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Il Parlamento ungherese riforma la Banca centrale, Commissione Ue preoccupata Cronologia articolo30 dicembre 2011 Il Parlamento ungherese ha approvato una legge che aumenta l'influenza del governo sulla Banca centrale del Paese con 293 voti a favore, 4 contrari e un astenuto. La legge è stata voluta dal governo conservatore di Viktor Orban, che conta su una maggioranza dei due terzi in Parlamento, nonostante le critiche avanzate da Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale. La riforma prevede che la scelta degli "aggiunti" (che passano da due a tre) sarà fatta dal capo del governo. Il terzo e nuovo aggiunto è stato definito "commissario politico" dal governatore della Banca centrale ungherese (Mnb), Andras Simor, che non è gradito al premier per la sua politica monetaria con tassi di interesse elevati. Inoltre, il consiglio monetario della Mnb passa da sette a nove membri e i due nuovi, oltre ad altri quattro, saranno di nomina parlamentare. La vigilanza europea Bruxelles «ha espresso fino all'ultimo, alle autorità ungheresi, le sue preoccupazioni sulla riforma della Banca centrale approvata oggi e ora valuterà la base legale del provvedimento passato in Parlamento»: questo il commento della Commissione Ue dopo che il Parlamento ungherese ha votato la controversa legge sulla banca centrale. Per Bruxelles, la legge - che in Parlamento è stata leggermente modificata - va contro le leggi Ue perché mette in discussione l'indipendenza della banca d'Ungheria. |
La nuova mossa autoritaria del premier ungherese Viktor Orban, che ha fatto approvare al Parlamento ungherese nuove leggi liberticide, tra le quali quella che abolisce l'indipendenza della Banca Centrale ungherese
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31 dicembre 2011 Invia ad un amico Budapest ha subito un doppio downgrade fino a livello di "junk", spazzatura Ungheria: democrazia a rischio La nuova mossa autoritaria del premier ungherese Viktor Orban, che ha fatto approvare al Parlamento ungherese nuove leggi liberticide, tra le quali quella che abolisce l'indipendenza della Banca Centrale ungherese, allontana le possibilità che il popolo ungherese ottenga il salvataggio internazionale per evitare il default. Preoccupato il segretario di Stato Hillary Clinton per la degenerazione autoritaria del Paese BUDAPEST - Una nuova Costituzione dai marcati toni nazionalistici dal prossimo primo gennaio, un guazzabuglio di controverse riforme: in due anni, il discusso primo ministro conservatore ungherese Viktor Orban ha isolato l'Ungheria in seno all'Europa, contro gli Stati Uniti e il Fondo monetario internazionale. Oltre alla riforma della Banca centrale, dei media, della giustizia e della legge elettorale, il governo Orban ha introdotto una legge sulla ''stabilità finanziaria'', che fissa un'aliquota fiscale unica al 16 per cento modificabile solo con i voti di due terzi del parlamento: un insieme di misure che legano le mani ad un futuro governo, anche in materia di bilancio. È infatti improbabile che un governo dell'attuale opposizione possa raggiungere una tale maggioranza in parlamento, di cui dispone il partito di Orban, il Fidesz. Guy Verhofstadt, ex primo ministro belga e presidente dei Liberali al parlamento europeo, ritiene che la nuova Costituzione ungherese sia il ''cavallo di Troia di un sistema politico più autoritario basato sulla perpetuazione del potere di un solo partito''. Senza dimenticare la nomina in tutti i posti chiave dell'apparato dello stato di fedelissimi di Orban. Il presidente della Banca centrale, Andras Simor, è l'ultimo ad opporsi a tale sistema. Ma per quanto tempo ancora resisterà, anche col sostegno della Banca centrale europea? Nel settore culturale, il Fidesz non ha esitato a nominare personalità notoriamente di estrema destra, anche antisemite, mentre nei media pubblici c'è stata una serie di licenziamenti di massa di giornalisti ostili al potere, alcuni dei quali hanno effettuato uno sciopero della fame e sono stati immediatamente licenziati. Il pugno di ferro di Orban si è abbattuto anche contro l'emittente dell'opposizione 'Klubradio', cui è stata ritirata la frequenza. Le politiche economiche 'non-ortodosse' di Orban - tasse su banche, compagnie elettriche e per le telecomunicazioni, nazionalizzazione dei fondi pensione privati - hanno fatto svalutare la moneta ungherese, il fiorino, del 20 per cento in tre mesi nei confronti dell'euro. E i titoli di stato ungheresi sono stati collocati con un rendimento di oltre il 9 per cento, anche se gli analisti ritengono che un rendimento oltre il 7 per cento non sia sostenibile. Nonostante le critiche della comunità internazionale, ultima in ordine di tempo quella del segretario di Stato Usa Hillary Clinton, che si è detta ''preoccupata per lo stato della democrazia in Ungheria'', Orban tira dritto senza preoccuparsi apparentemente delle conseguenze per il suo Paese e il popolo ungherese. Oggi ha detto, senza mezzi termini: ''Nessuno può intervenire nel processo legislativo ungherese''. E il parlamento ungherese ha approvato la riforma della Banca centrale (Mnb), malgrado la forte contrarietà dell'Unione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale. In discussione in parlamento ci sono anche la nuova legge sulle religioni, che riduce da 300 a 14 le comunità che beneficeranno delle sovvenzioni di stato, una legge che riduce al minimo i dibattiti in parlamento e una legge ''sui crimini comunisti'' che colpirà retroattivamente i dirigenti del Partito socialista (ex comunista), i quali hanno denunciato ''l'instaurazione di una dittatura'' da parte di Orba Ultima Modifica: 31 dicembre 2011, 12:29 |
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Proteste contro la ungherese dell'Unione europea, Backing governo in riga Sanskar Shrivastava su Domenica 22 gennaio 2012 I manifestanti bruciano bandiera UE In un altro sviluppo importante in Europa orientale, centinaia di migliaia di ungheresi è uscito in strada per protestare contro l'atteggiamento dell'Unione europea nei confronti del loro governo e capo dello Stato, il Primo Ministro Victor Orban. La protesta etichettati come "parata di Pace per l'Ungheria" è la più grande manifestazione da quando il governo assunse il potere nel maggio 2010. Che indica che la maggior parte dei connazionali sono con il loro governo nella riga con l'Unione europea. La Commissione Europea - organo esecutivo dell'UE - ha avviato una procedura legale contro l'Ungheria sulle riforme, come l'indipendenza della banca centrale nazionale, l'età di pensionamento dei giudici e l'indipendenza del paese, la protezione dei dati l'obiettivo di sostenere la propria moneta battuta in fiorini e in mantenere l'accesso ai mercati finanziari. La commissione è anche ricerca di maggiori informazioni per quanto riguarda l'indipendenza del potere giudiziario, ha detto il presidente della Commissione Europea, Barroso. La Commissione ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Ungheria il Martedì, la cui prima tappa è un avvertimento chiede di modificare le leggi controverse, procedure d'infrazione sono un passo precedente azione legale, destinato a consentire uno stato di apportare modifiche per conformarsi al diritto comunitario piuttosto che essere portato in tribunale. Barroso aveva scritto di Orban nel dicembre chiedendogli il ritiro di due disegni di legge più recenti relativi alla stabilità finanziaria del paese e della banca centrale. Il primo ministro di Ungheria, Orban aveva poi respinto le richieste. La Commissione può arrivare fino infligge ammende e prendendo l'Ungheria alla Corte di giustizia europea. Sia l'Unione europea e Fondo monetario internazionale hanno detto che si rifiuteranno di estendere l'aiuto all'Ungheria, che sta lottando finanziariamente, a meno che il governo di Budapest garantisce l'indipendenza della banca centrale. Il processo potrebbe portare a perdere il diritto di voto in Ungheria a Bruxelles, per non parlare di fallimento se l'offerta della UE siluri dell'Ungheria per un salvataggio urgente bisogno finanziario. Il Primo Ministro ungherese, Orban è in viaggio per Bruxelles, in Belgio il Martedì per cercare di uscire con un accordo politico con il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso, al fine di poter avviare colloqui formali con l'Unione europea e Fondo monetario internazionale su un accordo di prestito valore di $ 25 miliardi (20 miliardi di euro) di rimborsare i debiti che l'Ungheria ha voluto al sicuro da un po 'indietro. Debito totale dell'Ungheria è salita al 82% della sua produzione, mentre la sua moneta, il fiorino, è scesa a minimi record contro l'euro. Orban ha dovuto affrontare proteste interne contro di lui chiedendo le sue dimissioni per il passaggio dei democratici contro le bollette, Decine di migliaia di persone hanno protestato contro la nuova costituzione a Budapest all'inizio di questo mese. La dimostrazione è durata solo cinque ore e semplice è stata organizzata da partiti di opposizione ei gruppi della società civile. Ma le proteste in corso in Ungheria sono pro governo a sostegno Orban, dimostrando la rabbia contro l'Unione europea. Vice PM Zsolt Semjén detto di estrema destra Lánchíd stazione radio che sa il governo ha fatto "milioni e milioni di errori ma credo che non ci sono errori strategici commessi", e gli attacchi contro l'Ungheria non hanno alcun fondamento fattuale di sorta. Semjén ha detto l'Ungheria dovrebbe rispondere molto più fortemente alle critiche, perché è inaccettabile che alcuni politici in seno all'Unione europea per attaccare il paese su questioni che sono più strettamente regolamentato nei loro paesi. Secondo Gábor Vona, il leader della destra radicale Jobbik, l'Ungheria dovrebbe staccarsi dall'Unione europea. Rispondendo ad essa Semjén ha detto che è razionale per l'Ungheria di esercitare i propri diritti entro i 27 membri del blocco. Ma la vera domanda è cosa sarebbe successo il giorno dopo l'Ungheria lascia l'Unione europea? "Ci sono due idee sbagliate su questo problema", ha detto Semjén. "Uno appartiene alla parte liberale, che guarda l'Unione europea come un obiettivo di Ungheria. L'altro errore è stato ostile nei confronti delle organizzazioni internazionali a causa di alcune ragioni emotive. Posso capire il secondo in una certa misura, ma se non siamo con l'UE, dove siamo? Dobbiamo essere una parte di interessi russi o dobbiamo librarsi nella terra di nessuno tra l'UE e la Russia? " I manifestanti per le strade di Budapest, (c) AFP I manifestanti in una sola voce ha detto a Reuters che non si inchinano a Ovest. "Non sarà un dominio, non vogliamo essere una colonia," news magazine editor di Andras Bencsik ha detto alla folla. "Questo è il nostro messaggio per quelli all'estero." L'altro è che noi sosteniamo pienamente Viktor Orban, e siamo orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto a elezioni del 2010 ". "Hanno dimostrato la sinistra politica che la strada non appartiene a loro," Politica analista Zoltan Kiszelly ha detto a Reuters. "E hanno inviato un messaggio ai partner del governo all'estero per smettere di cercare di dirci cosa fare, il governo sta facendo bene". "Il modo in cui i governi italiani o greci sono stati rimossi non funziona in Ungheria, e elezioni anticipate sono fuori questione con questo tipo di sostegno pubblico". La gente comune dell'Ungheria sono infuriati con il comportamento dei leader della UE contro il loro primo ministro. "Questo non è un modo di negoziare, questo non è un atteggiamento verso qualsiasi paese." Source: Proteste contro la ungherese dell'Unione europea, Backing governo nel Row | Il Reporter Mondo: Parere Notizie e Analisi http://www.theworldreporter.com/2012/01 ... z1kE89LgkY |
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fallisce compagnia unghererese Malev Deciso stop per tutti voli 03 febbraio, 13:26 fallisce compagnia unghererese Malev (ANSA) - ROMA, 3 FEB - Dichiara fallimento la compagnia di bandiera ungherese Malev. Dopo oltre 60 anni di attivita' oggi i vertici della compagnia hanno annunciato la cancellazione di tutti voli. Malev e' ormai rimasta a secco dopo il blocco delle sovvenzioni statali deciso dalla Ue che ha imposto alla compagnia l'obbligo di rimborsare i 200 milioni di euro di aiuti pubblici perche' in contrasto con le norme sulla concorrenza.(ANSA). |
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Ungheria al gelo I poveri bruciano i soldi fuori corso In Ungheria i poveri per riscaldarsi bruciano... banconote. Non è una provocazione neo dadaista, bensì una strategia della Banca centrale di Budapest, che ha trasformato il denaro fuori corso in una sorta di mattoncini combustibili da donare alla popolazione più bisognosa per combattere i rigori dell'inverno, nonché della crisi economica che attanaglia il Paese magiaro. A diventare alimento per le stufe sono stati circa 200 miliardi di fiorini ungheresi, che hanno mostrato inattese proprietà combustibili, come spiega Barnabas Ferenczi della Banca centrale. "I nostri rilievi hanno mostrato che le qualità di questi blocchi di banconote stracciate sono simili a quelle del carbone, e quindi sono adatti per riscaldare i locali". La dottoressa Krisztina Haraszti, direttore di una fondazione che sta utilizzando il "denaro che scotta" mostra tutta la propria soddisfazione per il progetto. "E' una forma di beneficenza molto utile, aiuta in modo significativo la nostra fondazione perché ci consente di risparmiare una parte dei costi che dobbiamo sostenere per il riscaldamento". E il denaro, "sterco del demonio", rivela in questo caso un'anima calda e imprevista http://www.lastampa.it/ |
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Ungheria:' Parlamento Ue a indagine su rispetto democrazia Eventuale procedura per sanzioni dopo relazione. Ppe contrario 16 febbraio, 15:01 • (ANSA) - STRASBURGO, 16 FEB - Il Parlamento europeo preparerà una relazione per valutare se ''i valori fondamentali e gli standard democratici Ue'' siano rispettati in Ungheria. Lo prevede una risoluzione approvata in plenaria nonostante l'opposizione del Ppe, partito di maggioranza relativa cui appartiene il premier Orban (315 si', 263 no, 49 astenuti). Dopo la relazione si decidera' se attivare l'art. 7 del trattato UE, che serve a verificare se ci sia "rischio di violazione grave" dei principi comunitari. Domani scade il mese di tempo dato dalla Commissione europea all'Ungheria per fornire le spiegazioni chieste nelle tre procedure di infrazione aperte per le modifiche costituzionali, tra cui quella che inficerebbe l' indipendenza della banca centrale. La procedura in base all'art.7 può portare alla richiesta del Parlamento di sanzioni economiche e politiche contro l'Ungheria da parte del Consiglio europeo. La risoluzione approvata era stata presentata da socialisti-democratici (S&D), liberal-democratici (Alde), Verdi e Sinistra Unita (Gue). Nel testo si afferma che le autorità ungheresi devono rispettare "le raccomandazioni, le obiezioni e le richieste della Commissione europea, del Consiglio d'Europa e della commissione di Venezia" e "modificare di conseguenza le leggi interessate, nel rispetto dei valori fondamentali e delle norme dell'Unione europea". Inoltre esprime "grave preoccupazione per la situazione in Ungheria per quanto concerne l'esercizio della democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto e la protezione dei diritti umani e sociali, il sistema di controlli e contrappesi, l'uguaglianza e la non discriminazione". |
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Ungheria, premier contro Ue e Fmi: «Ricattatori» L'Europa: «Aiuti economici in cambio di riforme sulla giustizia». Aiuti economici in cambio della possibilità di condizionare la politica interna dell'Ungheria. Per il primo ministro ungherese Viktor Orban l'offerta dell'Unione Europea e del Fondo monetario internazionale è un vero e proprio «atto ricattatorio». RIFORMARE LA GIUSTIZIA. In una intervista alla radio Mr1-Kossuth, ripresa da Bloomberg, Orban ha aggiunto che Budapest è pronta a rivolgersi alla Corte di giustizia europea se la controversia non sarà risolta. Bruxelles infatti subordina la concessione di un prestito del Fondo monetario internazionale (Fmi) a riforme in materia di indipendenza della giustizia. Budapest, in forti difficoltà economiche e finanziarie, da mesi vorrebbe aprire con l'Fmi un negoziato per ottenere un prestito, ma il Fondo monetario, in piena sintonia con la Ue, finora si è rifiutato di avviare la trattativa Fra le precondizioni figurano garanzie per l'indipendenza della Banca centrale e del sistema giudiziario, «in serio pericolo in Ungheria» secondo la Ue e il Consiglio d'Europa. CONDIZIONI POLITICHE. Il 12 aprile un portavoce della Ue aveva detto che «al momento non esistono le condizioni necessarie per l'inizio del negoziato, dal momento che in Ungheria non viene garantito l'ambiente giuridico indispensabile per gli investitori stranieri». Per il premier «Il Fondo monetario chiede l'osservanza di condizioni finanziarie, mentre l'Unione europea sembra voler sposare l'idea di porre condizioni politiche». Venerdì, 13 Aprile 2012 www.lettera43.it |
> | Ungheria/ Premier respinge condizioni prestito Fmi-Ue di: TMNews Pubblicato il 06 settembre 2012| Ora 15:41 Stampa Invia Commenta (0) Budapest tratta per un finanziamento precauzionale Roma, 6 set. (TMNews) - Il premier ungherese Viktor Orban ha respinto le condizioni poste dal Fondo monetario internazionale (Fmi) e dell'Unione europea (Ue) per un prestito precauzionale anti-crisi da 15 miliardi di euro. (segue) (Fonte Afp) |
> | Ungheria, passa la Costituzione di Orban. Democrazia a rischio, protesta la Ue Il Parlamento ha approvato a stragrande maggioranza le modifiche volute dal presidente che stanno preoccupando le forze democratiche europee. Con una nota inusuale di vertici dell'Unione firmato da Barroso e Jagland dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI (ansa) BERLINO - Undici marzo 2013, a Budapest, nel cuore d'Europa, tramonta la libertà, muoiono i valori liberali e democratici del Vecchio continente: il golpe bianco del premier-autocrate Viktor Orbàn è definitivo. Precipita la crisi terminale della democrazia ungherese, ed esplode un duro confronto tra il governo nazionalpopulista di Budapest da un lato, e dall'altro i vertici degli Stati Uniti e dell'Unione europea. Lo Orszaghàz, il Parlamento magiaro, ha approvato oggi pomeriggio - con 265 sì, 11 no e 33 astensioni, e il Partito socialista, prima forza d'opposizione, che per protesta ha boicottato la seduta - le drastiche modifiche alla Costituzione volute dal premier-autocrate euroscettico Viktor Orbàn e imposte dal suo partito, la Fidesz (scandalosamente tuttora membro del Partito popolare europeo) senza consultare le altre forze politiche come è uso nei paesi liberi, e ignorando moniti e inviti a ripensarci dei partner europei. Immediata, e di una fermezza senza precedenti, la reazione di Bruxelles: il presidente della Commissione europea, José Manuel Durao Barroso, e il segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjorn Jagland, in un insolito comunicato comune diffuso poco fa affermano che le modifiche della legge fondamentale ungherese "sollevano preoccupazioni per quanto riguarda il principio del primato del Diritto, il Diritto dell'Unione europea e lo spirito dei suoi trattati, e le norme del Consiglio d'Europa". Invano Barroso e la Ue, e l'amministrazione Obama, avevano invitato Orbàn, il suo governo e il suo partito a prendere tempo, a consentire almeno che le istituzioni europee esaminassero a fondo le modifiche costituzionali. "E'assurdo pretendere che noi accettiamo ordini dall'estero", hanno detto i responsabili della Fidesz, "che non si facciano nessuna speranza". Le modifiche sono gravi, stravolgono e distruggono i principi dello Stato di diritto: in pratica introducono la liceità di limitazioni della libertà d'espressione, criminalizzano persino i senzatetto se dormono in strada, trasformano i laureati in prigionieri del paese, con divieto d'espatrio per dieci anni, e soprattutto fanno a pezzi il principio costitutivo di ogni democrazia e del mondo libero, la separazione tra i poteri e i sistemi di checks and balances: la Corte costituzionale è sostanzialmente esautorata. Vediamo nell'ordine i punti più controversi della 'riforma costituzionale', o per dirla meglio del golpe bianco di Orbàn: 1-In futuro la Corte costituzionale potrà esaminare cambiamenti della Costituzione solo da un punto di vista formale, non sui contenuti. E inoltre i giudici supremi non potranno più richiamarsi a loro sentenze sul Diritto costituzionale ed europeo emesse prima dell'entrata in vigore della Costituzione voluta dal partito di Orbàn e varata nel gennaio 2012, anche in quel caso senza dialogo con gli altri partiti e senza tener conto di critiche e riserve dei partner europei. "E' la vendetta di Orbàn contro la consulta", dicono i socialisti. La Corte costituzionale in effetti aveva respinto proprio leggi liberticide che ora Orbàn trasforma col voto parlamentare di oggi in dettame costituzionale. 2-La libertà di espressione e di opinione potrà essere limitata se ferirà una non meglio definita "dignità della nazione ungherese". 3. Gli studenti saranno obbligati, dopo la laurea, a restare in Ungheria per un periodo almeno lungo come il corso di laurea, e in alcuni casi fino a dieci anni, e sarà loro vietato di cercare lavoro all'estero. Se violeranno tale norma dovranno ripagare le spese degli studi superiori. 4. I senzatetto non potranno trattenersi e dormire in spazio pubblico, se lo faranno saranno punibili dal diritto penale. 5. Dibattiti elettorali saranno vietati su radio e tv private, le ultime indipendenti e già combattute dal regime con taglio di frequenze e pressing per brutali tagli della pubblicità. 6. Coppie non sposate, senza figli o omosessuali non potranno avere la definizione di famiglia, e non avranno gli stessi diritti e agevolazioni della famiglia eterosessuale ufficialmente sposata e con figli. 7. Il vecchio partito comunista (da cui è scaturito come altrove al centro-est europeo il Partito socialista, alleato all'Europarlamento di Spd, Pd, Ps francese o New Labour) è definito organizzazione criminale. Processi politici contro oppositori sono dunque teoricamente possibili con pretesti costituzionali. Durissimi i giudizi, non solo della Ue, di Washington, dei media di tutto l'Occidente libero, ma anche dei costituzionalisti ungheresi. Come l'esperto di diritto costituzionale Gyoergy Kollàth, secondo cui "questa Costituzione distrugge la separazione dei poteri e la collaborazione reciproca e in spirito di fiducia tra gli organi costituzionali, e al tempo stesso è un ripudio da parte ungherese dei valori europei che avevamo accettato liberamente dopo la fine del comunismo nel 1989". Intanto sul piano economico e sociale va sempre peggio con Orbàn al potere: il golpe bianco ha fatto crollare il fiorino, ce ne vogliono almeno 303 per un euro, è la peggior quotazione da anni e anni. L'economia è in recessione, e la situazione del mercato del lavoro, specie per i giovani - dicevano ieri dati europei - è insieme a quella greca la peggiore in tutta Europa. (11 marzo 2013) |
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Dopo aver cacciato il FMI l’Ungheria emette moneta senza debito di Ronald L. Ray – Traduzione a cura di N. Forcheri L’Ungheria si libera dei vincoli dei banchieri • Dopo che è stato ordinato all’FMI di abbandonare il paese, la nazione adesso stampa moneta senza debito L’Ungheria sta facendo la storia. Mai più dagli anni ’30 con il caso della Germania un paese europeo aveva osato sfuggire alle grinfie dei cartelli bancari internazionali controllati dai Rothschilds. Questa è una notizia stupenda che dovrebbe incoraggiare i patrioti nazionalisti del mondo intero ad intensificare la lotta per la libertà dalla dittatura finanziaria. Già nel 2011 il primo ministro ungherese, Viktor Orbán promise di ristabilire la giustizia sui predecessori socialisti che avevano venduto il popolo della nazione alla schiavità di un debito infinito con i vincoli del FMI (IMF) e lo stato terrorista d’Israele. Queste amministrazioni precedenti erano infiltrate da israeliani nelle alte cariche, in mezzo al furore delle masse che alla fine, in reazione, hanno votato il partito Fidesz di Orban. Secondo una relazione sui siti germanofoni del “National Journal”, Orbán si è accinto a scalzare gli usurai dal trono. Il popolare e nazionalista primo ministro ha detto all’FMI che l’Ungheria non vuole né richiede “assistenza” ulteriore dal delegato della Federal Reserve di proprietà dei Rothschild. Gli ungheresi non saranno più costretti a pagare esosi interessi a banche centrali private e irresponsabili. Anzi, il governo ungherese ha assunto la sovranità sulla sua moneta e adesso emana moneta senza debito e tanta quanto ne ha bisogno. I risultati sono stati nientemeno che eccezionali. L’economia nazionale, che vacillava per via di un pesante debito, ha ricuperato rapidamente e con strumenti inediti dalla Germania nazionalsocialista. Il ministro per l’Economia ungherese ha annunciato che grazie a “una politica di bilancio disciplinato” ha ripagato il 12 agosto 2013 il saldo dei 2,2 bilioni di debito all’FMI, prima della scadenza ufficiale del marzo 2014. Orbàn ha dichiarato: “L’Ungheria gode della fiducia degli investitori” che non vuol dire né l’FMI né la Fed o altri tentacoli dell’impero finanziario dei Rothschild. Piuttosto si riferiva agli investitori che producono in Ungheria per gli ungheresi, creando crescita economica vera, e non già la “crescita di carta” dei pirati plutocratici, bensì quel tipo di produzione che assume realmente le persone e ne migliora la vita. Con l’Ungheria libera dalla gabbia della servitù agli schiavisti del debito non c’è da meravigliarsi che il presidente della banca centrale ungherese gestita dal governo per il bene pubblico e non per l’arricchimento privato abbia chiesto all’FMI di chiudere i battenti da uno dei paesi più antichi d’Europa. Inoltre, il procuratore generale, ripetendo le gesta dell’Islanda, ha accusato i tre precedenti primi ministri del debito criminale in cui hanno precipitato la nazione. L’unico passo che rimane da fare per distruggere completamente il potere dei bancksters in Ungheria, è di attuare un sistema di baratto per lo scambio con l’estero come esisteva in Germania con i nazional socialisti e come esiste oggi in Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, i cosiddetti BRICS, una coalizione economica internazionale. E se gli USA seguissero la guida dell’Ungheria, gli americani potrebbero liberarsi dalla tirannia degli usurai e sperare in un ritorno a una pacifica prosperità. Ronald L. Ray, autore freelance che risiede nel libero stato del Kansas, discendente di vari patriotti della Guerra americana di indipendenza. |
MOODY'S RICONOSCE IL SUCCESSO DELL'UNGHERIA DI ORBAN: BOOM ECONOMICO ENORME 4 26 novembre - L'agenzia di credito internazionale Moody's ha confermato il rating delle emissioni a lungo termine dell'Ungheria a livello Baa3. Come riferisce la stampa estera, l'agenzia si aspetta che le prospettive per la crescita dell'economia del paese rimangano buone nel prossimo futuro. Le previsioni di Moody's indicano che l'Ungheria registrera' una crescita reale del Pil del 4,3 per cento quest'anno (il migliore della Ue) e del 3,4 per cento nel 2019 (il doppio della Germania). Le previsioni di Moody's indicano inoltre che il prossimo anno il debito pubblico ungherese scenderà a circa il 69 per cento del Pil, mentre l'anno scorso era al 73,3 per cento. Tale valore e' ben al di sotto dell'80,5 per cento, il dato peggiore per il paese, che e' stato registrato nel 2011. Le politiche economiche nazionaliste del governo di destra dell'Ungheria assieme alla riconquistata indipendenza monetaria dalla Bce, hanno portato l'Ungheria ad un clamoroso boom economico che dura da tre anni. |
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