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Mafia, sequestrati 1,5 mld euro a imprenditore siciliano Il tribunale di Trapani ha sequestrato oggi beni per oltre un miliardo e mezzo di euro all'imprenditore siciliano Vico Nicastri, attivo nell'eolico e nel fotovoltaico e presunto prestanome del boss della mafia Matteo Messina Denaro. Continua a leggere questa notizia Lo hanno riferito oggi il ministro dell'Interno, quello della Giustizia e la Direzione Investigativa Antimafia (Dia). "Stamattina è stato effettuato il più grande sequestro mai fatto, un miliardo e mezzo di euro in un colpo solo a un imprenditore vicino al latitante Matteo Messina Denaro", ha detto nel corso di una trasmissione tv il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Tra i beni sequestrati ci sono mobili, immobili, conti correnti, depositi, polizze assicurative e società di capitali, prevalentemente operanti nel settore eolico o fotovoltaico. "Mi meraviglierei se in Sicilia non ci fosse infiltrazione mafiosa in attività redditizie come l'eolico e il fotovoltaico, che implicano una grande opera di coordinamento tra reperimento di terreni e autorizzazioni per un'enorme ritorno economico", aggiunge il procuratore di Palermo Francesco Messineo. I sequestri sono stati effettuati a Trapani e Palermo ma anche in Calabria, in provincia di Reggio Calabria e Catanzaro. DURO COLPO PER COSA NOSTRA "Si tratta del sequestro in assoluto più consistente mai operato ... e, di fatto sottrae smisurati capitali e credibilità a Cosa nostra, incidendo in modo significativo anche nella gestione economica del latitante Matteo Messina Denaro, che di quel territorio è considerato il dominus", dice una nota della Dia, mentre il Guardasigilli Angelino Alfano ha aggiunto che l'operazione "restringe il cerchio sulla latitanza di Matteo Messina Denaro". "Il sequestro disposto dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, per oltre 1,5 miliardi di euro in beni immobili e società di proprietà dell'imprenditore trapanese Vito Nicastri, riconducibili a Matteo Messina Denaro, segna l'ennesimo straordinario successo nel contrasto alla criminalità organizzata mafiosa", ha detto in una nota il Guardasigilli Angelino Alfano. Secondo fonti investigative, il 54enne Nicastri, imprenditore di Alcamo attivo nel settore eolico, era stato già arrestato per reati di mafia nel 2009: nel novembre scorso Nicastri andò in carcere nell'ambito di un'inchiesta della procura di Avellino su una truffa organizzata per percepire contributi pubblici per la realizzazione di parchi eolici. "Nel corso delle indagini sono state rilevate, altresì, relazioni con le consorterie criminali operanti nel messinese, nel catanese ed anche con la ndrangheta calabrese, in particolare con le ndrine di Platì, San Luca ed Africo, nel Reggino", specifica la Dia in un comunicato. -- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia |