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Il più grande problema per i negazionisti della truffa del signoraggio[1] è contrastare l'imbarazzante accusa che noandri "4 gatti" portiamo avanti affermando che la Banca d'Italia sia a tutti gli effetti una società per azioni (SpA).
Quando, nella loro affannosa ricerca di interventi "signoraggisti", trovano scritto: "BANKITALIA SPA", i negazionisti sbroccano letteralmente (quod vide "perdono il lume della ragione") su tale affermazione, poverini.
E in DD[1] riportano, orgogliosi, addirittura tronfi di aver trovato la soluzione "finen ti mònto" che:
"La Banca d'Italia NON è una SpA poiché è un ente (o istituto) di diritto pubblico dal 1926 (alcuni riportano 1936) e blablablabla.."
Li vedi impettiti aggirarsi in Rete (o meglio: arginati, confinati nei propri sitarellini-ini-ini) con in bocca questa definizione.. come un bravo cagnolino porta in trionfo un osso lanciatogli dal padrone in giro per il cortile, a farlo vedere a tutti gli altri animali della fattoria, come fosse un femore di T-Rex abbattuto da lui stesso (il cagnolino pisciasotto) in una partita di caccia poche ore prima.
Io li vedo come piccioni che, dopo aver scacacciato[2] sulla scacchiera e aver ribaltato tutti i pezzi, dal Re al pedone, vanno in giro guardandoti ora con l'occhio destro e ora col sinistro come a dirti: «Ho vinto, sono più bravo di te!».
Ripeto: poverini.
Ho una brutta notizia, fijuoli: "ente di diritto pubblico" non vuol dire "ente benefico democraticamente eletto che si spacca la schiena per il bene del popolino", mi dispiace. Per organismo di diritto pubblico si intende[3]..
Per "organismo di diritto pubblico" si intende qualsiasi organismo:
a) istituito per soddisfare specificatamente bisogni di interesse generale aventi carattere non industriale o commerciale,
b) dotato di personalità giuridica,
c) la cui attività sia finanziata in modo maggioritario dallo Stato, da enti pubblici territoriali o da altri organismi di diritto pubblico, oppure la cui gestione sia soggetta al controllo di questi ultimi, oppure il cui organo d'amministrazione, di direzione o di vigilanza sia costituito da membri dei quali più della metà è designata dallo Stato, da enti locali o da altri organismi di diritto pubblico.
Gli elenchi, non tassativi, degli organismi e delle categorie di organismi di diritto pubblico che ottemperano ai criteri di cui al secondo comma figurano nell'allegato III ("Elenco degli organismi e delle categorie di organismi di diritto pubblico di cui all'articolo 1, paragrafo 5": cfr. EURLEX, n.d.r.). Gli Stati membri notificano periodicamente alla Commissione le modificazioni apportate ai loro elenchi.
Questa è la legge vigente in Europa, ADESSO!!11!!uno!
A questo punto, fermo restando che anche fosse di proprietà totalmente statale la BC resterebbe comunque un organo truffaldino dato il meccanismo di creazione di moneta (dal nulla) e la ripartizione degli utili nonché la sempreverde messa al passivo del valore nominale della banconota ecc..
Fermo restando tutto ciò, andiamo a vedere i punti che LA LEGGE esprime.
DE REQUISITI IL PRIMO
Il primo requisito è/sembrerebbe soddisfatto, in quanto la "creazione di moneta" (senza neanche valutare i meccanismi illeciti di cui sopra) è un atto che coinvolge la comunità tutta e pertanto chi la svolge (fosse pure satana in persona) adempie comunque a un "interesse generale".
Infatti anche la Croce Rossa, ad esempio, è nell'elenco degli "enti di diritto pubblico". Peccato che non si possono tenere i piedi in due staffe (che poi è un proverbio del cazzo, perché le staffe sono sempre due e quindi lo bonificheremo in «non si possono tenere i piedi in due staffe su due cavalli SE questi vanno in direzioni diverse da linee parallele», così dovremmo aver coperto molta casistica. Ci sarebbe da precisare ulteriormente con: « non si possono tenere i piedi in due staffe su due cavalli entrambi vivi e vegeti SE questi vanno in direzioni diverse da linee parallele») .
Ma perché "no in due staffe"?
Perché la Croce Rossa è un ente di diritto pubblico MA riceve il 5x1000 e questa cosa è TRUFFA[4].
Personalmente, però, ritengo che Bankitalia SpA (‘..ueuh-uehu-uehu..', chiedo scusa.. è che m'ha sbroccato un cugino che lavora(va) in BNL.. ora lo portano via, poi pulisco..), dicevo: ritengo che "quella" NON risponda a queste condizioni, per via del "commercialmente".
Bankitalia SpA (‘..ueuh-uehu-uehu..', scusassero.. mio zio..) usa la moneta legale (sua creatura, ossia creata in regime di totale monopolio – "totale" è un rafforzativo, in quanto già mono-polio..), per uso commerciale eccome!
Se "commerciale" vuol dire: "inerente al commercio" e con "commercio" intendiamo "..lo scambio in forma di acquisto e/o vendita di beni valutari o di consumo, mobili o immobili, e di servizi su un mercato in cambio di moneta.."[5] allora.. o no?
La "zozza" non usa forse la base monetaria (moneta legale o moneta di banca centrale) per ACQUISIRE titoli di Stato (sì, sì, calmati idiota.. lo so.. sul mercato secondario.. ora pulisciti la bava..) e/o per rifinanziare banche commerciali? E dai proventi della creazione della suddetta base monetaria (il signoraggio, secondo IGB) non arrivano forse gli stipendi degli oltre 8.000 soldatini di Bankitalia SplaletteraprimadellaB? Con tutte le spese per macchinari, edifici, luce, gas, livello olio dotto' tutto a posto!?
Ma lasciamo perdere.. andiamo avanti..
DE REQUISITI IL SECONDO
La "b) dotato di personalità giuridica," è più semplice. Qualsiasi associazione può essere riconosciuta con personalità giuridica e quindi non ci sono particolari difficoltà ad attribuire come veritiero tale vincolo/requisito alla Bankitalia SpA (‘..ueuh-uehu-uehu..', cazzo! ..mio zio.. era sposato..)
DE REQUISITI IL TERZO
La c.. la c è un po' complessa..
c) la cui attività sia finanziata in modo maggioritario dallo Stato, da enti pubblici territoriali o da altri organismi di diritto pubblico,
oppure
la cui gestione sia soggetta al controllo di questi ultimi,
oppure
il cui organo d'amministrazione, di direzione o di vigilanza sia costituito da membri dei quali più della metà è designata dallo Stato, da enti locali o da altri organismi di diritto pubblico.
Sui finanziamenti non c'è molto da dire: di più! E' finanziata dallo Stato? E' finanziata dal signoraggio.. parola di negazionisti stessi! E il signoraggio, dicono ancora i negazionisti, è dello Stato (dato che ci ripetono sempre che "..poi torna allo Stato..".
..boh.. non lo so.. o è indipendente economicamente o non lo è.. si decidano!
Se non lo è allora cade la grande CHIMERA de "..l'indipendenza della banca centrale rispetto al potere politico..";
E se lo è> (indipendente) allora non può fregiarsi, per questo punto, dello status di "ente di diritto pubblico".
oppure la cui gestione..
IDEM: se c'è controllo NON è indipendente, se NON c'è controllo NON è "di diritto pubblico";
oppure il cui organo (brr.. che brutta visione!)..
lo Stato, dicono i negazionisti proIGB, designa solo il Governatore (nun è vero.. i camerieri dei banchieri mettono solo una firmetta vicino alla x indicata loro da IGB in persona.. ma famolo per pacere della discussione accademica).. quindi? Cade anche il terzo punto? Quanto DESIGNO STATALE c'è in Bankitalia spA (‘..ueuh-uehu-uehu..', basta!! Famigghiademerd..').
IN SOLDONI:
se sono soddisfatti i tre requisiti allora la Banca d'Italia è un organo di diritto pubblico ma questa non è altro che una semplice denominazione, senza nessuna aureola di bontà o altruismo o democrazia particolare. E' solo una DIFESA (per riflesso) alla sigla "SpA". E dovremmo chiederci perché tutto questo sbracciarsi contro una semplice sigla..
se NON sono soddisfatti allora la Banca d'Italia DEVE rinunciare al titolo (manco fosse un titolo nobiliare!) di "ente di diritto pubblico".
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[1] no, non è Democrazia Diretta – non esiste Democrazia in nessuna accezione in un mondo dove esiste il signoraggio di banchieri privati. DD sta per "difesa disperata"
[2] vuol dire "cagare in modo sparso e disomogeneo su una superficie delimitata di grande interesse per almeno una delle due parti"
[3] Direttiva 2004/18/CE
[4] La Croce Rossa Italiana riceve dall'Agenzia delle Entrate i soldi del 5 per mille. Oltre 2 milioni di euro in tre anni. Ma secondo la stessa Agenzia delle Entrate, non ha diritto di riceverli. E' un paradosso tutto italiano. E l'Italia trova, nella Croce Rossa, un esempio di come si avvolgano, in un groviglio inestricabile, burocrazia, norme, negligenza, mancanza di trasparenza, flussi di denaro fuori controllo. Ma andiamo con ordine: la Croce Rossa Italiana è, dal 1995, un ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, dunque è soggetta alla disciplina propria degli enti pubblici. Inoltre, è sotto il controllo di ben quattro ministeri: Lavoro, Salute e Politiche Sociali, Economia, Difesa. E' finanziata dagli stessi ministeri. Dunque, è già finanziata dalle tasse degli italiani. Il cinque per mille, ovvero la possibilità del cittadino di dedicare parte della propria IRPEF al sostegno di enti che svolgano attività socialmenterilevanti (non-profit, ricerca scientifica e sanitaria) è previsto dal 2006. Da allora è stato riproposto per 5 anni. Ma chi ha diritto di beneficiare della ripartizione di questa quota dell'IRPEF? Per capirlo, ci viene in aiuto la circolare n.56/e dell'Agenzia delle Entrate del 10 dicembre 2010. In essa si ribadisce una linea già espressa in due circolari precedenti (n. 30 e n. 57 del 2007) e si fa riferimento sia alla legge del 23 dicembre 2005, n. 266 (finanziaria 2006) sia alle successive disposizioni che hanno regolamentato il cinque per mille. In sostanza, si afferma chiaramente che solamente i soggetti con personalità giuridica di diritto privato possono accedere al beneficio. La circolare precisa anche: «Gli enti associativi di diritto pubblico non possono, pertanto, essere iscritti nell'elenco dei soggetti destinatari del cinque per mille e non possono accedere alla ripartizione delle relative quote». La Croce rossa, dunque, risulta esclusa. Ma all'Ente lo sanno? Parrebbe proprio di no. Sul sito ufficiale della CRI si trova, infatti, una lettera firmata da Patrizia Ravaioli, in una pagina dal titolo "Destinazione 5×1000 alla CRI". La Ravaioli è Direttore Generale di CRI, 195mila euro annui di compenso per l'incarico, Laurea in Economia e Commercio, un curriculum di tutto rispetto, presidente della curiosa associazione Pimby (acronimo che sta per Please, in my backyard. Un'associazione per favorire il dibattito sugli investimenti in infrastrutture nel nostro Paese di cui fa parte anche Chicco Testa, cofondatore e Presidente del Comitato Scientifico). Nella lettera, indirizzata a tutte le componenti della CRI, inclusi i Comitati locali – invitati a prodigarsi per pubblicizzare la possibilità di destinare il proprio 5 x 1000 all'ente – si legge, fra l'altro: «Per le future sfide che quotidianamente i 150.000 volontari affrontano a fianco dei più vulnerabili, Vi ricordo che in occasione della dichiarazione dei redditi 2009 è possibilecontribuire alle attività dell'Associazione destinando il 5 per 1000 alla Croce Rossa Italiana [...] potrà essere scaricato sul sito istituzionale alla sezione" Sostienila Croce Rossa" tutto il materiale afferente all'iniziativa. In parallelo, sarà mia cura attivare i Servizi competenti per la predisposizione di un piano che preveda la ridistribuzione in quota parte della somma procurata sul territorio di provenienza». Insomma, negli anni i Comitati Locali avranno organizzato attività per raccogliere fondi che non arriveranno mai sul territorio: infatti, la Ravaioli non potrà disporre di quel denaro. Nemmeno di quello già entrato nelle disastrate casse dell'Ente. Perché la già citata circolare dell'Agenzia delle Entrate prosegue così: «Ove il contributo sia stato già corrisposto lo stesso, in mancanza dei requisiti prescritti da parte dell'ente beneficiario, deve essere recuperato». Nel frattempo, la Croce rossa ha incamerato per il 2007 673.303,59 euro, per il 2008 679.532,64euro, e per il 2009, erogato in queste settimane, 1.120.174,27 euro. Questi sono i dati disponibili sul sito ufficiale dell'Agenzia delle Entrate. Quella stessa Agenzia che ha stabilito che la Croce rossa non può partecipare alla ripartizione del 5 per mille. Finalmente, a marzo 2011, la cosa è stata recepita anche dall'Ente in maniera definitiva. Una circolare interna della Direzione Generale 3° Programmazione e Comunicazione, Ufficio Fundrising cita la nota dell'Agenzia delle entrate , diretta, per conoscenza, anche a Patrizia Ravaioli, dice chiaramente: «Si invita non solo a non effettuare alcuna azione di promozione per la destinazione del cinque per mille dell'Irpef a Croce Rossa Italiana, ma anche a diffondere, per quanto possibile, detta notizia sul Territorio». Ma cosa ne sarà dei soldi già raccolti? E quando si comincerà, davvero, a fare ordine in un'Ente perennemente commissariato che riceve annualmente fondi pubblici e che organizza raccolte fondi fra gli italiani ognivolta che c'è una calamità in corso? Il fatto - Alberto Puliafito.
[5] fonte: merdipedia italia
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