provocato dalla mancanza di liquidità. La soluzione? Creare lavoro. Ed è qui che entra in campo la nuova moneta, disponibile sotto forma di carta di credito – la Grancard - emessa dalla Banca complementare siciliana. «Tutto è nato da una domanda che mi sono posto – racconta Pizzino – Se incontrassi un giovane siciliano, e gli chiedessi perché è disoccupato, mi risponderebbe che non c’è lavoro. Ma tutto si può dire, tranne che in Sicilia manchi da lavorare». Al primo posto tra gli impieghi possibili, l’imprenditore mette le infrastrutture lasciate a metà o abbandonate, per poi aggiungere l’agricoltura e tutti gli impieghi a questi collegati. «A mancare è la liquidità», afferma. «Con l’attuale bilancio della Regione non c’è alcuna possibilità di creare un solo posto». Tra ammortizzatori sociali vari e fondi destinate al controverso ramo della formazione, si bloccano fondi e capitale umano, denuncia lo studioso. «La disoccupazione giovanile in Grecia, il paese che consideriamo il fanalino di coda, è del 45 per cento – snocciola rapidamente Pizzino – In Sicilia è del 56 per cento. Sono numeri che non dovrebbero far dormire la notte». Il nuovo sistema monetario regionale – Giuseppe Pizzino non ama definire il grano «nuova moneta» – permetterebbe «al lavoratore di incontrare il lavoro» e alla Sicilia di rimettersi in pari con il potere d’acquisto delle famiglie del Nord, mantenendo l’euro per le spese oltre lo stretto di Messina. «La Banca centrale europea ha già accettato un sistema simile in Grecia», dov’è stata immessa la moneta chiamata Ela, Emergency liquidity assistance. Il Progetto Sicilia vedrebbe impegnati in prima linea i risparmiatori isolani che, secondo le stime di Pizzino, hanno da parte 60 miliardi di euro. Attraverso la società per azioni Fin Sicilia (l’ex Irfis) verrebbero emesse delle obbligazioni per cinque miliardi di euro per cinque anni, al ritmo di un miliardo all’anno per evitare di cadere nell’inflazione. «Ai risparmiatori sarà chiesto di investire cinquemila euro, 200mila euro alle imprese, che in cinque anni raddoppieranno il valore iniziale». Le risorse investite – sei miliardi di euro – verrebbero impiegate per il completamento o la creazione di infrastrutture, così da generare nuovi posti di lavoro. «Una soluzione interna per un problema interno», riassume l’ideatore. Secondo i dati consultati per il progetto, la Regione possiede beni immobili regionali (non il patrimonio artistico-culturale, precisa Pizzino) per circa sei miliardi di euro che servirebbe da ulteriore garanzia per l’investimento dei contribuenti. Questi, dal canto loro, usufruirebbero dei benefici relativi al miglioramento delle condizioni di vita, dall’indotto legato ai nuovi impieghi e dall’abbassamento delle tasse regionali, l’Irap su tutte. «Con questo sistema non ci rimette nessuno». Il segreto del grano sta nel tasso di conversione nei confronti dell’euro: un grano varrà due euro. «L’obiettivo è riportare il valore di acquisto a quello di 14 anni fa». Il reddito disponibile medio annuale delle famiglie siciliane è di 12mila euro, la metà di quelle lombarde. «Grazie al raddoppio del valore di convertibilità ci si rimetterà in pari», spiega l’imprenditore. E nel caso in cui il piano dovesse fallire, il capitale iniziale verrebbe restituito. E per tutti quei cittadini che non hanno a disposizione cinquemila euro da investire? Basteranno i fondi risparmiati dalla Regione a garantire una sorta di reddito di cittadinanza, 600mila euro da convertire in grani e spendibili immediatamente nella vita quotidiana. «Non sono un economista né un giurista, ma i professori non hanno avuto molto successo», afferma sorridendo Pizzino. Il quale è più che convinto della validità della sua teoria che ha pubblicato in un libro e sta diffondendo sul web attraverso i social network, con un gruppo dedicato, e una petizione online. Il prossimo passo, da compiere entro il 23 dicembre, è la raccolta di diecimila firme per presentare il progetto di legge di iniziativa popolare all’Assemblea regionale. «Abbiamo iniziato quattro giorni fa e abbiamo raggiunto già mille firme». |
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Una moneta complementare per la Sicilia 23 dic 2012 Posted by Redazione 25 Comments Le casse della Regione siciliana, ormai lo sanno anche i bambini, sono vuote. Mancano le risorse per sostenere qualsiasi tipo d’investimento e anche l’utilizzo dei Fondi Europei diventa difficile se manca il cofinanziamento della Regione. Pensare di continuare a ‘tirare a campare’ con ulteriori richieste di deroghe al patto di stabilità, o sperare che lo Stato si decida a risolvere la questione siciliana, è assurdo. Serve una soluzione radicale. A proporla è il Comitato Progetto Sicilia, presieduto dall’imprenditore, Giuseppe Pizzino: una moneta complementare all’euro. Leggiamo la proposta (sintetizzata dal sito antudo.it) che è già una petizione lanciata su change.org e che è stata inviata (per la seconda volta) al Presidente della Regione, Rosario Crocetta. “In sintesi, il bollettino statistico del primo trimestre 2012 della Banca d’Italia, che riporta i saldi del 2011, evidenzia come nella Regione Siciliana i depositi dei Siciliani presso le banche che operano nell’Isola ammontano a 34 miliardi, laddove il totale dei depositi complessivi presso banche e Bancoposta che operano in Sicilia ammonta a 56,3 miliardi, di cui 4,9 di società, 2,3 miliardi imprese familiari, 46,4 famiglie. Di questi circa 18 miliardi sono liberi da vincoli e depositati su conti correnti bancari e postali, liquidi e immediatamente utilizzabili. Ancora, devono essere aggiunti tutti i depositi che i Siciliani detengono fuori regione nelle varie banche, poste e istituti finanziari, il circolante (banconote e monete) dei Siciliani e quanto è nelle disponibilità degli emigranti siciliani all’estero. Questa liquidità, in atto utilizzata per finanziare governi, banche e imprese non siciliane è la soluzione a tutte le problematiche che oggi affliggono la Regione Siciliana e i Siciliani. “Immaginate” per un momento se questi depositi “siciliani” fossero impiegati in Sicilia quale potrebbe essere l’effetto che innescherebbero sul nostro territorio per crescita e benessere. Perché queste risorse possano essere impiegate in Sicilia, è necessario che un nuovo Governo composto da persone serie, oneste e preparate, che siano credibili e affidabili, riuniti legittimamente nella Assemblea Regionale Siciliana “istituiscano” il sistema monetario regionale, detto Grano, complementare al sistema delle banche centrali europee, detto Euro. Il nuovo Governo della Regione Siciliana, su mandato dell’Ars e nel pieno rispetto dell’art.41 del proprio Statuto Speciale, “emette prestiti interni” affidandone la gestione alla propria banca Irfis S.p.A. (poi Banca Complementare Siciliana) che, nel pieno rispetto del mandato conferito e nei limiti stabiliti dall’art. 2412 del codice civile, “emetterà obbligazioni nominative” garantite da copertura patrimoniale reale. La Regione Siciliana costituirà un fondo patrimoniale regionale del valore di 30 miliardi, a sua volta proprietario di tre fondi specifici: a) immobiliare 10 miliardi; b) mobiliare 10 miliardi; c) cassa 10 miliardi. Attraverso i quali parteciperà agli aumenti di capitale sociale della Banca Complementare Siciliana per garantire con beni reali la copertura patrimoniale di ogni emissione di obbligazioni. Le disposizioni di cui al comma 1 dell’art 2412 del codice civile conferiscono alla Banca Complementare Siciliana (ex Irfis) la facoltà di emettere obbligazioni/bond fino ad un massimo di 60 miliardi. L’emissione dei Sicily/Bond permetterà di recuperare sul nostro territorio le risorse finanziarie necessarie (stimate in 30 miliardi cui si aggiungono 6+4 di Fondi Europei) per realizzare il nostro “Progetto Sicilia”, che prevede investimenti infrastrutturali fondamentali per lo sviluppo socio-economico della Regione mirati, in particolare, alla creazione di bacini di raccolta delle acque, condotte e sistemi d’irrigazioni, poi, investimenti strategici per il rilancio dell’agricoltura, del settore agroalimentare e agroindustriale, valorizzazione dei beni culturali, promozione turistica e sviluppo dell’energia rinnovabile attraverso l’utilizzo della biomassa e dell’olio vegetale. Modalità di emissione della GranCard Un elemento che merita di essere analizzato più approfonditamente è quello della modalità d’emissione e di utilizzo della carta di credito elettronica denominata GranCard (moneta elettronica), strumento di scambio e di pagamento del sistema monetario regionale. In Italia, l’art. 55 della legge n°39 del 01/03/2002, stabilisce che ogni forma di «moneta elettronica» possa esser emessa «previa ricezione di fondi di valore non inferiore al valore monetario emesso e accettato come mezzo di pagamento da soggetti diversi dall’emittente». Quindi, dopo l’emissione dei Sicily/Bond e la sottoscrizione del Patto di Interesse Generale, denominato “Progetto Sicilia”, come descritto nel nostro libro, seguirà l’emissione della moneta elettronica GranCard. La consegna della GranCard di 5.000 Grani, che consente di raddoppiare il valore degli acquisti, dei pagamenti, e dei trasferimenti dichiarati in euro, avverrà a seguito la sottoscrizione di un’obbligazione (Sicily/bond) zero-coupon, quinquennale, nominativa, del valore di 5 mila euro, rilasciata dalla Banca Complementare Siciliana ad integrazione (“cedola”) delle obbligazioni. Lo strumento GranCard è assimilabile alla creazione di moneta scritturale da parte delle banche commerciali italiane. Il sistema elettronico GranCard è comunemente indicato con il nome di «mutual credit currencies». I debiti e i crediti, infatti, pur essendo generati da rapporti di scambio bilaterali, sono registrati presso un sistema centralizzato, presso la nostra Banca Complementare, come debiti o crediti nei confronti dell’insieme dei partecipanti. Questa forma di moneta complementare, dal punto di vista delle modalità di emissione, è quella che utilizza anche il WIR (non Istituzionale) nel territorio svizzero, con sempre maggiore successo. In pratica, la valuta è creata in analogia con la moneta scritturale bancaria, come posta attiva del conto corrente di un soggetto, a fronte della contemporanea iscrizione di una posta passiva equivalente in capo alla controparte. Il sistema monetario regionale complementare Grano ha la funzione di realizzare obiettivi di lunga durata, dunque non confligge nel rapporto che avrà con i circuiti monetari ufficiali. Bisogna tenere conto che la moneta ufficiale Euro è la moneta per eccellenza, è universale, è riconosciuta da tutti, uguale per tutti, per un’istanza di garanzia rappresentata dallo Stato. La questione del rapporto tra moneta ufficiale Euro e quella regionale complementare Grano si pone anzitutto dal punto di vista legale. Per permettere la diffusione del Grano ci sarà una garanzia legale, un sistema di norme, che consenta la compatibilità tra le due monete e la sostenibilità di quest’ultima, che non ha, in un primo momento, tutte quelle caratteristiche universalistiche di quella ufficiale. L’inquadramento legislativo proteggerà l’economia dai rischi inflazionistici ed assicurerà che l’emissione della GranCard non danneggi gli interessi e la buona fede degli attori coinvolti. In termini tecnici, soddisfatte le problematiche di carattere patrimoniale (30 miliardi di beni reali) e di credibilità (adozione dell’Ars), di spendibilità (patto di interesse generale) e convertibilità (disponibili 60 miliardi), si tratta solo di trovare equilibrio nelle richieste e sulle aspettative funzionali legate alla riconoscibilità e legittimità del Grano, sia dal punto di vista della sua efficacia ed efficienza, sia dal punto di vista del suo funzionamento simbolico. |
Anche il convegno messinese, a cui hanno preso parte, oltre a Fiore, Cosimo Massaro, divulgatore della “truffa del Signoraggio” e promotore della Scuola del prof. Giacinto Auriti, e l’imprenditore Giuseppe Pizzino, ideatore della proposta di Moneta Complementare Regionale denominata “Progetto Sicilia”, segna una tappa importante della crescita di FN in Sicilia; la sua organizzazione, infatti, è stata curata dalla ricostituita federazione provinciale del Movimento, coordinata dal neoresponsabile Rosario Gambacorta, moderatore dell’evento. Importanti i temi affrontati: Cosimo Massaro, autore di saggi e romanzi sul tema, ha illustrato i meccanismi fondamentali del signoraggio, attraverso un ampio excursus storico-economico. Giuseppe Pizzino ha presentato la sua Moneta Regionale, il “Grano”, mostrando, con l’ausilio di un ampio corredo di grafici e tabelle esplicative, come la sua adozione – oltre a distribuire immediata ricchezza ai cittadini – risolverebbe in breve tempo i problemi di bilancio della Regione, creando 250.000 nuovi posti di lavoro. |
Progetto Sicilia - Dopo gli studenti brolesi Pizzino va all'Ars dai "CinqueStelle" VENERDÌ 24 MAGGIO 2013 13:04 0 COMMENTS Lunedì, 20 maggio, l'imprenditore brolese Pippo Pizzino ha incontrato gli studenti delle "Medie", poi - ieri - ha illustrato il suo progetto all'Ars, ospite del Gruppo Parlamentare del Movimento Cinque Stelle. E' stata un bell'incontro, quello che l'Istituto Comprensivo Brolo, guidato dal Dirigente Scolastico Vincenzo Ettari, ha promosso alla sala multimediale "Rita Atria" e che ha visto protagonista Pippo Pizzino.[...] Ha moderato l'incontro Massimo Scaffidi e prima dell'intervento di Pizzino, un imprenditore "puro" che ha pagato lo scotto della crisi, l'ostruzionismo delle banche, la tenaglia di un sistema economico senza cuore, e che ha presentato la sua "ricetta" esposta ora anche in un libro "Progetto Sicilia".[...] Matteo Maniaci, Pietro Di Luca e Andrea Messina si sono addentrati nella teoria economica di Frenkel che sostiene che la crisi europea non è derivata dal debito pubblico ma dal debito estero.[ ![]() E certamente la splendida voce di Mariagrazia Terranova, che ha cantanto, chiudendo, l'incontro "Non è l'inferno" di Emma è stata la degna conclusione di un incontro costruttivo e formativo al quale ha dato il suo contributo anche il professore Salvatore Sidoti.[...] ntanto ieri, alle ore 10:00 a Palermo, Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, presso il Gruppo Parlamentare del Movimento Cinque Stelle, l’autore del “Progetto Sicilia”, Giuseppe Pizzino, ed i cittadini eletti del Movimento hanno dato vita ad un altro incontro.[per il principio di autoaggregazione] Hanno partecipato all’incontro, durato circa tre ore, per il Movimento Cinque Stelle gli Onorevoli: Sergio Tancredi, Giannina Ciancio, Matteo Mangiacavallo, Francesco Cappello, Angela Foti; per Progetto Sicilia, oltre che Giuseppe Pizzino anche Piero di Maria. L’incontro è stato molto interessante ed esaustivo, arricchito dalla partecipazione attiva sia degli eletti all’Assemblea Regionale, che dei loro più stretti collaboratori, i quali hanno fornito validi spunti di riflessione. I due gruppi di lavoro hanno convenuto di rincontrarsi al più presto per ulteriori approfondimenti, coinvolgendo nell’iniziativa nuovi elementi che potrebbero condividere lo spirito e gli obiettivi del “Progetto Sicilia”. A tutti i deputati del Movimento Cinque Stelle è stata consegnata una copia del libro Progetto Sicilia.[ ![]() |
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Muos: completata installazione parabole Mamme "noMuos", abbiamo pianto vedendo le tre antenne 27 gennaio, 13:26 Muos: completata installazione parabole (ANSA) - NISCEMI (CALTANISSETTA), 27 GEN - Sono stati completati, la scorsa notte, nella base americana di contrada Ulmo, a Niscemi, i lavori di montaggio delle tre grandi parabole satellitari, del diametro di 20 metri ciascuna,che permetteranno il funzionamento del Muos, il sistema di difesa satellitare ad altissima frequenza duramente contestato dalla popolazione perché i suoi campi magnetici sono ritenuti dannosi alla salute. Le mamme "No Muos" hanno riferito di avere pianto vedendo le tre parabole. |
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Giù le mani dal Progetto di Moneta Siciliana “Grano”! riceviamo, da Giuseppe Pizzino (Associazione Progetto Sicilia) e volentieri pubblichiamo. @terraeliberazione Dicono che il tempo sia galantuomo ma non credevo di aver così presto soddisfazione. Giorno 25 gennaio su questo sito -linksicilia, ndr- commentando un articolo di Costa innescavo un’aspra polemica con alcun suoi simpatizzanti. Il motivo da noi lamentato: nei primi mesi dell’anno scorso, Costa, a tradimento, in modo scorretto e subdolo era andato da Crocetta per promuovere Progetto Sicilia, proponendo Lui stesso gestore del sistema monetario regionale Grano. Dichiarava Costa nel suo articolo del 25 gennaio riferito a Crocetta “Quando siamo venuti a parlarti della necessità, indifferibile, di istituire una moneta complementare siciliana, i tuoi funzionari mi hanno quasi “riso in faccia”. Non hanno capito nulla del progetto, non hanno nemmeno voluto ascoltare. Pensavano che volessi far battere moneta legale alla Sicilia (magari! se fosse possibile!).” Bene, questi i fatti documentabili: Nel momento in cui Costa era andato da Crocetta non aveva ancora elaborato un proprio progetto di moneta complementare tanto è vero che giorno 4 febbraio esordisce con il proprio (finalmente) progetto Tarì, la moneta complementare all’euro per salvare la Sicilia. Finalmente anche Costa, insieme a Bossone, ha elaborato un proprio studio di moneta complementare. A loro arriva il soccorso politico del M5S con Sergio Tancredi il quale, oggi, dichiara: “IL PRESIDENTE CROCETTA E IL FIDO ASSESSORE BIANCHI SUL PROGETTO GRILLINO DI INTRODUZIONE DELLA MONETA COMPLEMENTARE HANNO FATTO MELINA PER SETTE MESI” Noi di Progetto Sicilia abbiamo il diritto di chiedere e di sapere, in nome della tanto decantata trasparenza e onestà di cui amano fregiarsi i pentastellati , di quale “Progetto Grillino” sta blaterando il poco onorevole Tancredi? Questa si chiama disonestà intellettuale! Abbiamo diritto, sempre in nome della decantata trasparenza a un chiarimento da parte di Tancredi circa quanto dichiarato: “Nonostante gli studi commissionati dal M5S e i progetti preliminari già elaborati ” Noi di Progetto Sicilia abbiamo omaggiato tutti i nostri lavori, vogliamo sapere a chi sono stati commissionati e quanto hanno speso? L’unico progetto di cui aveva conoscenza sette mesi fa era Progetto Sicilia! Non esisteva altro Progetto di moneta regionale! Se esistesse basterebbe pubblicarlo, oggi, subito! L’incontro, presso l’ARS, di Progetto Sicilia con il gruppo parlamentare del M5S risale al 23 maggio dell’anno scorso! Complimenti a voi tutti! A Costa per aver prima sfruttato l’idea di Rossella Accardo con il suo caruseddu, dopo per aver fatto suo Progetto Sicilia di Giuseppe Pizzino. A Tancredi per aver dichiarato che sette mesi fa aveva un proprio progetto grillino. Ma siete diventati tutti pazzi? Questo va oltre ogni limite tollerabile! Vergogna! Non essendo giurista, economista tanto meno politicante, come Costa Bossone e Tancredi, non ho “titolo” per giudicare lo studio da loro proposto, però, mi sarei aspettato una sollevata di scudi, forti critiche, censure da parte dei sovranisti, dei no euro, dei sicilianisti, dal M5S (di cui fa parte Tancredi), da parte di coloro che lottano per il controllo e la proprietà pubblica dell’istituto di emissione leggendo quanto riportato nell’articolo di Costa e Bossone, condiviso nel merito dall’On. Sergio Tancredi: “Il nuovo strumento di pagamento siciliano sarebbe governato da una Convenzione alla quale aderirebbero volontariamente soggetti pubblici e privati”. Ho letto bene? Si, privati ! Costa, Bossone e Tancredi vogliono che l’istituto di emissione siciliano sia governato da privati, bene replicheremo in Sicilia la miniatura degli Istituti di emissione dell’eurozona. Nessuna critica o giudizio da parte mia, riporto solo quanto scritto dagli illustri e titolati autori, condiviso dal tecnico monetarista del M5S. Voglio ricordare a Tancredi che il 23/05/2013 lui come gli altri 13 “grillini” hanno ricevuto copia del libro Progetto Sicilia e copia del progetto esecutivo del sistema monetario regionale Grano, in sette mesi, nessun riscontro da parte loro, nessuna osservazione, nessuno scritto, nessuna censura. Essendo passati inutilmente sette mesi in attesa di risposta, il 17/12/2013 abbiamo presentato un Progetto di Legge di iniziativa popolare per la moneta siciliana, anche di questo consegnata copia all’On. Sergio Tancredi. Con gallo e senza gallo, Dio fa giorno! Il tempo è galantuomo, stanno emergendo i veri nemici della moneta siciliana. – A.P.S.Progetto Sicilia Via Principi Lancia di Brolo,3 98061 Brolo (Me) progettosicilia60@tiscali.it Fax Tiscali: 1782728548 telefono: 3887799964 fonte:http://terraeliberazione.wordpress.com/tag/grano/ |
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Progetto Sicilia, Giuseppe Pizzino scrive al Presidente Crocetta giugno 6th, 2014 | di Vito Giuliana Continuano le dimostrazioni concrete per scuotere il mondo delle istituzioni. L’ideatore di Progetto Sicilia, l’imprenditore Giuseppe Pizzino, ha voluto indirizzare direttamente dalla sua pagina facebook, rendendola pubblica, una lettera indirizzata al Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Il contenuto dello scritto, verte sulla situazione disastrosa nella quale versano i cittadini, sottolineando il crescente numero della disoccupazione ormai giunta a livelli troppo elevati. Inoltre, sottolinea la propria volontà di ricevere delle risposte che sino ad oggi non arrivano. Il 6 Maggio, Progetto Sicilia ha presentato in III° commissione parlamentare il DDL N° 730 di iniziativa popolare raccogliendo diversi consensi che introdurrebbe nel sistema economico dell’isola, l’utilizzo della moneta Grano. Pizzino attende risposte sia dal Presidente che dai deputati regionali. Qui di seguito, riportiamo per intero, il contenuto della lettera di Giuseppe Pizzino: “Signor Presidente Rosario Crocetta, sono trascorsi diciotto mesi dalla sua elezione a Presidente della Regione. In questo periodo, Lei ha presieduto due governi composti da scienziati, economisti, tecnici, dirigenti, artisti, tutti di chiara fama e competenza. Rivoluzione, risposte, progetti, nulla di tutto questo è stato percepito dai siciliani. L’unico risultato tangibile è il maggior numero di disoccupati: cento ventimila. Duecento in più per ogni giorno di Presidenza. Duecento, da aprile trecento. Duecento imprese in più che chiudono per ogni mese di Presidenza. Sono numeri di un epitaffio. Sebbene quanto sopra, Lei potrebbe riscattarsi facendo suo Progetto Sicilia. Un Progetto di Legge di iniziativa popolare, diventato DDL 730 il 27/marzo, la cui documentazione è stata depositata in III Commissione Parlamentare il 6/maggio. Questo è l’unico Progetto di benessere per i siciliani e per la prosperità dell’Isola.” |
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